logo GamerClick.it

-

Ho comprato la Switch Lite appositamente per “Pokémon Spada e Pokémon Scudo”, e ne sono molto deluso; grazie allo YouTuber Cydonia, che mi ha generato grandi aspettative e nonostante io abbia comprato il gioco poco prima di Natale (è uscito a novembre), sono riuscito ad evitare tutti gli spoiler e le fughe di notizie, tranne quello sulle evoluzioni degli starter che mi ha portato a scegliere Scorbunny, altrimenti avrei scelto Grookey ma dopo aver visto Rillaboom ho optato per il coniglio infuocato.
Il problema più grave è che è estremamente facile, basti pensare che ho completato il gioco in sole ventidue ore e senza mai perdere un incontro se non l'ultimissimo della storia prima del post-game; per fare un confronto, “Pokémon Sole e Luna”, a cui viene generalmente fatta la stessa critica, l'ho finito in trentatre ore e in “Pokémon Versione Nera e Versione Bianca” sono arrivato a battere superquattro più o meno nello stesso arco di tempo.
Il condividi esperienza automatico dall'inizio della trama, mi ha portato a livelli altissimi, basti pensare che ho affrontato la lega Pokemon al livello 60 con un Whimsicott all'80, senza mai farmare seriamente; inoltre, come già detto da Cydonia, mancano quelle "chicche" o quei punti in cui devi dire "ora devo attivare il cervello", esempio banalissimo cercare l'apriporta nella Silph Spa, mentre in “Pokémon Spada e Pokémon Scudo” devi banalmente andare dal punto A al punto B, senza nessuno sforzo particolare e senza nessun contenuto non essenziale alla trama che arricchisca il gioco.

Altro grave difetto è la squadra avversaria, che praticamente non esiste; il tentativo è quello di riprendere “Pokémon Sole e Luna”, ma neanche qui il colpo di scena riesce, o meglio lì non era neanche voluto, perché già dal primo filmato si vedono quelli della fondazione Aether che inseguono Lylia, mentre qui davvero si capisce poco dei malvagi e dei loro obiettivi; inoltre, anche qui la difficoltà degli scontri è prossima allo zero.
Senza fare spoiler, la parte dell'ascensore e i due combattimenti successivi sono qualcosa di vergognoso, basti pensare alla residenza Aether o al villaggio Poh dei criticatissimi “Pokémon Sole e Luna” per capire la bassezza della scena, e a ciò si aggiunge che, alla fine di ogni combattimento i Pokémon vengano curati, azzerando praticamente la già bassa difficoltà.

Per quanto riguarda le grafiche onestamente mi interessa poco, diciamo che sono un'aggiunta: se sia gioco che grafiche sono fatte bene lo migliorano ancora di più, se fatte entrambe male lo affondano. Credo che si possa apprezzare un bel gioco con una cattiva grafica, come i vecchi Pokémon, ma non è questo il caso; inoltre, ma questa è solo una riflessione soggettiva, nel single player preferivo le mosse Z rispetto alle mosse Dyna e alle mosse Giga; la mossa Z poteva essere strategica e dovevi programmarla, o poteva essere la "mossa spettacolare" che risolveva la partita, o ancora la si poteva dare al Pokémon più debole della squadra per renderlo utile; mentre le mosse Dyna e le mosse Giga, che possono essere utili nel competitivo, diventano monotone e per nulla spettacolari nel single player, perché generalmente vengono fatte con gli ultimi Pokémon senza nessuno sforzo mentale risultando così una brutta copia delle mega evoluzioni.
Una cosa che ho invece apprezzato è il competitivo, con l'introduzione delle mente, della maggior chiarezza su IV ed EV, dei raid, della modifica alle mosse Uovo e in tempi recenti di Pokémon HOME che è diventato molto più facile per chi, come me, non ci aveva mai provato prima.

Per concludere si può facilmente capire come “The Pokémon Company” stia cercando di attirare non un pubblico di giovani adulti, magari anche nostalgici delle prime generazioni, ma un pubblico più infantile, che vede Pokémon per la prima volta e si appassiona ad esso tralasciando vecchi titoli che già conosceva (ciò lo si vede particolarmente con il DLC, meccanica con cui “Fortnite” si sostiene).
Bisogna però fare un appunto importante: tutti i giochi Pokémon sono stati creati per un pubblico giovanissimo, ma perché gli altri titoli avevano ciò che ho contestato a “Pokémon Spada e Pokémon Scudo”? Questo può portare ad una riflessione su come sia cambiato il modo di approcciarsi ai videogiochi negli ultimi anni, non si punta tanto sulla qualità, ma sulla quantità.
Quando avevo circa dieci anni o anche meno (sono nato nel 2000) internet era poco diffuso, i videogiochi erano pochi e quindi quando una persona aveva in mano un gioco se lo giocava tutto fino alla fine, sperimentando tutti gli scenari che potevano esserci. Oggi, invece, abbiamo informazioni su qualunque videogioco, talvolta lo si conosce anche senza averlo giocato (“Pokémon Spada e Pokémon Scudo” ne è la prova con numerose fughe di notizie) e ci sono tanti contenuti scaricabili a basso prezzo o addirittura gratis; quindi, l'utente medio ha una collezione grande e passa da un gioco all'altro così come l'ape vola di fiore in fiore.
Questo è tutto ciò che penso, spero che qualcuno abbia letto tutto e di non avervi annoiato.