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La serie tratta della ricostituzione della famosa Sezione 9 capitanata dal Maggiore Motoko Kusanagi, la cui genesi risale al primo manga di "Ghost in the Shell" del grande maestro Masamune Shirow e pubblicato nel 1989.
Quindi se non l'avete letto qualche riferimento che viene fatto durante la serie potrebbe sfuggire (ma ovviamente il consiglio è di recuperare le precedenti opere).

Le storie raccontate nei vari episodi descrivono un possibile futuro (la collocazione temporale nel 2045 forse è un po' azzardata, ma è difetto diffuso nelle opere di fantascienza d'altronde) con al centro: una situazione economico-politica basata sull'estremo concetto di "guerra sostenibile" (la guerra vista come mezzo per sostentare economicamente la popolazione!) e un avanzamento tecnologico delle intelligenze artificiali che arrivano a livelli di integrazione con l'uomo estremi.

Si fa uso massiccio di termini di macro-economia e politica per contestualizzare le scelte che verranno fatte dai protagonisti, e un massiccio uso di termini high-tech che richiedono una buona preparazione: non cogliere questi aspetti toglie tantissimo alla godibilità di un'opera che descrive, anche se sommariamente, un'ambientazione futura complessissima.

Nelle prime puntate della prima stagione si tratta appunto della ricostituzione della Sezione 9. L'episodio della banca aiuta a descrivere una parte del contesto sociale immaginato. Gli interventi qua e là dei Tachikoma (i landmate a forma di ragno guidati da IA "evolute", ognuna con la propria personalità) servono da intermezzi leggeri per smorzare i toni drammatici delle vicende raccontate: sono tipici dello stile di Shirow e li trovo un piacevole ed ironico intermezzo (e per tale vanno presi, anche se potrebbero non piacere).

L'animazione è in grafica 3D molto fluida e dettagliata, gli sfondi spettacolari e le scene di azione coinvolgenti ma a tratti confusionarie. Quello che mi ha lasciato un po' perplesso è il rendering dei personaggi che risultano come "stilizzati" o artefatti.

Il doppiaggio italiano è buono tranne nelle prime puntate dove, a volte, la voce di alcuni personaggi è troppo manipolata e risulta incomprensibile (a meno che gli algoritmi di compressione di Netflix non abbiano tagliato troppo le frequenze dell'originale).

Buona anche la colonna sonora che fa da sottofondo piacevole ma tutto sommato anonima, e non compone a mio giudizio un master piece come quella del più famoso film di Mamoru Oshii.

Nonostante alcune sostanzialmente trascurabili pecche, la forza di quest'opera sta nel sorprendente futuro descritto e nelle dinamiche di battaglia ultra tecnologiche, anche espresse con crudezza e violenza (è VM14 in Italia, ma forse sottovalutata).