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8.0/10
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Ten Count ha fatto discutere nel bene e nel male molti lettori, a me piace senza distinzioni di volumi, anche se a partire dal terzo volume la Takarai ci ha dato dentro a più non posso. Niente di male in questo - secondo me - ma è stata una sorpresa conoscendola da sempre come un'autrice di BL "moderati". La trama anche se stereotipata sa essere originale, tra i due protagonisti che sono interessanti, procede tutto molto lentamente. Il rapporto tra il terapeuta e il paziente può essere meglio descritto come "un fuoco senza fiamma". Perché? Perché Kurose costringe Shirotani a guardare direttamente i suoi difetti e problemi, e di conseguenza ad accettarli.
Col proseguire della storia ho trovato alcuni sviluppi e scelte incoerenti con la malattia del protagonista, Shirotani, ma alla fine prendo Ten Count per quello che è: uno smut.