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A venticinque anni dalla morte dell’autrice e a quindici anni dall’inizio della pubblicazione italiana in dodici volumi per la Magic Press mi ritrovo a commentare, o meglio, recensire questo manga.
Kaoru Tada è per il nostro mercato una mangaka attuale: l’anno scorso la Sprea ha pubblicato una raccolta di storie brevi e quest’anno la Nippon Shock ripropone il classico "Ai Shite Knight" (meglio conosciuto come "Kiss me Licia"), interamente a colori.
Il cartone di "Kiss me Licia" qui in Italia è stato un cult, ma in Giappone è stato un mezzo flop, e comunque presto dimenticato, chi si ricorda ancora quest’autrice se la ricorda per l’opera che sto recensendo ora: "Tutto cominciò con un bacio".
Diciamolo apertamente: quest’opera mi è piaciuta tantissimo anche se è simile a molti altri shojo, ma simile non vuol dire uguale e dal sublime al ridicolo (diceva Napoleone) non c’è che un passo.
La prima cosa che salta agli occhi è che i due protagonisti hanno tutto per non piacere: il maschio, Naoki Irie, è freddo e perfetto: quoziente intellettivo 200, è alto, sportivo, ricco, il miglior studente, capace a far qualunque cosa… perfetto per essere odiato.
Lei, Kotoko, è invece molto più allegra, ma non si sa di cosa debba essere allegra: bassa, non bella, stupida, con voti ampiamente sotto la media, non è nemmeno sportiva o ricca. Per dire quanto è ignorante non riesce nemmeno a risolvere i problemi del fratellino di Naoki che fa terza elementare…

È stata disegnata per poter illudere ogni ragazza/lettrice che potrà conquistare un principe azzurro pur non avendo nessuna qualità tranne la perseveranza.
Verremo a scoprire in un episodio divertentissimo che in realtà Kotoko si è innamorata già altre volte in passato, ma a tutti mancava qualcosa: uno era brutto, uno era codardo, uno era più stupido di lei…
I disegni sono abbastanza mediocri ma danno alla storia l’aria di un vecchio shojo, tipo quelli dell’Ikeda che se non erro pubblicò "Versailles no Bara" nello stesso magazine, “Margaret”, della casa editrice Shueisha. Insomma! Non si sa perché ma questa storia risulta molto divertente, per quanto scontata, e riesce a tenere il passo con le altre con un solo attributo originale: partita con dei protagonisti diciassettenni li seguirà per dieci anni, cosa che permetterà di avere delle trovate fresche… ci saranno i pretendenti per entrambi i protagonisti e per quanto le ragazze interessate a Naoki saranno molte volte, ricche, belle ed intelligenti lui preferirà quella stupidotta di Kotoko.
Diciamo la verità: il finale è tronco ma possiamo capire dalle ultime pagine cosa avrebbe riguardato…
Insomma mi sento di dare a quest’opera un nove, voto maggiore a molti altri shojo che ho letto e che magari avevano disegni più belli e protagonisti meno irritanti.