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Quando qualcuno cita Wonderland ci aspettiamo cose da paese delle meraviglie… può sembrare una battuta ma in fondo anche in quest’opera c’è un pizzico di Lewis Carroll e della sua Alice.
Un mondo sta attraversando una crisi come era già successo 600 anni prima occorre allora l’intervento della Dea del Vento Verde ed Hippocrates (il grande alchimista) ha scoperto chi è nel nostro mondo: la giovane Akane che nel giorno prima del compleanno sarà rapita insieme alla zia Chie e portata in grande avventura.
Non aggiungo nient’altro della trama, che è particolarmente brillante, ma nemmeno brutta… forse con qualche passaggio scontato ma per chi non è un abitué dei mondi fantastici mondiali (o giapponesi in particolare) credo si divertirà comunque in quanto la storia è una fiaba molto carina.
D’altronde per dare al tutto un’immagine da fiaba hanno chiamato al charater design un’artista russo e un po’ si vede l’influenza della patria d’origine di questo membro dello staff.
Oltre all’artista russo ci sono nello staff anche la sceneggiatrice Miho Maruo e il regista Keiichi Hara, che vedremo qualche anno dopo all’opera in “Il castello invisibile”, opera da me già recensita e da considerarsi anch’essa una fiaba anche se un po’ più adulta.
Da ciò posso dire che i due tentano di dare messaggi nelle loro opere: il principale è credere in sé stessi e comportarsi con coraggio di fronte ai propri doveri (qui in Birthday Wonderland) o contro i bulli che ci perseguitano (in Il castello invisibile) perché nessun rifugio è eterno, nessun camuffamento dura per sempre e quindi ci troveremo nella condizione di spingerci avanti ed affrontare le situazioni.
Proprio questo essere fiaba ha portato molti ad accusare quest’opera di essere una copia mal riuscita dei film Ghibli. Io non credo.
Certo lo staff che conta lo studio Ghibli è decisamente superiore per anni di lavoro alle spalle e, molto probabilmente, i film dello studio di Totoro posso contare su budget decisamente superiori.
Ma nonostante le basi del lavoro e gruppo di lavoro siano state diverse ho trovato “Birthday Wonderland” un’opera molto godibile in cui ci sono momenti dove ho trovato sfondi meravigliosi e momenti in cui ho trovato musiche molto azzeccate in sottofondo grazie all’abilità di una giovane artista (classe 1985, ma che ormai è una veterana lavorando nel campo da 15 anni) chiamata Harumi Fuki.
Insomma credo che questo film sia sia un prodotto valido per famiglie con bambini piccoli e pur non appartenendo a tale categoria gli assegno sette e mezzo.