La serie principale di Dragon Quest è ormai assente, se tralasciamo i recenti porting e remake di Dragon Quest VII e VIII, da diverso tempo nelle case dei videogiocatori, eppure Square Enix non ha perso occasione di proporci svariati spin-off della serie in attesa dell'arrivo di Dragon Quest XI, tra cui il buon Dragon Quest Heroes e l'ottimo Dragon Quest Builders. Ciò che andremo a recensire sarà Dragon Quest Heroes II, sequel dell'omonimo titolo appena citato ed uscito ormai un anno fa in Giappone, nuovamente sviluppato da Omega Force (Berserk and the Band of the Hawk, A.O.T. Wings of Freedom) grazie alla rinnovata partnership tra Koei Tecmo e Square Enix. Contrariamente alle aspettative, questo nuovo titolo non si è rivelato un mero copia-incolla del precedente capitolo, bensì un ottimo e degno action-RPG in puro stile Dragon Quest di cui vi illustreremo ogni aspetto e novità.
 
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L'avventura inizierà facendoci scegliere tra i due protagonisti nonché cugini, Lasaar e Theresa, per porci immediatamente al centro dell'azione con un tutorial, ambientato in un sogno, che ci spiegherà le basi del combattimento di Dragon Quest Heroes II per poi riportarci ad una realtà pacifica e priva di conflitti... almeno fino a quel momento.

Infatti, dopo una pace di oltre 1000 anni tra i Sette Regni, Kisar, principe di Dunisia, attaccherà improvvisamente la pacifica Kala, città in cui Lasaar vive e studia per diventare un soldato di prestigio, portando entrambi gli eroi, decisamente confusi, a mettere in pratica la loro preparazione militare. I due cugini, aiutati da Desdemona, potente emissaria del Gran Sovrano dei Sette Regni, riusciranno a respingere l'assalto per poi dirigersi verso Acordia, città nonché dimora del regnante appena citato, e trovare una risposta a questo attacco, apparentemente privo di un qualsiasi senso logico. Grazie a questo complotto, messo chiaramente in atto dall'antagonista di turno, i giocatori si ritroveranno ad esplorare un mondo di gioco inedito e, soprattutto, molto diversificato: dopo la verdeggiante Kala ci ritroveremo a vagare per le lande desertiche di Dunisia, fino ad arrivare ai misteriosi cancelli di Ingenia, visitando inoltre le lande gelide di Glacyda in cui si cela una vecchia conoscenza di Dragon Quest Heroes. Tra una visita e l'altra, la nostra squadra si amplierà con i vari protagonisti dei diversi Dragon Quest, tra cui Baldo Baldini di Dragon Quest IV, Angelo di Dragon Quest VIII e la coppia Rolf e Maribel da Dragon Quest VII, per un totale di ben 15 personaggi giocabili che ci accompagneranno, ancora una volta, in un viaggio per salvare il mondo dall'oscurità.

La storia, pur rispecchiando i consueti canoni di semplicità della serie, si dimostra decisamente più accattivante e, soprattutto, meno banale rispetto al primo Dragon Quest Heroes, riuscendo ad intrattenere i giocatori tranquillamente per 25-30 ore, numero ampiamente variabile in base al nostro stile di gioco.
 
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Anche il gameplay, nel complesso, ha subito una certa mole di cambiamenti: la struttura a missioni che contraddistingueva il primo capitolo è stata abbandonata in favore di un pseudo open-world che collega tutte le location importanti del gioco, arricchito da forzieri nascosti, mostri comuni da affrontare per accumulare esperienza tra un viaggio e l'altro, cittadini in pericolo da salvare e ricercati da abbattere, sottoforma di miniboss, per oggetti rari ed esperienza extra.

A causa dell'assenza della Nubirock di Dragon Quest Heroes, l'hub centrale delle nostre avventure sarà rappresentato, questa volta, dalla città di Acordia che ci permetterà, tra uno spezzone della storia e l'altro, di interagire coi nostri compagni di squadra, aggiornare l'equipaggiamento ed accettare le diverse quest secondarie con obiettivi variabili come uccidere un certo numero di nemici, eseguire delle consegne entro un certo quantitativo di tempo o raccogliere materiali necessari per migliorare le pietre curative od ampliare gli slot per le medaglie mostro.
Sebbene le ottime basi action-RPG del primo capitolo siano rimaste pressoché invariate, gli sviluppatori di Dragon Quest Heroes II hanno evidentemente ascoltato il feedback proposto dai giocatori, proponendo tanti piccoli cambiamenti sul sistema di combattimento: il primo tra tutti è la possibilità, valida per entrambi i protagonisti, di accedere a cinque distinte vocazioni (Guerriero, Ladro, Mago, Sacerdote e Lottatore, un forte omaggio a Dragon Quest III) in grado di alterare fortemente il moveset e le tecniche dei due cugini. Un'altra gradita aggiunta è la presenza della Maestria, una nuova componente che permette ad ogni personaggio di imparare nuove mosse ed abilità di gruppo in base al tempo passato in battaglia e che, soprattutto, risolve un difetto particolarmente marcato del primo Dragon Quest Heroes: se in tale capitolo avevamo sempre ed esclusivamente quattro attacchi speciali disponibili su ogni eroe, in Dragon Quest Heroes II il repertorio di tecniche è stato notevolmente ampliato per tutti i personaggi sia sul lato offensivo che difensivo, permettendoci di schierare in combattimento dei team molto più diversificati ed eterogenei in base al nostro approccio.
 
