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7.5/10
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È difficile attribuire un singolo voto a un’opera così lunga e alla quale sono affezionata in maniera particolare: Inuyasha, infatti, è stato il mio primo manga.
Ho cominciato a comprare i volumi dopo aver scoperto l’anime su MTV e all'inizio ne ero semplicemente innamorata.
I primi numeri sono molto coinvolgenti e non annoiano assolutamente: c’è azione, mistero, tragedia, romanticismo… Un po’ per tutti i gusti insomma, ma in questo l’autrice è sempre stata maestra.
Il mistero intorno all'identità di Naraku (l’antagonista), la tragedia della vicenda di Kikyo (una sacerdotessa dalle molte sfaccettature) e molto altro lasciano pieni di domande e con la voglia di leggere il numero successivo.
Inizialmente anche i due protagonisti (Inuyasha e Kagome) sembrano ben costruiti e interessanti. Inuyasha soprattutto offre molti spunti avendo avuto un’infanzia difficile che lo ha reso diffidente nei confronti del mondo; anche Kagome, sebbene fin dall'inizio spicchi per il suo “buon cuore”, sembra avere una propria personalità e un caratterino niente male.
Ai due protagonisti ben presto si affiancano dei comprimari e altri personaggi che appariranno in modo più sporadico ma comunque degni di nota (fra tutti sicuramente il fratello di Inuyasha, Sesshomaru).
La carne al fuoco è molta ma il tutto è inizialmente ben gestito, per farla breve alla prima parte dell’opera assegnerei un bel 9,5.

A un certo punto però (dopo le vicende sul monte Hakurei con i sette mercenari) la trama comincia a diventare ripetitiva e andando avanti si perde del tutto.
I protagonisti diventano statici, anzi devolvono: Kagome diventa insopportabile, da una protagonista con un proprio carattere diventa solo una bambina viziata capace di urlare unicamente “Inuyasha!” tutto il tempo e lo stesso Inuyasha pensa solo a potenziare la sua spada invece che il cervello.
Anche le relazioni nel gruppo di protagonisti entrano in un circolo vizioso fatto di litigi tutti uguali (chi conosce Ranma sa a cosa mi riferisco); questi battibecchi però sono tutt'altro che divertenti, per non dire fuori luogo in certe circostanze.
Intere saghe si rivelano completamente inutili al punto che se si saltassero alcuni volumi la comprensione della storia non ne risentirebbe.
Mandare a rotoli una storia con tanto potenziale è davvero uno spreco, per questa parte il voto è 4,5.
Avvicinandosi all'arco finale la storia si risolleva un po’ e alcuni momenti sono quasi poetici per quanto ben fatti. Voto: 7,5.
Arriviamo infine all'atteso finale, che purtroppo se da una parte è davvero un finale (le vicende si concludono) dall'altro lascia un senso di incompletezza.
Dopo interi capitoli di nulla non capisco perché invece il finale sia così affrettato, molte questioni vengono in teoria risolte ma in modo troppo semplicistico e tralasciando molti aspetti a mio parere importanti, privi di una spiegazione. Voto: 6.
In conclusione la media delle parti darebbe come voto finale 7 ma, considerando il mio imprescindibile legame con l’opera che mi ha avvicinato al mondo dei manga, assegno 7,5.