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7.0/10
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Prima di prendere in mano questo manga mi sono soffermato sul titolo: "L’avventuroso?" Io ho già visto questo titolo in qualche negozio o in qualche mercatino.
L’avventuroso infatti era una rivista degli anni ‘30 dedicata ai fumetti e il titolo è un omaggio ad essa. E infondo è meglio del “Il ragazzo avventuroso” che sarebbe la traduzione letterale del titolo giapponese.
Premetto io non ho letto nessun one shot di Adachi, tranne forse uno scritto a due mani con Rumiko Takahashi che ho trovato al tempo stesso interessante (per la mole di informazioni biografiche) e mal disegnato (i disegni non avevano lo stile né dell’uno né dell’altra ma erano molto “semplici”).
Qui Adachi mostra il suo stile di disegno classico, minimale nei personaggi e molto approfondito su certi fondali.
Ma come sono queste storie?
Semplici.
Legate l’un l’altra dal filo della nostalgia.
Persone di successo o falliti, qualcuno di perso o ritrovato tutto condito segondo l’abitudine di Mitsuru Adachi ma senza il fan services che hanno offerto le tante ragazzine dell’autore. D’altronde qui è un autore che si vuol far vedere maturo anche usando scene che ricordano i suoi shonen.
Questi episodi sono considerati seinen perché apparsi su Big Comic Superior ma avrebbero potuto apparire anche su Shonen Sunday… forse non sarebbero ugualmente piaciuti al pubblico perché i protagonisti sono adulti o bambini che diventano adulti, ma l’aria alla Adachi è la stessa.
Io ho deciso di leggere questo volume prima di approcciarmi a Short Program e devo dire che non mi sento convinto del tutto dell’autore come autore di storie brevi.
Credo che questo volume unico non sia il biglietto da visita per chi vuole approcciarsi ad uno dei massimi mangaka viventi.
Con questo non voglio dire che le storie sono brutte ma non ho trovato la folle genialità che ad esempio la sua collega Rumiko Takahashi riesce ad infondere anche in una storia di venti pagine.
Adachi non stupisce ma fa il suo compitino: ecco qui ritroviamo la buone e serena quotidianità che si trova spesso in questo autore, che ti permette di dargli un sette dicendo: eppure sa di già visto!