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Mai mi sarei aspettato di vedere partorire una serie del genere da parte dello studio Trigger. Un miscuglio di generi che alla fine lascia inorridito da quanto materiale sia stato copiato per la creazione di questo anime, tanto più è e sarà l'etichetta da otaku che si porterà dietro con gli anni a venire. Un anime che punta solo a piacere al pubblico in tutte le salse possibili senza prendersi un momento di pausa e riflettere su quello che sta facendo. La voglia del successo commerciale è spropositata, talmente ampia da introdurre elementi importanti e delicati, solo perché ormai va di moda, mancandone totalmente di rispetto, ma soprattutto, le vicende e i risvolti sono interamente randomiche.

Insomma, "Darling in The Franxx" è chiaramente un tripudio di cose senza né capo né coda.

Le scelte narrative sono a dir poco confuse: inizialmente parte come una serie apocalittica con gli umani che devono fronteggiare gli stridiosauri, poi si sposta sullo slice of life e le relazione tra i personaggi, infine sfocia in una guerra intergalattica senza un minimo di ritegno.
Decidono tra l'altro di tenere segreto come mai l'umanità si ritrova in questa condizione fino quasi alla fine, come se a guardare "Darling in The Franxx" ci fosse un bambino ignorante che non abbia mai visto un anime simile. Abbiamo l'APE, un'organizzazione che governa e gestisce le sorti dell'umanità (SEELE sei tu?) e controlla i nostri protagonisti come marionette, tra l'altro gli unici a poter pilotare i Franxx (Eva?), mecha dalle sembianze ecchi.

Quindi, già possiamo intuire che l'originalità non ha nulla a che fare con la serie, per cui, per “differenziarsi dalla massa” si mette per più della metà della serie a incentrarsi sui nostri beniamini. Un'irritazione così alta verso la squadra 13 è encomiabile. Va bene che sono dei bambini e che scoprire cose nuove può essere scioccante, ma sembravano un gruppo di trogloditi che litigavano per delle sciocchezze, giuro che non ho mai visto l'amore e l'amicizia così finta e forzata, e questi dovevano proteggere la terra. Le situazioni che si creavano all'interno erano di un disagio puro, passavano dall'odiarsi all'amarsi in un nanosecondo. L'unico che abbia avuto una certa maturità è Goro, il resto sono solo etichette per far appassionare il pubblico a cui interessa le varie tipologie dei personaggi. Per l'appunto, Hiro è un mix tra Eren e Shinji mentre Zero Two era partita benissimo, dove all'inizio aveva charme e creava interesse per la serie, ma perfino lei sprofonda e segue i suoi compagni di avventura nell'oblio.

E non finisce qui. Oltre a fallire sui personaggi, anche la storia ne risente. Ha scopiazzato ovunque da anime simili modificando quel tanto che basta per diversificarlo. Cerca di creare un'atmosfera misteriosa come quella de "l'Attacco Dei Giganti" di cui non aveva assolutamente bisogno e il finale alla "Gurren Lagann" è un affronto indiscutibile. Ormai è diventato un appuntamento fisso un finale così spoglio e lavativo, giusto per poter mettere una parole fine a questa assurdità. Se poi le chiamiamo citazioni, o non le abbiamo mai viste, oppure volete mettervi le mani sugli occhi per non vedere quanto si sono “ispirati”.

Andando per esclusione di colpi, salvo solo la visual dell'opening dalla seconda parte, il resto è un'offesa all'animazione.

Per capirci, chi ha già visto "Evangelion", "Gurren Lagann", "l'Attacco dei Giganti", addirittura "Pacific Rim" (tralasciando le posizioni sui mecha), e per ultimo, il plagio per eccellenza "Kotetsujo no Kabaneri", guarderà "Darling in The Franxx" con occhi certamente diversi da un novizio del genere, fossi in voi recupererei quest'ultimi. Se lo avessi saputo prima non lo avrei manco inserito nella lista personale per quanto possa essere indecente.