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"Tenka Hyakken: Meiji-kan e Youkoso!" è una serie composta da dodici corti, della durata media di circa tre minuti l'uno.

Per parlare della "trama" di questi corti, chiarisco subito, senza girarci troppo intorno, che la serie è nata come una sponsorizzazione di un gioco per cellulari, a cui sinceramente non ho avuto l'opportunità di metterci mano, però tale trasposizione, se così si può chiamare, non invoglia minimamente a provarlo, nemmeno minimamente.
Il fattore principale è che tali corti non hanno una trama orizzontale, cioè da seguire e portare avanti, episodio dopo episodio, ma avranno solamente delle vicende verticali, cioè che nascono, si evolvono e muoiono nella puntata stessa; purtroppo tali mini-storie serviranno perlopiù a presentare dei nuovi personaggi oppure parlare di temi noiosi, e totalmente eterei, come una chiacchierata tra ragazze, con una tazza di the, conversando sulle doppie punte, giocare a nascondino, fare una grigliata oppure l'allergia ai pollini, insomma nulla di così rilevante, messo in scena in maniera così blanda, che personalmente non potranno far esprimere quasi nessuna emozione o sentimento, al di fuori della noia.
Tali argomenti appiattiscono e annientano totalmente ogni minima speranza di poter avere anche il più piccolo piacere o interesse nel proseguirne la visione; fortunatamente ci saranno sporadici episodi che presenteranno almeno una simpatica idea di fondo, nulla di assolutamente trascendentale, ma potrei, almeno in parte, salvare un paio di episodi, da tale ecatombe emotiva.

I personaggi principali non saranno molti, ma in tre miseri minuti non si potrà quasi nemmeno parlare di caratterizzazione, cosa comprensibile, visti la tipologia di prodotto e il suo scopo, però non saranno quasi minimamente differenziabili fra loro, non avendo se non la parlata o l'aspetto fisico per poterli contraddistinguere, facendo quasi perdere il senso al termine "personaggio", potendo benissimo essere più correttamente definibili come "massa informe", non avendo quasi nessuna caratteristica peculiare, per poterli differenziare fra loro.

Per la parte grafica, si può in parte salvare, essendo tutte le ragazze presentate su schermo molto carine e accattivanti, anche nella loro versione più deformed e caricaturale, come la versione chibi, che sarà comunque simpatica e 'pucciosa'; spesso però, nonostante gli esigui tre minuti di tempo, l'animazione mostrerà il fianco, svelando più di qualche calo qualitativo, oppure degli appiattimenti degli sfondi, che renderanno in parte tedioso anche questo aspetto, essendo spesso ripetuti o anonimi.

Per l'aspetto sonoro, la sigla sarà orecchiabile, ma il rischio che dia a noia sarà molto alto, specialmente se si vedrà ogni corto uno di seguito all'altro; fortunatamente, con sketch più riusciti di altri, spesso si taglierà la sigla dopo pochissimi secondi, così da poter soprassedere e poter rimandare e resistere più facilmente all'effetto assuefazione.
Uno dei pochissimi aspetti positivi, che posso attribuire a tale serie, è il lavoro dei seiyuu, che riusciranno a dare quel minimo di individualità ai personaggi, e a ravvivare un minimo i fatti che verranno mostrati su schermo.

In definitiva, questa serie è un prodotto nato esclusivamente e unicamente per essere visto da chi conosce e ama il gioco di provenienza, perché da tale trasposizione si è capito ben poco di cosa tratta il gioco, della sua trama o a quale tipologia appartenga, e personalmente fallisce su tutta la linea, sia sul suo obbiettivo principale, cioè sponsorizzare il prodotto di provenienza, sia nel provare a vivere di vita propria, come prodotto a sé stante.