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5.5/10
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Magnolia è una serie shojo in 7 volumi del duo Naked Ape; serie acquistata in blocco a scatola chiusa, l'avrei interrotta molto prima se avessi seguito le uscite, all'epoca della pubblicazione della Panini Comics.

Per vari motivi questa serie mi ha lasciata perplessa, e alla fine delusa per come si sono risolte alcune situazioni della trama, che a tratti mi è apparsa un po' forzata, perfino surreale, ma non è neppure questo il problema di fondo: è la gestione superficiale di tematiche realmente delicate che non mi ha convinto, ma andiamo con ordine.

Sfogliando il primo albo, i disegni non mi sono piaciuti e hanno continuato a non piacermi fino alla fine; la grafica troppo barocca e ridondante, contrasti di bianchi e neri troppo netti che rendono le tavole confuse e disarmoniche, oltre un segno rigido e poco morbido che non si sposa affatto col tipo di storia 'fiabesca' che illustra. Pur se i volti dei personaggi, sopratutto nei primi piani, sono disegnati con finezza tale da conferire fascino, lo stile - espressivo, ma così poco padroneggiato dall'autore - non è di mio gusto.

Ayato, principe ereditario del regno di Anastasia, asessuato androgino, nè uomo, nè donna per gran parte del manga, volto femminile in un fisico acerbo di ragazzino, deve fare una scelta non dettata dalla ragione, che implicherebbe libertà, ma indotta dai moti del cuore che non sceglie di chi innamorarsi, così come Ayato non sceglie di innamorarsi di Hugo, (maschio alfa sicuro di sè e arrogante), succede e basta.

Ora dovrò fare un piccolo spoiler per far capire il concetto.

Questione spinosa e fuorviante - per me espediente un po' furbo dell'autrice/autore - è il potente, irresistibile profumo di magnolia che il principe emana, che seduce e ammalia uomini e donne senza distinzione; allora, perchè i pretendenti qui sono tutti uomini?
Hugo, il servo Nagi, un travestito, perfino il fratello Sui ha una specie di ossessione un po' malata per Ayato. Non c'è una sola figura femminile - a parte quelle indefinite sullo sfondo, niente altro che comparse - che abbia del vero trasporto per il principe; Orie è una figura ridicola oltre che inutile, che non può assurgere a innamorata, e il bel personaggio di Lily, cugina e amica di Ayato, di fatto, s'innamora di un altro e la sua storia parallela è forse la cosa più bella e concreta del manga.
Se ci fosse stata una 'vera' donna a subire la malia di Ayato, avrei preso la questione del profumo sul serio, ma così si cade troppo nel ridicolo; mi è parso solo un calcolato espediente per creare situazioni bizzarre, sensualità equivoca, gag comiche poco riuscite, e aprire sofferti drammi personali che sono stati trattati con troppa leggerezza, inserendo tematiche delicate che andrebbero affrontate diversamente, come il problema dell'identità di genere.

Così, il povero Ayato che si sente uomo per gran parte del manga, (almeno così dice) si troverà ad aver paura di diventare una donna e non avrà piacere a diventarlo, rifiutando il sesso femminile, quasi fino all'ultimo. Questo elemento di conflitto e confusione, come altri del resto, è stato descritto con leggerezza imbarazzante e inverosimile.
Alla fine cosa sceglie davvero il protagonista? Cosa sente e vuole essere? Non sono sicura di averlo capito e forse è una questione che al duo di autrici non interessa; hanno preso delle tematiche forti e importanti e le hanno buttate via.
La storia non si sbilancia sulla vera natura di Ayato, tutto quello che accade è il prodotto dei sentimenti che trascinano tutti i personaggi, e per quanto si aggiusti il tiro, resta il dubbio che siano irreali, illusioni create dal profumo di Ayato.

La mia impressione generale è stata di trovarmi tra le mani un Boys Love mancato, in equilibrio precario tra commedia e dramma, e dato che non leggo boys love, non ho parametri certi di giudizio, solo le mie sensazioni, abbastanza negative.

Il finale molto affrettato è ancora più forzato e assurdo per la piega improvvisa che prendono certi eventi, per soluzioni, misteri e intrighi, elementi introdotti all'ultimo momento, brusche deviazioni, colpi di scena mal gestiti, che non convincono per la scarsità di indizi, o suggerimenti molto vaghi lungo la trama.
Per non parlare di personaggi interessanti dimenticati per strada, non risolti.
Con le medesime premesse meno esasperate, poteva restare una storia leggera con la sola pretesa di divertire il lettore; poteva essere una storia ben più importante e complessa, se affrontata e sviluppata in maniera differente.
Non mi sento di consigliarla.