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10.0/10
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Quando parliamo di magia, maghi, fantasy e affini nel mondo dei manga e degli anime è ormai inevitabile trovare Fairy Tail tra i titoli più importanti e acclamati dal pubblico dei lettori e dei telespettatori.
Questa singolare serie, nata dalla mente e della penna di Hiro Mashima, ha suscitato scalpore e “scandalo” sotto diversi punti di vista, e sebbene il numero di critiche negative sia stato considerevole, questo non ha impedito a Fairy Tail di diventare ciò che è adesso, una storia longeva e amata da un numero altrettanto considerevole di appassionati.

Mi è difficile non scrivere ciò che molti altri utenti non hanno scritto riguardo all’argomento, ma sono tutte opinioni e analisi che ritengo sia giusto ribadire per quei lettori che hanno intenzione di leggerlo o stanno per farlo, perché non si lascino scoraggiare dai pregiudizi.
Fairy Tail è stato anzitutto criticato aspramente di plagio per alcuni elementi molto simili a quelli dell’altrettanto celebre One Piece e che non sono da considerare delle mere coincidenze. Ora, sebbene non si possa negare che lo stile di One Piece non sia sconosciuto a quello di Fairy Tail, questo non vuole dire che ci sia morbosamente attaccato.
Se si mettono a confronto le due opere si capisce fin troppo bene che si parla di due contesti molto differenti tra loro sia per quanto riguarda la storia che la caratterizzazione dei personaggi e gli elementi che compongono gli universi dove si svolgono le vicende. Inoltre, anche dal punto di vista grafico, il tratto dei disegni di Fairy Tail è per certi versi somigliante a quello di One Piece. Somigliante, ma non uguale, e quando lo si osserva non lascia pensare che l’autore abbia scopiazzato dalle tavole di Oda.

Altri elementi che sono stati oggetto di critiche sono l’eccessiva presenza di fanservice e il fatto che i personaggi negativi spesso si convertono con troppa facilità al bene. Effettivamente di fanservice ce n’è in abbondanza, sia all’interno della trama che nei contenuti extra, dove non si manca mai di mettere in mostra curve fascinose e femminili (soprattutto parlando delle maghe della gilda protagonista) e anche qualche fisico virile e robusto, ma ciò ovviamente è solo in chiave sexy e non sfocia mai nel volgare né tanto meno influenza pesantemente il corso degli eventi; senza contare che i personaggi più attraenti mantengono intatte le loro personalità anche in quei momenti un po’ più caldi. Non sono quindi dei "modelli" che hanno in mente solo di ostentare il proprio corpo (tolta qualche piccola eccezione dovuta al carattere di alcuni personaggi).

Per quanto riguarda i cattivi, sì, molti di essi per quanto sembrino malvagi e senza scrupoli, alla fine dimostrano un fondo di bontà che li porta poi a riflettere sulla loro vita e a cambiare strada. Si riprende, insomma, l’argomento della “banalità del male” (che non è poi così lontano dalla nostra realtà), ma non per questo tutti i personaggi negativi di Fairy Tail troveranno la redenzione. Fidatevi del fatto che i cattivoni di turno che rimarranno marci fino alla fine ci sono eccome e questo riuscirà ad accontentare quelli attaccati alla concezione tradizionale del “bene” separato dal “male”.
Per concludere, Fairy Tail è a mio avviso un manga che vale proprio la pena di leggere, che va a pescare a piene mani dalla concezione tradizionale di magia per farla propria e rielaborarla in modo piacevole e avvincente.

I personaggi sono ben definiti, ognuno con un proprio carattere e con una storia passata alle proprie spalle, e non mancano di coinvolgere il lettore con la loro allegria e con i loro momenti più difficili e dolorosi. La trama si disloca in numerosi archi narrativi e anche se apparentemente non sembra esserci un obbiettivo preciso all’interno delle vicende è comunque ricca di colpi di scena e combattimenti ben elaborati. Personalmente lo consiglierei a tutti, poi naturalmente il resto va lasciato ai gusti personali.