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"Grancrest Senki", altrimenti intitolata "Record of Grancrest war", è una serie anime tratta dalla stessa light novel fantasy, il cui autore Ryo Mizuno è conosciuto per aver scritto e diretto anche un'altra nota saga dello stesso genere, agli inizi degli anni 90', nota come "Record of Loddoss war". In entrambe notiamo un forte attaccamento all'ambientazione dell'Europa medioevale, con l'inserimento, accanto agli esseri umani, di altre specie e razze, l'onnipresente concetto di magia, i cavalieri e gli scontri colossali tra imponenti eserciti.

Ora che abbiamo un'idea generale di cosa sia "Grancrest Senki" andiamo a definirlo in maniera più approfondita, questa recensione è rivolta sopratutto a coloro che ancora non l'hanno visto, affinché prima di iniziare possano farsi un'idea molto chiara di che cosa stanno per visionare. Partiamo dagli aspetti tecnici e dalla grafica, che si può dire? "Grancrest Senki" è un anime molto meritevole sotto molti aspetti e forse uno dei progetti più riusciti della primavera 2018, in cui tra l'altro è riuscito a guadagnarsi più di una volta un posto tra le animazioni più belle secondo la classifica Shakugan. Del resto non c'è da stupirsi, visto che le animazioni sono molto fluide, i colori vivaci e nitidi e anche dove viene usato il rotoscope o il 3D (che non sono molto famosi per migliorare certe serie animate) si fa buon uso degli stessi per rappresentare il movimento di intere schiere di soldati rendendoli abbastanza realistici.
Chiarito l'aspetto tecnico si passa alle musiche, elemento fondamentale per qualsiasi forma di spettacolo. Le musiche di "Grancrest Senki" sono state molto apprezzate, in particolare le opening e le ending (che cambiano a metà serie), anche senza badare ai gusti musicali di ciascuno. Le colonne sonore di questo anime sanno evocare molte atmosfere, da quelle malinconiche a quelle movimentate e battagliere rendono l'ascolto molto piacevole.
Infine guardiamo ai personaggi e alla sceneggiatura. Nel complesso "Grancrest Senki" è un anime molto diverso dai fantasy che ci sono stati proposti negli ultimi anni. Questo perché non è il solito fantasy tutto rosa e fiori dove i maghi e i guerrieri combattono senza uccidere o arrecare alcun danno di tipo fisico o psicologico agli avversari: "Grancrest Senki" mostra la guerra in tutta la sua brutalità, dove il sangue viene sparso e migliaia di vite vengono spezzate, oltre a descrivere i giochi di potere, la corruzione e i favori (persino di natura sessuale) che intercorrono tra i capitani dei diversi eserciti per garantirsi ognuno la propria vittoria in una guerra che lacera tutti i continenti.

Ora, dal momento che sto dicendo queste cose, ritengo che voi che leggete vi stiate chiedendo: "Se "Grancrest Senki" ha davvero queste qualità positive, perché mai questa recensione ha come voto un 4?". la domanda è più che lecita (e preciso anche che il voto originale doveva essere 3 se non fosse stato per le qualità positive che ho elencato sopra) e lo sarà anche la risposta che sto per darvi. A dispetto di tutte le sue virtù, "Grancrest Senki" è forse una delle più grosse frodi che io come spettatore di anime abbia mai veduto, sopratutto dal punto di vista dei personaggi e della trama. Il suo "tradimento" sta proprio nel saper ammaliare lo spettatore negli episodi iniziali, intrattenendolo con colpi di scena molto convincenti e sviluppi interessanti fino al punto centrale della trama. Da lì in poi tutto precipita, lo sviluppo psicologico dei personaggi principali e secondari degenera completamente, da forti e determinati diventano per certi versi poco convincenti e talvolta persino insopportabili. Mentre all'inizio era un anime duro e spietato, nel rappresentare la guerra e la corruzione umana, verso la fine abbandona le più realistiche sfumature di grigio per rappresentare un mondo in bianco e nero in cui ci sono i completamente buoni e i completamente cattivi, dove si abbandonano le tragedie e i colpi di scena per un'ambientazione da fiaba in cui tutti "vissero felici e contenti" e dove l'amore (elemento certo importante nell'anime e senza il quale non si potrebbe di sicuro sopravvivere in un mondo dominato dal caos e dall'avarizia) alla fine trionfa su tutto ma in modo decisamente troppo grossolano, tanto da sfociare addirittura nel ridicolo.
Insomma, l'anime, come già detto, parte bene per poi andare a rotoli verso il finale, facendo rimpiangere a chi come me ha perso minuti preziosi a vederlo, rimanendo incantato dagli episodi iniziali e affezionandosi ai personaggi, per poi finire pugnalato alle spalle da un finale banale e da uno sviluppo deludente. Persino l'universo in cui svolge la storia e la spiegazione dei suoi meccanismi prendono una piega del tutto irragionevole, sempre alla fine della vicenda, mostrando elementi che compongono opere legate alla fantascienza e sviando completamente dal genere fantasy.

Ora, io non sono autorizzato a fare spoiler, ma voglio dire questo a chi in futuro avrà intenzione di vederlo: fare spoiler su questo anime non è tanto una carognata quanto un atto di misericordia! Vi eviterete una delusione grandissima se deciderete di leggere prima tutta la storia per intero piuttosto che guardarlo e aspettare di vedere come va a finire come abbiamo fatto io e molti altri utenti. Mi dispiace sinceramente dover dire queste cose, soprattutto di un anime che aveva così tante possibilità per poi marcire in modo tanto disastroso, e mi spiacerebbe di più sapere che altri potrebbe rimanerci male quanto me, per questo ho scritto questa recensione.