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Avendo più di 500 ore nel videogioco avevo molta paura ad approcciarmi a questa serie, anche se ero sicuro che Trigger fosse lo studio giusto per quest'anime.
La mia paura era più che altro che volesse essere più uno spot per il videogame che un'esperienza multimediale ispirata a Cyberpunk.

Ho dovuto ricredermi perché da subito, complici anche le musiche ed i personaggi molto azzeccati con spiccate personalità (menzione speciale per Rebecca, colpo di genio di Trigger), si ripiomba in quell'assoluto macello che è Night City: cinismo, violenza, brutalità, nessuna forma di taboo e nessun rispetto per la vita umana (propria e altrui).
Sembra che questa città, per sopravvivere, necessiti del tributo di sangue dei suoi cittadini che, per un motivo o per l'altro, sono spinti a diventare cyberpunk per ottenere eddies, fama, gloria o magari solo per sopravvivere a loro volta.

Attenzione: questa parte contiene spoiler!

Dalla seconda parte della serie si inizia a capire come andrà a finire e, inconsciamente, come un déjà-vu del gioco, speri che non sarà cosi anche per David, nonostante sapessi benissimo che l'ultimo episodio ti colpirà dritto allo stomaco proprio come nel videogame. In fondo, anche se triste, è proprio così che doveva andare... d'altronde le leggende di Night City si trovano tutte al cimitero

PS: non ho menzionato Lucy (che ho adorato) solo perché di lei si parlerà molto nel prossimo Miss Sexy anime