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7.5/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Tratto dalla light novel (inedita in Italia) di Hajime Kanzaka, "Slayers" si pone in una sorta di Medioevo in bilico nell'eterna lotta tra Shinzoku, le divinità che nei Quattro Mondi del Multiverso rappresentano le forze del Bene, e Mazoku, forze demoniache. In "Slayers" gli Shinzoku cercano di mantenere l'equilibrio del mondo, mentre i Mazoku di farlo precipitare nel Mare del Caos. Lina Inverse è una quindicenne dai capelli rossi, avida, amante del cibo e molto sicura delle proprie capacità, con l'hobby di ripulire i briganti e spendere i loro bottini in sontuosi pasti e libri per accrescere le proprie conoscenze. Dopo una delle sue scorrerie Lina è vittima di un'imboscata organizzata dai briganti ripuliti il giorno prima; quando sta per sbarazzarsi dei briganti con uno dei suoi incantesimi, interviene Gourry, che vede la fanciulla come indifesa (tonto com'è) e sbaraglia i malintenzionati. Convinto di aver salvato una bella dama, si ritrova una bambinetta bassa, piatta e dagli occhi grandi con un caratterino da maschiaccio (oltre che avida a livelli inverosimili). Però i due vanno d'accordo e continuano insieme il viaggio.
Durante l'ultimo bottino requisito (quando incontra Gourry) i due si ritrovano tra le mani a loro insaputa la Pietra Filosofale, un amplificatore di poteri magici bramato da Rezo, detto il Monaco Rosso, chierico che vuole usarla per curare la cecità che l'affligge dalla nascita (Rezo riesce a curare tutti tranne sé stesso, e questo lo porterà al rancore e alla rabbia, tanto da studiare la magia nera e fare esperimenti riprovevoli). Rezo sguinzaglia quindi i suoi sgherri, capeggiati da Zelgadis (nipote di Rezo), che fu ingannato dallo stesso Rezo e che si schiererà con Lina; Zelgadis vuole infatti usare la pietra per tornare un ragazzo normale e vendicarsi di Rezo che l'ha trasformato in un mostro con la promessa di renderlo più forte. Ma quello che tutti, anche lo stesso Rezo, ignorano è che gli occhi del Monaco sono da sempre chiusi perché al loro interno è intrappolato un frammento del corpo del Gran Demone Shabranigdo, il demone dagli occhi rubino che dopo una lunghissima lotta fu sconfitto dal drago Cephied e diviso in sette parti, sigillandole nei corpi di altrettanti esseri umani. Quando alla fine Rezo recupera la Pietra Filosofale e finalmente la propria vista, il demone, avendo oramai corrotto e logorato Rezo, ne approfitta e risorge, eliminando lo stesso Rezo. Durante la battaglia contro Shabranigdo, per nulla favorevole, Rina si gioca la sua ultima possibilità, evocando il potere di Lord of Nightmare (che è la madre di tutte le creature dell'universo, sia buone che cattive) e, unendo questo potere alla spada di luce in possesso di Gourry, oltre all'intervento della coscienza di Rezo, sconfigge Shabranigdo, usando il Giga Slave (in "Slayer Next" verrà spiegato con dovizia da Aqua, incarnazione dei ricordi dell'Aqualord e custode del Tempio delle Lapidi, cosa quest'incantesimo può provocare se non controllato).
Nella parte successiva i nostri protagonisti incontreranno Amelia e Sylpheel, e il successivo villan sarà una clone creata dallo stesso Rezo e dalla sua assistente per vari esperimenti, il cui unico scopo sarà mostrarsi più potente del suo originale. Dopo varie peripezie riusciranno a sconfiggerla senza l'uso del Giga Slave, fortemente sconsigliato da Sylpheel.

Quasi sconosciuto in Italia grazie al penoso trattamento con stravolgimenti dei dialoghi (gravissimi, in quanto rovinano l'intera opera - consiglio la visione in lingua originale con sub inglesi, anche per via dell'ottima interpretazione di Megumi Hayashibara) e tagli incredibili, "Slayers" ha avuto un successo enorme e immediato nel resto del mondo, includendo, cosa non facile, persone di ogni età e sesso. È stato uno dei maggiori fenomeni animati giapponesi di fine anni '90.
Per quanto la storia può sembrare banale, si hanno momenti cupi e profondi soprattutto nella novel (irreperibile in Italia se non in inglese), smorzati dalle ottime gag e momenti comici che rallentano un ritmo che riflette chiaramente il carattere della protagonista.