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8.0/10
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L'anime "Laserion" uscì nel 1984, quando la grande espansione delle serie robotiche era ormai giunta alla conclusione, tanto che per una decina d'anni, fino a "Neon Genesis Evangelion", non uscì più quasi nulla di significativo (salvo qualche lodevole eccezione come gli OAV di "Giant Robot").
Il fatto che si situi alla fine di questo periodo lo rende notevole sotto diversi aspetti, in primis quello tecnico, come le animazioni curate e abbastanza fluide, e il character design accattivante e piuttosto realistico.

La prima parte della vicenda, basata sul conflitto tra la Federazione Terrestre e l'Alleanza Ribelle che ha preso il controllo della Luna, è evidentemente debitrice del glorioso precedente di "Gundam", anche per il mecha design dei robot d'assalto (ma non del Laserion, che come aspetto ricorderebbe di più un Transformer, sebbene riprenda l'idea della navicella che s'inserisce nella testa del robot). È interessante (e anche moralmente discutibile, sebbene ciò nell'anime sia appena accennato) la "politica della pulizia" da parte della Federazione, che ha ridotto la Luna a un ricettacolo di tutto ciò che sulla Terra è indesiderato (oggi la si chiamerebbe "cultura dello scarto", per riprendere un'espressione in voga), che si tratti di scorie radioattive (fatto probabilmente ispirato dal telefilm fantascientifico "Spazio 1999") o di criminali, che vi vengono esiliati e che costituiranno il cuore della ribellione.
La seconda parte, che si conclude negli episodi che purtroppo non sono mai stati doppiati né sottotitolati in italiano, vede invece entrare in scena un nemico alieno, come nella maggioranza degli anime robotici; ci sono comunque alcuni particolari assai bizzarri, come l'extraterrestre vestito da bonzo che comanda il suo robot suonando lo shamisen (strumento tradizionale giapponese simile al liuto).

Un "segno dei tempi" si vede anche nell'importanza attribuita all'informatica: all'epoca della lavorazione della serie, infatti, il computer non era più confinato solo in università e centri di ricerca, ma era già una realtà comune in molte case. Il protagonista Takashi (nome dell'adattamento italiano, sostituito in modo poco giustificabile all'originale Satoshi) è un adolescente che si potrebbe definire un "computer geek", e si trova suo malgrado a pilotare il Laserion di cui ha provocato la materializzazione. Malgrado in molte occasioni abbia salvato le sorti della Terra, quando non è occupato col robot continua a frequentare la scuola nella quale è a costante rischio di bocciatura, essendo gli unici suoi punti forti l'informatica e il kendo, che gli è risultato utile nei combattimenti. Quest'arte marziale è praticata anche dalla sua migliore amica, la bionda gaijin Olivia, che vive il dramma di avere suo padre bloccato sulla Luna tra i ribelli.
Sono abbastanza ben caratterizzati anche i comprimari della "Base delle Meraviglie" in forza alla quale è il Laserion: il coscienzioso generale Sylvester, l'attraente e svampita Monroe, il geniale professor Bluheim, massimo esperto mondiale di robotica, l'americano dalla pelle scura Charles e l'egiziana dai capelli verdi Sahara, piloti dei robot che coprono le spalle di Takashi. L'antagonista principale, nonché leader dei ribelli, è il professor Godhaid, valente scienziato voltosi al crimine quando ha visto stroncate le sue ambizioni di successo. Sulla Luna appare come un capo spietato e circondato dal lusso e da un harem di procaci donzelle, ma mostra inaspettatamente un sussulto d'orgoglio quando entrano in scena i personaggi alieni, a differenza dei suoi scagnozzi.

A mio parere, "Laserion" è degno di essere seguito non solo in quanto ultimo sussulto di un genere (temporaneamente) in declino, ma anche perché si tratta di una serie molto divertente che presenta anche spunti interessanti.