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8.0/10
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[<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER</b>]

"Babil Junior" è un manga del lontano 1972 di Mitsuteru Yokoyama. Koichi è un ragazzo giapponese che ogni notte sogna la Torre di Babele. Un giorno, un robot biomeccanico dall’aspetto a metà tra un pterodattilo e un grosso uccello, lo preleva da casa e lo porta nel deserto dell'Iraq presso delle antiche rovine mai scoperte dagli archeologi perché nascoste da una fortissima tempesta di sabbia generata artificialmente, che ha dato al posto la nomea di luogo maledetto.

Nei sotterranei della torre trova un supercomputer che proietta un filmato per chiarirgli la situazione: Babele ("Babil Primo") era un esploratore extraterrestre dello spazio, atterrato sulla Terra per un'avaria nel 3000 a.C. Per trasmettere più facilmente un messaggio di SOS aveva convinto il sovrano della regione a costruire una torre altissima, ma l'imperizia dei costruttori l'aveva fatta crollare. Ciò era stato interpretato come una punizione divina, così si rassegnò a rimanere sulla Terra e prese moglie. Ma la tecnologia contenuta nella sua navicella avrebbe potuto creare disastri se finita nelle mani sbagliate: perciò decise di consegnarla a chi, tra la sua discendenza, fosse nato con poteri mentali simili ai suoi.

Koichi è il prescelto e, con l'aiuto del computer, inizia a sviluppare le sue capacità. Gli vengono anche assegnati tre "servitori": oltre a Ropuros, il volatile che abbiamo già incontrato, Rodem, una pantera nera in grado di mutare forma, e Poseidon, un robot progettato per l'ambiente subacqueo. Il computer lo informa anche che sulla Terra c'è un altro individuo con poteri simili ai suoi. Si tratta di Yomi, un santone che vive sull'Himalaya, caratterizzato da un colorito cadaverico, profonde occhiaie e una barbetta caprina. Koichi/Babil Jr. va ad incontrarlo, ma si rende conto che Yomi è un megalomane assetato di potere, che compie aberranti esperimenti bioingegneristici su esseri umani e ha piazzato dei suoi adepti in posti-chiave di molte nazioni del mondo. Lo scontro diventa quindi inevitabile. Dal punto di vista grafico, "Babil Junior" è un prodotto tipico dell'inizio degli anni '70.

La struttura della tavola, benché abbastanza libera, vede l'impianto delle vignette rigorosamente rispettato, con i disegni che "non debordano". Il tratto di Yokoyama è dinamico e tendente all'essenziale, ma comunque piacevole. Il ritmo è serrato e ricco di colpi di scena; si può dire che non lasci al lettore un attimo di respiro, per lo meno nei primi capitoli. Successivamente l'azione diventa più ripetitiva, riproponendo più e più volte lo scontro tra Koichi e Yomi. L'edizione italiana del manga da parte della d/books è lussuosa e molto curata, con un'ottima qualità di stampa e un tipo di carta piacevole al tatto; s'interrompe però al settimo volume contro gli otto dell'edizione giapponese. Se non altro, il danno è relativamente contenuto in quanto l'ultimo volume avrebbe incluso solo storie autoconclusive.