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L'enfasi sulla componente RPG è forse ciò che differenzia maggiormente i due capitoli di Dragon Quest Heroes, portandoci a dover tenere costantemente la nostra squadra ben allenata onde evitare situazioni a dir poco critiche in battaglia e sfruttando, a volte in maniera fin troppo strategica, le medaglie mostro per guadagnare il tempo necessario a recuperare qualche indispensabile PM, sia schierandoli come nostri alleati che trasformandoci in essi; quest'ultima un'altra piccola novità che aggiunge un pizzico di varietà extra ad un gameplay, nel complesso, veramente divertente e, contrariamente alle aspettative, capace di trasmettere un forte feeling di Dragon Quest: in più di un'occasione potreste ritrovarvi a pensare che Dragon Quest Heroes II possa essere, a tutti gli effetti, l'iterazione action più fedele al nucleo della serie.

Ma, tra tutte queste migliorie e novità, l'elemento veramente degno di nota è l'introduzione tanto richiesta del multiplayer online: grazie ad esso potremo non solo avventurarci all'interno di una segreta dimensionale con altri 3 amici o sconosciuti per ottenere esperienza, oro, oggetti rari ed equipaggiamenti, ma anche affrontare ogni missione della storia con l'aiuto di qualche generoso giocatore, pronto a demolire orde di nemici in maniera decisamente più efficiente dei nostri alleati controllati dal computer.
Infatti, un grosso difetto da segnalare, purtroppo, è l'intelligenza artificiale degli eroi che ci accompagneranno in quanto, spesso e volentieri, rimarranno immobili piuttosto che attaccare i nemici o lanciare magie di cura, senza tralasciare la loro incostanza nella schivata delle mosse avversarie, costringendoci in molte occasioni a sprecare le foglie di Ygdrasil per riportarli in vita.
 
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Ciò che, tuttavia, è veramente rimasto a dir poco identico dal primo episodio si rivela essere il comparto grafico e sonoro che tradisce, senza tentare di nasconderlo in alcun modo, la natura cross-gen del titolo, in modo analogo al suo predecessore. I modelli poligonali dei personaggi (disegnati, come sempre, da Akira Toriyama), per quanto dettagliati a livello di animazioni, sono stati ricreati nuovamente con uno stile 3D scarsamente caratterizzato, di conseguenza non aspettatevi nulla di paragonabile a Dragon Quest XI, soprattutto osservando le diverse ambientazioni con texture veramente di bassa qualità in diverse sezioni. Nonostante tale scelta sia voluta anche per una questione di stabilità generale e frame rate, quest'ultimo, per quanto rimanga complessivamente fluido, durante l'utilizzo di certi attacchi da parte sia di alleati che nemici, subisce dei cali a dir poco drastici per svariati secondi. Come precedentemente accennato, le musiche che ci accompagneranno nel viaggio saranno, ancora una volta, i pezzi più noti della serie composti dal celebre Koichi Sugiyama, mischiati occasionalmente con qualche traccia estratta dai diversi capitoli di Dragon Quest. Ciononostante, che si tratti di combattere o di esplorare, l'immersione garantita dalla soundtrack sarà sufficiente a farvi rivivere, in attesa di Dragon Quest XI, quel feeling di relax ed epicità che tutti, in fondo, vorremmo ascoltare sempre più spesso.
 
 
Dragon Quest Heroes II è, senza troppi giri di parole, il sequel che ci si aspettava dall'omonima serie spin-off, capace di limare tutti i difetti del primo capitolo per offrire un'esperienza ancora più “Dragon Questosa”, ancor più action-RPG e, soprattutto ancor più divertente! Se Dragon Quest Heroes offriva un'avventura completabile sotto ogni aspetto in 50 ore circa, le novità di Dragon Quest Heroes 2 e il multiplayer riusciranno ad intrappolarvi per molto più tempo, specialmente nel caso siate perfezionisti o amiate in particolar modo la possibilità di esplorare dei dungeon in compagnia: dopotutto Dragon Quest X sembra non voglia assolutamente uscire dal Giappone!