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7.5/10
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Carino, colorato e divertente. Queste sono le prime tre parole che mi erano venute in mente guardando il primo episodio, e sono anche le tre parole che riescono a descrivere perfettamente tutta la serie di "Kaitou Joker", anime di cui venni a sapere completamente a caso vagando su Animeclick.it e che si è rivelato essere una buona visione. Scrivere la storia di "Kaitou Joker" non è semplice, dal momento che una vera e propria storia non c'è. Gli episodi, in cui si vedono le avventure del nostro ladro, sempre alla ricerca di tesori da rubare, sono per la maggior parte autoconclusivi. Ad arricchire queste avventure ci saranno sempre nuovi personaggi che interagiranno con il protagonista. Viene comunque presentata una trama orizzontale che si articola in due saghe, ognuna delle quali introduce un antagonista diverso, dal malvagio professor Clover, il quale vuole rubare qualcosa che nessun ladro ha mai osato rubare, al presidente D, che ha fondato un'associazione di nome Devil’s Fang con lo scopo di uccidere Joker e compagni.

Bisogna considerare innanzitutto a quale pubblico si voglia indirizzare la serie, ossia un pubblico che comprende l'infanzia e la preadolescenza. "Kaitou Joker" è un prodotto molto fedele al suo target e non vuole presentare una trama dallo svolgimento molto complesso oppure chissà quali dialoghi colmi di filosofia. Non è quello che si può definire una serie innovativa, e non sarebbe neanche tra i primi dieci anime che consiglierei alle persone. Eppure, cosa si può apprezzare in una serie come "Kaitou Joker"? In poche parole, sono tornata bambina. Vedere Joker che ruba oggetti, mostra i suoi più improbabili strumenti per fuggire, come gomme da masticare o carte da gioco, e che scappa dai poliziotti prendendo in giro il povero ispettore Oniyama ha ridestato in me un senso di nostalgia. Mi ha fatto ripensare a "Lupin III", a Kaitou Kid del "Detective Conan", a "Sonic X". Insomma, molti anime della mia infanzia. Oltre a questa cosa prettamente soggettiva, ci sono altri fattori che rendono la serie di buon livello: i colpi che organizza Joker assieme ad altri suoi amici ladri sono molto interessanti, tanto da far stupire lo spettatore, anche quello un po' più grande d'età. Vengono inserite anche delle piccole curiosità scientifiche, come il principio del magnetismo o la teoria della relatività e anche un riferimento alla mitologia greca col personaggio di Medusa. Tali curiosità le ho trovate molto azzeccate, perché sta a significare che la serie non vuole insegnare ai bambini solo dei semplici valori morali, ma comunque fondamentali come l'importanza dell'amicizia, ma anche quelle piccole nozioni che spesso sentirsele dire dalla maestra a scuola non trasmette lo stesso entusiasmo.

Come si è detto prima, lo svolgimento degli eventi non è difficile da seguire, ma riesce ad essere sempre coinvolgente, dosando perfettamente lo spensierato con il drammatico: quando ci sono momenti divertenti si ride, mentre quando ci sono momenti seri si rimane col fiato sospeso. Anche se si sa che finirà tutto a tarallucci e vino, l’interrogativo sarà sempre presente: “Come faranno Joker e i suoi amici ad uscire da questa brutta situazione?”.
Un appunto non proprio positivo va fatto alla sceneggiatura: la struttura degli episodi non è molto complessa, eppure certe volte si cade in vere e proprie banalità. Ad esempio, in un episodio ad un certo punto Joker e il suo aiutante Hachi vengono ammanettati insieme e non si possono separare l'uno dall'altro. E allora perché due minuti dopo li ritroviamo senza manette? Come hanno fatto a liberarsene? O ancora: in un altro episodio un raggio laser colpisce il mantello di Joker bruciandolo. Com’è possibile che un momento dopo il mantello è integro? Probabilmente sono io che mi fisso troppo su certi dettagli.

I personaggi, invece, sono probabilmente il punto forte della serie. Senza aspettarsi una caratterizzazione chissà quanto profonda (nonostante alcuni flashback aiutino in questo), essi riescono ad essere simpatici e immediatamente riconoscibili. Il protagonista Joker è carismatico sin da subito ed è portavoce di un messaggio importante per grandi e piccini: bisogna pensare sempre in grande ed essere di larghe vedute per diventare una persona migliore e, perché no, un fautore di miracoli. Si notino anche i suoi due rivali Spade e Queen, eccentrico il primo e dal passato controverso la seconda. Come non ricordare poi Silver Heart, il maestro dei tre ragazzi, o Phoenix, una sorta di divinità a cui piace rispondere alle domande proponendo tre opzioni come risposta. Infine, da citare il personaggio che tutti i bambini, me compresa, hanno sicuramente amato: Shadow the Hedgehog... ehm, volevo dire Shadow Joker, ossia il "badass" della situazione.

Parlando dell'apparato tecnico, invece, si può dire che è stato fatto un ottimo lavoro. Buone animazioni, ma soprattutto dei disegni molto belli e secondo me anche più curati rispetto a quelli del manga. Sono stati i disegni, infatti, assieme a tutti quei colori brillanti, a convincermi a iniziare "Kaitou Joker". Non c'è un OST che mi ricordi in particolare, ma le opening e le ending sono molto carine e riescono a presentare benissimo la natura spensierata della serie. Per concludere, "Kaitou Joker" non è sicuramente un anime che farà la storia, ma è proprio il suo non essere nulla di speciale che mi esorta a consigliarlo, non solo ai bambini, ma proprio a tutti. Semmai qualche rete televisiva italiana ne comprerà le licenze, sarò ben felice di riguardarla.