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Ero molto indecisa sul pubblicare l'ennesima recensione, a quanto pare la 103esima, su Neon Genesis Evangelion, ma alla fine ci sono cascata anche io perchè, a distanza di anni dalla sua creazione, non posso non ritenere questo prodotto uno dei più interessanti anime che siano mai stati creati. Non si tratta decisamente di un'opera perfetta e impeccabile, tutt'altro; tuttavia, sorvolando sulla lentezza dei primi episodi, la poca chiarezza in alcuni punti della trama, che presenta anche un pò di situazioni poco credibili, fingendo di non accorgermi delle immagini riciclate e dei colori imbarazzanti delle unità EVA, ho deciso di consacrare il mio amore per questa serie con un bel 10 e lode. E questo perchè per me Evangelion va oltre l'essere un semplice, sebbene geniale, prodotto televisivo, ma può essere ritenuto un'opera con un elevato valore culturale, frutto di una spiccatissima sensibilità artistica e di profonde ricerche in numerosi campi, fusi in un sovrapporsi di livelli di lettura difficili da dipanare e interpretare.
Personalmente sono stata affascinata, più che dall'azione, dall'aspetto filosofico o religioso, proprio da quello psicanalitico/psichiatrico. Mi ha colpita soprattutto la precisione scientifica con cui vengono descritte le psicosi e le nevrosi dei vari personaggi, tutti caratterizzati da una visione distorta e aberrata di se stessi e del rapporto con gli altri; per fare un esempio riporto in sintesi le caratteristiche-tipo di un disturbo di personalità "schizoide" da manuale (dal mio testo universitario di psichiatria): emotivamente distaccato dagli altri, rifugge le relazioni interpersonali (non sa come rapportarsi agli altri), vive in un proprio mondo che comunque percepisce come incerto, nel quale vorrebbe appagare le proprie insoddisfazioni, tende all'isolamento, non prova interesse nè piacere, stringe relazioni "formali"e superficiali, talvolta è dissociato (non riesce a sentirsi "se stesso"), è maniaco dell'ordine e segue in genere un sano e rigido regime alimentare. Vi ricorda qualcuno?A me sembra proprio il ritratto di Shinji. Ed Asuka è l'emblema del disturbo narcisistico, con la sua insicurezza che la porta ad essere al centro dell'attenzione per sentirsi realizzata e apprezzata e che la distrugge nel momento in cui incorre in un fallimento. E così via per quasi tutti i personaggi.
Per non parlare poi del complesso edipico (croce e delizia di Freud) che pervade l'intero anime e lega indissolubilmente le figure di Shinji e Misato. In virtù di queste osservazioni capirete bene che per me gli ultimi due contestatissimi episodi hanno rappresentato l'apoteosi della serie, con lo spettacolare flusso di coscienza e la contemporanea seduta di autopsicanalisi del protagonista, che si espleta attraverso il tentativo di apertura e quindi comprensione degli altri. Le carenze della trama sono state integrate dai successivi film, ulteriore finale alternativo.
Cos'altro dire? Che tecnicamente si tratti di un ottimo prodotto è risaputo; spettacolare l'opening, intrigante ed originale il character design, sublime lo sviluppo di tutti i personaggi, anche quelli marginali (personalmente ho una spiccata predilezione per Shinji e Misato).
Più che una recensione ho scritto un testo celebrativo, ma concedetemelo, per questo che è il mio anime preferito!