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"L'Essere è".

"I figli del mare" è un film del 2019 diretto da Ayumu Watanabe.

Un racconto di formazione ambientato in un'estate che si trasforma in un rito iniziatico e tribale dai lati ecologisti.
Una storia di crescita, dai tratti alchemici, dove la protagonista deve superare diversi ostacoli e vivere diverse esperienze, come l'educazione sessuale e la riconciliazione con la famiglia e gli amici, per maturare e trovare il proprio posto nell'universo.
Un'immensa celebrazione della vita in ogni sua manifestazione, che assume le forme di un trattato di mistica incentrato sul ricongiungimento con l'Assoluto.
Un percorso ascetico dove il femminile e il maschile e la triade cosmica composta da cielo, mare e terra, richiamando la simbolistica della Triquetra e del Tomoe shintoista, generano una nuova nascita.
Un sentiero spirituale dove l'ātman ritorna al Brahman in un vortice non-dualista.
Un flusso panteista e spinoziano in cui ogni ente è formato dalla stessa creta, dalla stessa materia, dal dharma buddhista, dove la semplice somiglianza diventa identità, diventa Uno e l'Uno è Tutto.
Un'opera stupefacente e sperimentale dove gli opposti, come lo Yin e lo Yang taoisti, sono complementari tra loro e dove il mare è un'entità generatrice come nel pensiero di Talete.
Un bildungsroman che scorre come l'acqua tra la filosofia occidentale e orientale, tra Parmenide e Plotino, tra l'Advaita Vedānta, il taoismo e il buddhismo.

"Io sono Universo".