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Prendete uno shounen, aggiungeteci una commedia scolastica, poi metteteci una storia d'amore da pseudo shoujo e inserite un po' di arti marziali. Ora (2015) la sfida è plasmare un manga che non sia sempre la solita solfa piena di filoni banali, di fastidiose scopiazzature, di situazioni sdolcinate e straviste, di storielle demenziali, poco appaganti e totalmente "brainless" oltre che di tanto altro ancora che compone un genere ormai, sempre più spesso, malamente abusato.

Angel Densetsu è la prima opera serializzata da Norihiro Yagi, autore ben più noto in Italia per il manga dark-fantasy Claymore. Si potrebbe definire come il suo biglietto da visita alla Shueisha, nel tentativo di farsi notare. Già dai primi volumi si può, infatti, comprendere come il fumetto possieda delle caratteristiche insolite, ma andiamo con ordine.
Nel paese del sol levante il manga riesce a riscuotere un grande successo e questo impegnerà Yagi nei successivi otto anni, per rifinire e infine completare (l'ultimo volume esce nell'aprile del 2000) la sua cosiddetta leggenda di un angelo. È curioso notare come il mangaka cerchi, nel corso di tutti quegli anni, di interagire con i suoi lettori fornendo di volta in volta nelle copertine dei tankouban qualche informazione personale (per esempio sui suoi gusti musicali e cinematografici) e alcune sue riflessioni.

Perché, dunque, Angel Densetsu è così anomalo? La storia si sviluppa intorno alle vicende scolastiche che coinvolgono una serie di personaggi tra cui in particolare Kitano Seiichirou, un adolescente che possiede il cuore di un angelo e l'aspetto di un diavolo. Questo porterà il ragazzo a essere giudicato per il suo volto di demone incarnato piuttosto che per il suo animo di docile angelo custode, dando luce a degli esilaranti quanto infelici malintesi. Gli equivoci sono, infatti, una delle caratteristiche atipiche che portano il fumetto a distinguersi da tutti gli altri del suo genere; tale qualità porta a un tipo di comicità che non si vede molto spesso e che sarà difficile da non apprezzare. Il manga assume un aspetto singolare che si potrebbe rifare a una sorta di parodia o comunque a una velata presa in giro verso i soliti schemi presenti nei manga di combattimento e arti marziali (qualcosa di simile si vede in "One-Punch Man", ma qui è tutto più innocente e naturale): mentre nelle normali storie di genere il protagonista fascinoso cerca di migliorarsi per sconfiggere i nemici sempre più forti che appaiono, qui non solo l'abominevole protagonista non è interessato a migliorare, ma si troverà a fronteggiare gli "avversari" più impensabili.

I lettori più difficili dovranno certamente superare degli ostacoli o comunque sorvolarli per godere appieno dell'opera.
In primo luogo è necessario valutare che, nonostante sia sulla carta indirizzato a un pubblico adolescente, il fumetto non ha davvero un target preciso potendo essere usufruito da chiunque voglia leggere qualcosa di leggero.
Il problema che si può notare già dall'inizio è la scarsa qualità delle tavole. Il disegno è, senza mezzi termini, orribile: soprattutto nella prima metà dell'opera le vignette sono spoglie di dettagli; in molte occasioni i personaggi sono disegnati su sfondi bianchi con la conseguente mancanza di background e paesaggi. Talvolta nemmeno gli stessi personaggi sono definiti bene e, oltre a mancare di dettagli, appaiono sproporzionati rispetto a come dovrebbero essere. È pertanto evidente che il mangaka abbia preferito dedicarsi ad altri aspetti del fumetto, limitandosi all'essenziale per quanto riguarda il disegno. È opportuno specificare che Yagi nelle scene di combattimento sembra prestare maggiore cura nel tratto e nei dettagli che lo concernano, oltre al fatto che il volto del nostro protagonista sembra essere il prototipo di quelli che saranno in futuro gli Yoma.
Un secondo problema, che richiede una giusta dose di "suspension of disbelief", è legato all'obiettivo principale del manga; al fatto cioè che vuole divertire. Inevitabilmente non mancheranno delle situazioni esagerate e inverosimili, a volte ignorantissime e fortuite (come per esempio nel caso delle nuvole che nascondono il sole, chi l'ha letto capirà) anche se molto spesso saranno supportate da delle trovate brillanti che contribuiranno ancora di più a far ridere.

Se guardiamo la storia da un punto di vista strutturale, notiamo che essa fa della sua episodicità il suo punto di forza. Le vicende risultano nella maggior parte dei casi, sporadiche, durando appena qualche capitolo e il tutto si compone di solito dall'entrata di un nuovo personaggio che alla fine, dopo una serie di vicissitudini e contingenze, se la vedrà con il nostro beniamino. Alla luce di questo filone il manga potrebbe risultare ripetitivo, ma qui arriva la capacità di Yagi nel riuscire con una certa freschezza a proporre una sfilza di nuove situazioni riuscendo a sviscerare e a spolpare un'ambientazione monotona come quella scolastica (mostrando anche che ne sa di arti marziali).
Ciò che risulta ben pensato e congeniale è l'equilibrio che si viene a creare tra i momenti seri e quelli divertenti. Non è infatti solo un agglomerato di divertimento e spasso, ma vi sono delle situazioni ben più profonde e seriose che permettono alla commedia di non sprofondare nel demente (o viceversa nel filosofico/esistenziale, ma su questo non c'è pericolo).

I personaggi sono l'anima della commedia e il fulcro di tutto il lavoro di Yagi, senza di essi l'opera non avrebbe alcun senso e sarebbe un peccato descriverli qui, spoilerandovi caratteristiche e peculiarità. Perfino i personaggi secondari e quelli di comparsa, spesso ottusi e stereotipati per il fatto di vedere Kitano come una presenza luciferina, hanno un loro senso preciso, sebbene alla lunga le loro elucubrazioni possano diventare pedanti. I personaggi principali giocheranno un ruolo importante all'interno della storia ed evolveranno. Il protagonista non è altro che un genio incompreso.

Stiamo parlando di un manga inedito in Italia e sconosciuto agli italiani che meriterebbe di essere tradotto, letto, discusso e recensito per il suo raro umorismo e per la sua commedia. Nonostante alcuni difetti, personalmente mi ha preso e ammazzato dal ridere fin dalle prime vignette facendomi provare un senso di appagamento.

Voto dato con l'aria di un demone: 8
Voto dato con il cuore di un angelo: 10
Voto finale: 9