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Nel mio viaggio alla scoperta della produzione di Shuzo Oshimi, e dopo averne lette alcune delle più significative (ad esclusione di Tracce di Sangue e Shino non sa dire il suo nome) tra le quali "Aku no hana", "Dentro Mari", "Happiness", mi sono dedicato agli esordi e dopo "sweet poolside" ho affrontato "Yuutai Nova".
Questo manga rappresenta un passettino in avanti rispetto a Sweet Poolside ma ha ancora una serie di "ingenuità" e approssimazioni che nelle opere più mature e recenti di Oshimi sono meno evidenti o del tutto assenti.
C'è, ed in maniera piuttosto marcata, la componente erotica che più o meno accomuna un po' tutte le opere di Oshimi, soprattutto legate a quella difficile periodo della nostra esistenza compreso nel passaggio dalla fanciullezza all'adolescenza e poi all'età adulta: un periodo della vita che da quanto mi par di capire in Giappone sembra essere parecchio problematico e sentito.
Non so cosa abbia vissuto Oshimi, ma credo che se le sue opere siano un po' il frutto della sua weltanschauung e del suo vissuto e, pertanto, anche in questo manga, pur nella sua brevità, riesce a trasmetterci un po' della sua visione e del suo stile.
La storia in sé non è nulla di particolare, anzi, per i miei gusti il soprannaturale che si manifesta con la trasmigrazione temporanea dello spirito fuori dal proprio corpo è una trovata suggestiva ma alquanto puerile che francamente posso valutare come un escamotage per consentire lo sviluppo della storia nel senso voluto dall'autore verso un messaggio piuttosto cupo e malinconico di disillusione generalizzata sulla vera natura delle persone e sui rapporti che si instaurano tra loro.
Un limite dell'impostazione dell'opera è che fa leva quasi esclusivamente sul sesso: l'incomprensione nell'intimità tra il protagonista Haru e la sua ragazza delle scuole superiori Hibino, la fine della loro relazione e l'acquisizione da parte del protagonista del potere di poter uscire dal proprio corpo in modo invisibile, è utilizzata dal fortunello solo per poter scoprire dopo tre anni cosa fa l'ex di cui è ancora innamorato nonostante lei non ne abbia più voluto sapere di lui.
E si sprecano le visite in incognito a casa di lei nei momenti più intimi che vanno dalla doccia ai rapporti completi con il suo partner solo per scoprire che la ex è una persona completamente diversa da quella che lui conosceva (ora molto disinibita, cinica e senza particolari scrupoli) e che aveva quasi idealizzato come Dante con Beatrice o Petrarca con Laura...
La scoperta che il potere di uscire dal proprio corpo non è esclusivo di Haru ma di alcune altre persone, è utilizzato da Oshimi per portare avanti la sua visione negativa delle persone: tale potere è sempre utilizzato solo a scopo di soddisfare la libido e i propri istinti, ad eccezione di Haru, che sebbene sia accusato di essere infantile e egoista è comunque l'unico a cercare di restare coerente con la sua visione della vita e i suoi principi, mettendo a repentaglio anche la propria esistenza.
Nel secondo volume e sul finale l'opera inizia a denotare un certo cambio di stile narrativo: più poetico e introspettivo e meno cinico e diretto. Il sesso lascia spazio ai sentimenti (sebbene sempre un po' infantili di Haru) e si arriva al finale ove Haru ormai adulto dimostra di non essersi ancora rassegnato al suo sogno: ritrovare la ragazza Mahoro di cui si era innamorato e che come lui possedeva il potere di trasmigrare...
Certo in 2 volumi non si poteva pensare che Oshimi fosse in grado di sviluppare una storia completa: è difficile simpatizzare per il protagonista Haru proprio per il suo infantilismo e gli altri personaggi tra i quali dovrebbe spiccare Mahoro non sono assolutamente trattati a dovere tanto da lasciare tanti dubbi sul loro reale valore e ruolo ai fini della trama...
Anche dal punto di vista grafico l'opera denota un cambio di stile di Oshimi: la pubblicazione del secondo volume è avvenuta a distanza di qualche anno dal primo e nel frattempo il mangaka ha affinato le proprie qualità: da un disegno molto diretto con un tratto marcato si è passato ad un netto miglioramento con più dettagli e particolari.
Francamente non credo che Yuutai Nova rappresenti un'opera imprescindibile del buon Oshimi, tuttavia può essere utile per coloro che vogliono conoscere il primo stile del mangaka per capire la sua evoluzione artistica.