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5.5/10
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Avendo trovato diversi commenti positivi, mi ero incuriosito su quest’anime, ma dopo la visione ritengo che potevo anche farne a meno.

“Megazone 23” è nato sulla scia di “Macross”, dato che ne riprende la tematica di robot trasformabili inseriti in una storia di guerra che dà grande importanza alle canzoni. Anche il design dei personaggi è dello stesso autore di quello di “Macross”. Ma rispetto alla saga più famosa questo titolo è piuttosto deludente, in primo luogo a causa di una narrazione piuttosto insipida che non è mai riuscita a farmi parteggiare per i protagonisti.
Oltre a questo motivo, devo aggiungere che non solo i personaggi sono alquanto semplici e stereotipati, ma anche l’atteggiamento di Shogo, l’eroe, ad un certo punto mi ha lasciato allibito: ha scoperto il segreto del suo mondo, sa di avere a che fare con persone pericolose, eppure, passato l’iniziale sconcerto, riprende la sua vita come se nulla fosse, senza preoccuparsi di quello che può succedere a lui e alle persone a cui tiene. Solo dopo un fatto terribile sembra finalmente svegliarsi, ma siccome questo fatto è accaduto soprattutto a causa del suo eccessivo menefreghismo, trovo difficile non detestarlo per la sua stupidità.

Altro problema è la trama: in teoria le buone idee ci sarebbero pure state, però vengono sviluppate in maniera troppo semplicistica, e se uniamo questo alla narrazione incolore, abbiamo scoperte che dovrebbero essere sconvolgenti, una storia d’amore che dovrebbe emozionare, un dramma che dovrebbe addolorare, e invece non coinvolgono affatto, sono cose che accadono e basta.
Come se non bastasse, ci sono pure alcune grosse ingenuità narrative e qualche ‘spiegone’ che troppo chiaramente serve solo a velocizzare il racconto.
Quello della velocità è comunque un vero pregio della serie, perché ha un buon ritmo: gli eventi si susseguono senza lungaggini, e insieme a delle scene d’azione non eccelse ma comunque accettabili, il racconto riesce sempre a tenere desta l’attenzione. Non è poco per un OAV di quasi ottanta minuti con del materiale narrativo non molto esaltante.

Riguardo le animazioni, non le ho trovate pessime, anche se oggi possono risultare un po’ invecchiate, mentre il design creato da Haruhiko Mikimoto è sempre gradevole, specie per le figure femminili.
Le musiche invece non sono nulla di particolare, nemmeno quelle della misteriosa Eve, ed è grave se pensiamo invece all’ottimo utilizzo che veniva fatto in “Macross”.

Insomma, “Megazone 23” non è il peggiore dei titoli, ma neppure qualcosa degno di grande attenzione.