logo GamerClick.it

-

Nella terza serie delle nostre care guerriere alla marinaretta esse dovranno vedersela con il gruppo nominato Death Busters (da noi conosciuto come esercito del silenzio), esseri provenienti da un'altra dimensione capitanata dal sinistro Dr. Tomoe e con lo scopo ultimo di accumulare i cristalli di cuore puro per risvegliare la misteriosa entità chiamata Misstress 9 (da noi Despota 9) che permetterà così al loro padrone Master Pharaoh 90 di poter arrivare dalla loro dimensione alla terra.

In questa nuova avventura subentrano le guerriere sailor del sistema solare esterno (Outher Senshi) ovvero Sailor Uranos (Haruka, da noi chiamata Heles) e Sailor Neptune (Michiru, da noi chiamata Milena), guerriere dal carattere molto freddo e riservato ma comunque carismatiche e poetiche e quest'ultime riescono a estrarre molti temi che porteranno la terza serie ed essere anche la più drammatica e, forse, la più riuscita di tutta la saga in generale. Nella prima metà degli episodi il fulcro principale ruota attorno alla ricerca di tre talismani speciali custoditi all'interno di tre cristalli di cuori puri di tre persone che se vengono riuniti potranno evocare il Sacro Calice (da noi Coppa Lunare), questo però porta le persone portatrici di questi cuori puri alla morte e ciò causa una serie di contrasti tra le Sailor e le Outher ed anche ad uno dei dialoghi più riflessivi ed emozionati della serie poiché quest'ultime sono convinte che se è necessario il sacrificio di qualcuno per la salvezza del mondo così deve andare, cosa su cui Usagi non è assolutamente d'accordo e ella crede che con la forza dell'amicizia tutto può risolversi in meglio senza dolorose perdite. Sebbene poi la gestione e lo svolgersi degli episodi sia pressoché identico a quelli delle due serie precedenti, con ogni tanto qualche filler di troppo, ci dà comunque modo di dare sempre maggior profondità alle nostre protagoniste di cui abbiamo imparato a conoscere ed affezionarci, mentre il misterioso dr. Tomoe incute fin da subito una certa inquietudine visto il modo in cui viene inquadrato nell'oscurità con gli occhiali illuminati nel buio.

Nella seconda metà entra in scena Sailor Pluto (apparsa brevemente anche nella seconda serie) che affiancherà le Outher nella battaglia contro il nemico, il club delle 5 streghe: 5 scienziate al servizio del Death Busters che oltre a dar filo da torcere alla Sailor, esse son sempre impegnate in un'aspra competizione tra di loro dove non mancano battibecchi e scherzi di cattivo gusto, ed anche letali. Purtroppo ritorna anche Chibiusa, stavolta in ruolo di guerriera Sailor, che non perderà comunque occasione di innervosirci con le sue frecciatine e angherie; fortunatamente ci si può facilmente chiudere un occhio poiché ella inizierà una grande ed affettuosa amicizia con la figlia del Dr. Tomoe: Hotaru (Ottavia da noi), una giovane ragazza introversa, dolce ma che soffre di problemi di salute ed ella sarà il centro di una storia d'amore, di dolore e di dramma dove un padre è disposto vendere la propria anima per salvare la propria figlia. Anche in questo caso le incomprensioni tra le Sailor e le Outher saranno sempre dure e negli ultimi episodi la situazione sembra diventare sempre più critica e disperata come non mai.

Purtroppo una grande pecca sta proprio nel nostro adattamento dove Haruka e Michiru vengono mostrate come "banali amiche" quando in realtà sono amanti a tutti gli effetti e mascherare la loro omosessualità a mio parere non è una cosa così rispettosa. Ah già, e poi Tuxedo Kamen è sempre lo stesso: nessun miglioramento nel ruolo.

La terza serie di Sailor Moon rimane senza dubbio la più matura, drammatica e riflessiva grazie al carisma e la complessità delle Outher Senshi e ad un personaggio delicato come Hotaru che ci affezioneremo a lei e allo stesso tempo soffriremo per lei.

"Non esiste amore senza dolore"