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'Omoi, Omoware, Furi, Furare' (titolo inglese, 'Love Me, Love me not') è la bella trasposizione animata uscita nel 2020 del manga 'Amarsi, lasciarsi' di Yo Sakisaka.
Proprio recentemente ho voluto ritentare la visione, e valutare a distanza di tempo, con maggior obbiettività, l'effetto che avrebbe potuto farmi.

Premetto che ho amato particolarmente l'opera cartacea (forse l'opera migliore della mangaka), non mi è dispiaciuta questa versione, seppure lievemente inferiore per l'approccio allo sviluppo sentimentale di alcune situazioni, in particolare la vicenda che intercorre tra Rio e la dolce e romantica Yuna.

I personaggi sono colti bene nelle loro caratteristiche, così è bene espressa l'amicizia che nasce tra due adolescenti tanto diverse come Akari e Yuna, due ragazze quasi agli antipodi per il modo che hanno di affrontare i rispettivi turbamenti amorosi; mentre una è più cinica e quasi disincantata - ma in realtà fa solo di tutto per non mettersi in condizione di essere ferita -, l'altra è la classica sognatrice, romantica e dolce, che attende il consueto principe azzurro, e lo trova incarnato nel bel Rio, fratellastro della sua amica.

L'altro ragazzo coinvolto in questo quartetto, amico di vecchia data di Yuna, è Kazuomi, personaggio che sembra sfuggente, insicuro non solo in relazione ad Akari, ma di più per quanto riguarda la sua vita personale; in ambito amoroso, probabilmente questo suo modo di essere è dettato proprio dall'atteggiamento poco chiaro della ragazza, che lancia il sasso e poi ritira la mano.
Akari e Kazuomi sono la coppia più difficoltosa e complessa, probabilmente quelli meno sinceri verso sé stessi, dunque più tormentati quando devono esprimere i propri sentimenti, nascosti dietro rinunce e fraintendimenti veri o presunti, ma la loro storia è forse quella che nel film è meglio descritta, attraverso le immagini che trasmettono l'evoluzione e la crescita del loro sentimento.
Le scene che li riguardano hanno colori più spenti, in generale sono meno luminose, più realistiche, contrapposte a quelle un po' più oniriche che vedono protagonista l'altra coppia.

Yuna e Rio sono quelli che si lasciano trasportare dai loro sentimenti, seguono gli impulsi dettati dal cuore, senza pensare troppo alle conseguenze; così è l'atteggiamento coraggioso e ostinato di Yuna, che non rinuncia a dichiararsi, anche quando sa che sarà respinta, mentre Rio all'inizio insegue la ragazza che non può avere, per tutta una serie di ragioni che riguardano il delicato ambito famigliare, portando sullo sfondo tracce di amori non corrisposti.

Quando finalmente si farà chiarezza nel cuore di ciascuno, la scoperta dell'amore è descritto in maniera un po' repentina, e mi è sembrato mancasse il lento svelamento che avevo avvertito leggendo il manga, soprattutto da parte di Rio, che prende coscienza dei sentimenti nascenti per Yuna.
Questa cosa nel film mi è mancata un po', ma il risultato finale non posso dire che mi sia dispiaciuto; quello di Rio e Yuna è l'amore portato alla luce del sole, l'amore romantico visto come un'esplosione di petali, gioia e colori, ed è così che il film lo rappresenta.

Le animazioni sono molto belle e fluide, i colori sono limpidi e caldi, curati i dettagli e gli sfondi, il tratto del character designer pulito; manca quella sensualità che avevo avvertito nel tratto della mangaka, e questa carenza pesa un po', ma parliamo di una storia di adolescenti, e va bene così.
Il complesso generale del film resta comunque ottimo, sicuramente bello da vedere.