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"People who change, and those who don't [...] Regardless of them, the days will pass by. Too slowly to notice...[...] too fast to notice" (postfazione al prologo dell'opera).
Dopo aver letto in lingua inglese "Hikari no machi", devo ammettere che sono rimasto impressionato dal buon mangaka Asano che, seppure con un'opera breve a episodi, è riuscito a trasmettermi un profondo senso di angoscia esistenziale con una una sensibilità poetica che non ho ancora riscontrato in altri autori. Molto metaforico ... e non di semplice intepretazione.
Parto dal titolo. "La città della luce"... proprio il nome del quartiere residenziale in cui si articolano le storie raccontate da Asano ... ma le storie narrate sono intrise di tanta oscurità ed ombra: una tale disillusione sulla esistenza e la condizione umana che mi ha colpito, tanto più che l'età in cui Asano ha scritto il manga doveva essere sui 25 anni, un'età in cui in genere si è sognatori e ottimisti nei confronti del futuro...
Ma stiamo parlando di Asano e della sua storia molto particolare (un simil Leopardi... con tutto il rispetto per il sommo poeta nostrano).
E così, con il prologo (Birthday song), si parte da istantanee di vita dei residenti in un mega palazzo residenziale di una qualsiasi periferia di una città (o megalopoli) storie di vita che inizia con le loro aspettative e sogni per la giornata che si sta prospettando ... chissà se saranno disattese dalla "natura matrigna" ...
Poi (Where will the twinkling star go?) si passa alla condizione di un fumettista alla ricerca con la propria compagna di spunti e ispirazione (che non arriva) per la sua opera, e quando sembra averla trovata in una tragedia (il corpo di una studentessa delle superiori appena suicidatasi dopo averla notata mentre passeggiava in piena mattina durante l'orario di scuola), la sua compagna inorridisce... Mors tua, vita mea? Di fronte ad una tragedia si può lucrare per una storia sensazionale? L'animo umano è così insensibile da non fermarsi davanti alla tragedia di una vita giovane appena spezzatasi, anche se si è "alla canna del gas"?
Il terzo episodio è quello più sviluppato e articolato (Bus Stop, diviso in 3 capitoli). E qui il realismo e la crudezza di Asano raggiunge vette di poetica tragedia... La storia di Tasuku potrebbe essere quella di un qualsiasi bambino che (soprav)vive al nefasto destino che la sorte ha riservato loro con quello che hanno a disposizione, arrangiandosi e diventando adulti e insensibili a tutto e a tutti pur di sbarcare il lunario non avendo alle spalle alcuna persona e sicurezza su cui far affidamento...
E il lavoro che si è scelto è paradigmatico della weltanschauung di Asano: il facilitatore/organizzatore di suicidi...
Senza dimenticare che l'unica persona cui è affezionato Tasuku si dimostra diversa da quella che lui pensava che fosse... Infatti Tasuku scopre la verità sul presunto molestatore di Haruko e viene a galla una verità "scomoda" e "squallida" in cui il carnefice era a sua volta vittima di una malefatta perpetrata proprio da Haruko... E così viene a galla tutto il pessimismo sulla vita e sulla natura delle persone (e quello che nascondono - paradigmatico il momento in cui Haruko mostra le cicatrici a Tasuku) da parte di Asano... E così ha senso l'incipit degli episodi: "People who act like they understand, and people who act like they don't [...] Even if they are wrong, they each have respective correctness [...] countless lies and truths balance miracles"
Il quarto episodio (Hectopascal) inizia con "Someone has something that I don't [...] Eve if that person is so radiant that I can't never get near them in my lifetime... [...] I have something that person does not" ed è il confronto (già il titolo richiama un sistema di misura della pressione atmosferica) tra due ragazzine studenti che sono l'una l'opposto dell'altra sia a livello fisico che mentale. Nishyiama sembra già matura, ha avuto le sue prime esperienze sessuali, ma va male a scuola, è bruttina, bassa e sebbene le piaccia la moda appena finita la scuola vuole fare una scuola professionale per continuare a lavorare in tale ambito. Azuma è alta, bella e slanciata ma anche tanto sognatrice e infantile (crede ancora negli alieni marziani) e soprattutto appartenente ad una famiglia agiata che probabilmente le consentirà di studiare all'università... ma la differenza sostanziale tra le due è l'esercizio sull'altalena in cui Azuma riesce a fare un salto carpiato ed atterrare in piedi mentre Nishyiama cade goffamente a terra quasi da ferma dopo essere rimasta estasiata dall'abilità di Azuma... La metafora dell'adulto disilluso che ha ormai provato la durezza della vita e l'entusiasmo e la capacità di sognare ancora del "bambino" che riesce ancora "a volare" perché la vita non gli ha ancora tarpato le ali...
Il quinto episodio è probabilmente il più amaro: "Someone who criticizes something, and someone who runs from something [...] The thing tha ties them to each other is... [...] their respective kindness and the ones who protect them"
I personaggi dell'episodio sono Hoici (il maniaco/stalker di Haruto dell'ep Bus stop) e Satoshi. Entrambi formano una famiglia anomala e hanno una bambina di nome Momoko, nata da una probabile relazione di Hoici con una prostituta.
Il primo, nonostante sia un criminale e abbia un aspetto inquietante, nutre un sogno quasi romantico. Comprare il complesso condominiale della città della luce, in modo da distruggerlo e così poter ricostruire il suo villaggio natale. Da buon personaggio disposto a tutto, Hoichi non si fa nessun problema a ricorrere a mezzi illegali per raggiungere il suo scopo, mentre il secondo si limita a sopravvivere prendendosi cura della piccola Momoko. Ovviamente il piano "utopistico" di Hoici non finisce nel senso sperato e anche in questo caso quello che resta è il messaggio che i sogni e le illusioni, qualunque esse siano, finiscono sempre male e l'unica speranza è quella di aggrapparsi a qualcosa/qualcuno per tirare a campare...
L'ultimo episodio (Rebirthday song) sembra trattare il tema della reincarnazione in un modo piuttosto "onirico". Al di là dei personaggi, il messaggio è quello delle conseguenze di una eventuale morte se soprattutto possa porre fine alla sofferenza della triste esistenza in corso. Dalla metafora utilizzate la risposta sembrerebbe di no, perché al piccolo bambino "reincarnato" resta la memoria della vita precedente... e, pertanto, non ci sarebbe via di fuga e soluzione alla sofferenza...
"Hikari no machi" resta un'opera intrisa di un pessimismo cosmico, che non avevo riscontrato in Solanin e ne "La ragazza in riva al mare" (le altre opere che ho letto al momento di Asano). E' un po' "oscura" e di difficile interpretazione: per comprenderla l'ho riletta cercando di cogliere ove possibile per me le sfumature e probabilmente mi sarà sfuggito qualcosa. Mi sono documentato sulla storia dell'autore e ho appreso che all'epoca della scrittura del manga, Asano era particolarmente "depresso" e con latenti istinti di suicidio... personalità complessa e sfaccettata. Di sicuro, si tratta di un'opera poco armonica in apparenza sebbene si possa notare che gli episodi siano collegati in qualche modo tra loro o dai personaggi e in generale dal messaggio che si è prefisso di comunicare Asano, che viveva un periodo della sua esistenza in cui “[...] il coraggio di vivere quello ancora non c’è”...e che la paura e l'insicurezza gli impediva di raggiungere la sua felicità.