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Questa è la maxi-storia di come la mia vita cambiata, capovolta, sottosopra sia finita; seduta su due piedi qui con te, ti parlerò di Violet, il cyborg di Gilbeeert... scherzi a parte, questo è il racconto di come un cyborg ha sviluppato i sentimenti di un essere umano. Ok, no, ora sono serio... ho appena finito il tredicesimo episodio e devo scherzare in qualche modo, per scacciare la malinconia.

Partiamo dicendo subito che il format in generale è quello degli episodi autoconclusivi, durante i quali la nostra protagonista incontrerà situazioni e persone diverse, lasciando in esse la propria impronta e crescendo caratterialmente. Personalmente ho molto apprezzato questa struttura, poiché permette quasi sempre di "staccare" per un po' fra un episodio e l'altro, garantendo una visione non "anestetizzata" dalla malinconia della puntata precedente. I personaggi sono praticamente tutti interessanti, anche se avrei gradito ulteriori approfondimenti su qualcuno di questi, per capire meglio i loro processi mentali, visto che in certi casi non mi hanno granché convinto (cough cough, il fratello di Gilbert, cough, ehm... scusate...). Ci tengo a sottolineare che l'interesse per i personaggi viene non tanto dal loro carisma ma dalle relazioni che questi intrecciano con gli altri. Che sia un rapporto fra due amanti lontani, fra nobile e serva o fra genitori e figli, cambia poco: in un modo o nell'altro, questa serie riesce a toccare certe corde nello spettatore e a far trapelare la bellezza, la forza, la malinconia (etc.) che a volte può scaturire dai legami fra esseri umani.

In tutta onestà, trovo difficile da definire precisamente il punto di forza di questa serie, le animazioni davvero splendide e le musiche a dir poco toccanti (soprattutto l'ending) di certo aiutano a conferire maggiore peso alla storia raccontata, ma non pensavo che una trama del genere potesse far scaturire così tante emozioni. Obbiettivamente, ho visto storie più tragiche che mi hanno fatto aprire i rubinetti molto meno di questa... ma se proprio devo evidenziare un qualcosa che ha avuto particolarmente effetto su di me, è stato vedere la protagonista cambiare di episodio in episodio. Lo sviluppo nel suo modo di reagire agli eventi e alle persone intorno a sé risulta gratificante per lo spettatore: è un personaggio a cui è difficile non affezionarsi velocemente, e vederla crescere non solo è bello per l'istintivo desiderio di volere il suo bene, ma ha anche la funzione di renderla gradualmente più "umana", e quindi più simile allo spettatore che gradualmente si troverà ad immedesimarsi sempre più in essa, aumentando esponenzialmente le reazioni dello spettatore stesso nei confronti della storia raccontata. Sviluppare il tutto in questo modo è stata una trovata obbiettivamente azzeccata... o perlomeno con me ha fatto centro in pieno. Chapeau.