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8.0/10
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"Fancy Lala" è la quinta serie di maghette realizzata dallo Studio Pierrot, dopo "L'incantevole Creamy", "Evelyn e la magia di un sogno d'amore", "Magica magica Emi" e "Sandy dai mille colori". Qualcuno l'ha definita "fuori tempo", a causa dei vari anni passati dalla realizzazione e dalla messa in onda di "Sandy dai mille colori", ma a ben vedere in quel periodo c'era già stata una rivitalizzazione del genere "majokko", grazie a "Card Captor Sakura", prodotta da un altro studio d'animazione.

La storia non presenta particolari originalità: una bambina giapponese di nome Miho acquista -per un motivo misterioso- dei poteri magici che le consentono di trasformarsi in una ragazza più grande, Lala, nei cui panni intraprenderà una carriera prima di fotomodella poi anche di cantante/idol, assistita in questo da due folletti dall'aspetto di draghetti, creduti dei semplici pupazzi da tutti gli altri. Tuttavia, non sono stati direttamente questi a conferire a Miho i suoi poteri, bensì uno strano uomo col cappello, che si mostra nei momenti più impensati ed è soprannominato dalla bambina "Mister Mistero".

A ben vedere, ci sono diversi punti in comune tra questa serie e le precedenti "pierjokko": il fatto che la protagonista entri nel mondo dello spettacolo rimanda ovviamente a Creamy, gli artefatti che fa comparire disegnandoli a Sandy (di cui condivide anche l'ambizione di diventare mangaka, sebbene il più delle volte si limiti a disegnare i vestiti che poi indosserà sotto le spoglie di Lala), la motivazione che la spinge a usare i poteri per "diventare grande" e poter fare ciò che desidera l'accomuna piuttosto a Evelyn. Un parallelismo, molto blando, con Emi si può vedere in un episodio in cui compie una "magia" insegnatale da un prestigiatore televisivo.

Sotto l'aspetto tecnico, il fatto che questa sia cronologicamente l'ultima delle serie di "pierjokko" la rende nettamente superiore alle altre, sia per la qualità delle animazioni sia per il character design che ha reso i personaggi particolarmente "kawaii" (e lo scrive uno che ha adorato "L'incantevole Creamy" e il lavoro fatto dalla character designer Akemi Takada in quella serie e nelle altre a cui ha preso parte).
Benché anche questo anime sia stato importato in Italia da Mediaset, in fase di adattamento esso è stato rimaneggiato meno delle altre serie di maghette: alcuni nomi sono stati modificati per renderli più facilmente memorizzabili dall'audience italiana, ma generalmente hanno mantenuto una fonologia giapponese. Da notare che la sigla italiana dura oltre tre minuti e propone la canzone, eseguita dall'immancabile Cristina D'Avena, nella sua interezza, anziché mostrarne una versione abbreviata come di norma. Tuttavia, il fatto che nel testo e nelle immagini ci si soffermi sull'infatuazione di Miho/Lala per il bellissimo attore Hiro risulta alquanto fuorviante per le aspettative di telespettatori e telespettatrici, in quanto la giovane protagonista sapeva benissimo che una loro eventuale storia non avrebbe avuto alcuna possibilità, sia per la differenza tra le loro età effettive sia perché i suoi poteri un giorno sarebbero potuti sparire. In questo la protagonista dimostra una notevole maturità.
"Fancy Lala" è una serie che non può essere trascurata dagli amanti di questo preciso genere, ma secondo me ha qualcosa da dire anche a chiunque ami l'animazione giapponese, in particolare degli anni Novanta.