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“Quella vittoria fu raggiunta una sola volta. Anche se numerose estati erano giunte...”

“MIX: MEISEI STORY” (“ミックス”) è una serie anime andata in onda in Giappone su NTV e YTV dal 6 aprile al 28 settembre 2019.
La serie, composta da ventiquattro episodi, è tratta dal manga di Mitsuru Adachi, che conta ad oggi quindici volumi, pubblicati dalla casa editrice Shogakukan. La serie manga è ancora in corso di realizzazione, motivo per cui l’anime copre solamente un primo arco narrativo. L’anime in questione è realizzato dallo studio d’animazione OLM, che ha affidato la regia a Odahiro Watanabe.
In Italia l’opera è sottotitolata da Yamato Animation, ed è disponibile gratuitamente sul canale YouTube di Yamato Video.

“MIX: MEISEI STORY” si presenta come il seguito ufficiale di “Touch”, il famosissimo manga che affermò definitivamente nel mondo del fumetto giapponese il celebre Mitsuru Adachi, autore di altre famosissime opere come “Miyuki”, “Rough” e “Arcobaleno di spezie”. Pur essendo il seguito ufficiale di “Touch”, è possibile guardare “MIX” senza nessun problema, i rimandi alla precedente opera ci sono e vengono spalmati qua e là abbastanza ripetutamente, però non sono noiosi e non disorientano lo spettatore.
Piccola premessa iniziale, non ho mai né visto né letto “Touch”, e, pur apprezzando tantissimo Adachi, ho letto solamente (se non erro) “Slow Step” e “Q and A”, titoli che ho amato parecchio e che consiglio vivamente a tutti. Ci tengo quindi a precisare che, per questi motivi, non potrò fare molti paragoni, anzi.

Il racconto ruota intorno alle vicende dei tre fratelli Tachibana: Touma, Souichiro e la loro sorellina Otomi. I due fratelli di tredici anni, nati entrambi lo stesso giorno (ma non gemelli, e poi capirete il perché) frequentano il secondo anno delle scuole medie e sono entrambi iscritti al club di baseball, uno in veste di ricevitore e l’altro di lanciatore. Otomi invece ha dodici anni e deve iniziare il primo anno delle scuole medie. La scuola in questione è la Meisei, la stessa in cui, ventisei anni prima, cominciarono le famose avventure di Tatsuya, Katsuya e Minami, protagonisti appunto di “Touch”.
Sin da subito l’obbiettivo dei due fratelli sarà ben chiaro, impegnarsi e sudare per ridare gloria e prestigio all’istituto e puntare dritti al tanto ambito Kōshien, stadio in cui si svolgono le finali del campionato liceale giapponese di baseball.

Trama più classica che mai, tipica dei manga di Adachi. Il racconto si sviluppa con calma e costanza, senza forzature che possono bloccare lo spettatore nella visione. La storia è semplice, forse anche troppo, se guardiamo il lato sportivo, ma è molto incisiva e pungente dal punto di vista sentimentale.
Le qualità di “MIX: MEISEI STORY” risiedono nella capacità dell’anime di far scatenare la nostalgia di chi lo guarda, anche di chi, come me, non ha mai visto o letto “Touch”. La narrazione non è molto altalenante, si presenta e si sviluppa in modo abbastanza lineare senza quasi mai, se non in alcuni punti, cadere nel banale o annoiare.
Dal punto di vista sportivo gli incontri di baseball sono gradevoli e facilmente seguibili, anche per chi non gioca a baseball o per chi sa solo in minima parte le sue regole.
Punto forte dell’opera sono i personaggi, sia i protagonisti che quelli marginali. I disegni richiamano tipicamente quelli di Adachi e si adattano perfettamente alla narrazione e al tipo di opera, riuscendo inoltre ad esprimere benissimo le varie emozioni che si susseguono vicenda per vicenda.
Altro punto fondamentale di “MIX: MEISEI STORY” è l’indagine dal punto di vista psicologico proprio inerente ai personaggi, ai loro sentimenti, alle loro paure e alle loro passioni.

Devo però sottolineare alcuni punti negativi che hanno abbassato il mio voto, comunque abbastanza alto, primo fra tutti il fanservice (anche qui oserei dire “alla Adachi”) abbastanza inutile, ripetitivo e scontato; anche per quanto riguarda l’opera in questione era evitabilissimo. Altro fattore negativo sono i tanti punti lasciati in sospeso: so che in questo caso viene coperto solamente un primo arco narrativo, però sarebbe stato bello scoprire qualcosina in più su alcuni personaggi.

Insomma, resta comunque un buonissimo titolo, considerando anche la cura con cui vengono rappresentati gli sfondi, i paesaggi e i luoghi in cui si svolgono le vicende. Apprezzatissimo inoltre il lavoro della regia, la qualità delle scene, la grafica e la qualità delle immagini.
Infine ci terrei a motivare ulteriormente il mio voto positivo elogiando le ottime colonne sonore, sia per quanto riguarda le due opening, “Equal” dei Sumika e “VS” dei Porno Graffitti, sia per quanto riguarda le due ending, “Kimi ni Todoku Made” delle Little Glee Monster e “Kimi ni Tsutaeta Story” dei Qyoto.

Se amate il baseball, se amate lo sport, se avete visto o letto “Touch” e se siete dei fan di Mitsuru Adachi, questo titolo fa per voi, e dovete assolutamente prenderlo in considerazione.
Opera consigliatissima anche a tutti coloro che vogliono passare un po’ di tempo immersi nelle vicende adolescenziali di tre fratelli tra loro molto legati e che hanno in comune lo sport, l’amicizia e l’affetto reciproco.