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Quando cominci un anime categorizzato come “ecchi” senza apparenti pretese e ti ritrovi a comprare tutta la serie manga, significa che qualcosa è successo.
È successo che l’anime, sebbene sia sicuramente molto leggero e allegro, ha effettivamente una trama da seguire, una tematica ben definita (il mondo del cosplay) e che viene approfondita seriamente, dei personaggi ottimamente caratterizzati a cui ti affezioni, e dei disegni stupendi, quindi alla fine ne rimani così coinvolto, che non puoi aspettare la seconda stagione per vedere come continua la storia.

Premessa: apparentemente, siamo davanti alla solita inflazionata premessa da romcom, storia d’amore tra ragazzo introverso senza amici e ragazza bellissima e popolare. Tuttavia in questo caso c’è un quid in più rappresentato dal contesto: il mondo del cosplay. Mentre nella maggior parte delle romcom il contesto che funge da premessa è giusto un pretesto iniziale che viene buttato lì per permettere ai protagonisti di conoscersi, per poi venire quasi subito dimenticato per passare ai soliti cliché, in “My Dress-Up Darling” il mondo del cosplay resta sempre al centro di tutta la narrazione. Non serve solo come spunto per delle gag, bensì è approfondito in maniera incredibile, scendendo in dettagli realistici sui tessuti, sulle definizioni delle varie tipologie di cosplay, sulle tecniche per modificare i lineamenti del viso o del corpo, ecc.
Mi ha letteralmente affascinato e insegnato tantissimo su questo mondo che alle fiere ho sempre osservato con curiosità.

Possiamo dire che il mondo del cosplay è effettivamente il tema principale di tutta la serie, oltre ad essere l’ambiente in cui i protagonisti avranno modo di conoscersi e legarsi sempre di più. Pure gli altri personaggi significativi che andremo a conoscere sono praticamente tutti legati a questo mondo, e ci faranno conoscere ognuno degli aspetti nuovi del cosplay.

Davvero degni di nota sono i disegni: bellissimi, una gioia per gli occhi, molto curati nei dettagli dei vestiti (aspetto fondamentale, visto il tema del manga) e nell’espressività dei volti.
Il fanservice c’è, ma è fatto bene, limitato, mai invasivo o gratuito, e soprattutto ha una sua giustificazione proprio per il tema che tratta: il mondo del cosplay è fatto di gente che riproduce l’aspetto di personaggi di manga o videogiochi, e questi personaggi spesso hanno un aspetto prorompente, sexy, dunque le scene ecchi ci stanno, hanno un senso e non sono mai cringe.

E poi c’è lei, Marin, che si prende tutti i riflettori.
Non mi piace esagerare con i giudizi, ma stavolta lo devo proprio dire senza ombra di dubbio: è una delle gyaru più belle che si siano mai viste, ovunque, manga o anime che sia. Inoltre, è un personaggio travolgente sotto ogni aspetto: è vitale, solare, spontanea, sempre sorridente, un po' goffa ma senza vergogna. Inoltre, aspetto che trovo assolutamente meraviglioso, è una ragazza che si entusiasma ogni volta che vede qualcuno appassionato per qualcosa, dandogli così forza e coraggio.
È letteralmente impossibile non adorare questo personaggio.

Dall’altra parte c’è Gojo, anche lui un personaggio devo dire molto azzeccato. Un aspetto che apprezzo tantissimo di Gojo è che, nonostante a conti fatti sia il classico protagonista timido emarginato delle romcom, è così ben caratterizzato, da risultare credibile. Quante volte ci siamo sentiti frustrati nel vedere il protagonista di una romcom non cogliere l'ennesimo segnale super-esplicito dalla sua bella, ovviamente innamorata di lui? Quante volte abbiamo sbottato esasperati: “Come fai a non capire che le piaci?! Svegliati, imbecille!”.
Con Gojo no. Intanto perché Marin di approcci davvero espliciti, di quelli che solo un idiota può non cogliere, non ne fa. Ma poi il punto è che Gojo è un ragazzo d’altri tempi trapiantato nel mondo contemporaneo, che ha vissuto sempre chiuso in casa col nonno e appassionato di una cosa super tradizionale. È proprio un’anima candida con una mentalità all’antica, e inoltre ha una passione tale per la sartoria, che, quando ci si mette, va quasi in trance, si distrae da tutto il resto. Pertanto risulta verosimile che certi segnali possa non coglierli, perché in quei frangenti lui pensa proprio ad altro. Non c’è la sensazione che sia una sottospecie di ritardato.

L’affiatamento che si crea tra i due è qualcosa di speciale, sempre positivo, allegro. Stupendo.

Spero vivamente che facciano la seconda stagione (so che è in cantiere da più di un anno), il materiale nel manga c’è ampiamente.
Che altro dire? È una delle romcom più piacevoli che abbia mai visto, leggera, fresca e con due protagonisti a cui è impossibile non affezionarsi. Le dodici puntate ve le mangerete in un istante. Stra-consigliata!
Il voto finale potrebbe sembrare esagerato, ma ho aggiunto un +1 per Marin, che è davvero meravigliosa e travolgente.