I videogiochi spesso si trovano al centro di polemiche, quasi sempre prive di fondamento e dovute all'ignoranza di chi le crea, e oggi vi raccontiamo l'ultima basata sul gioco Mafia City, sviluppato dal team cinese Yotta Games, disponibile per dispositivi basati su Android e iOS.
 
Secondo l'onorevole Carmelo Miceli il gioco Mafia City sarebbe un subdolo strumento di propaganda mafiosa

Non è raro leggere accuse contro i videogiochi, ma non magari contro altri medium che propongono lo stesso tipo di contenuti a un pubblico ben più vasto, e l'ultima arriva dall'avvocato Carmelo Miceli, deputato del Partito Democratico. Stando al tweet apparso sull'account ufficiale del Gruppo del Partito Democratico alla Camera, Mafia Games, titolo al quale "stanno partecipando milioni di ragazzini", sarebbe un subdolo strumento di propaganda mafiosa e per questo Miceli ha espresso la volontà di depositare un'interrogazione parlamentare e di volerne chiedere l’oscuramento.
 
L'ennesimo attacco insensato, fatto solo perché sui social sarebbe in corso una campagna promozionale del gioco, ha scatenato l'ironia degli utenti, sempre molto attenti a sdrammatizzare e ridere di certe uscite infelici. Tralasciando gli attacchi politici, c'è chi segnala a Miceli che esistono anche tantissimi film e telefilm sull'argomento (con addirittura qualcuno che ha vinto l'Oscar o altri premi, aggiungiamo noi) che andrebbero oscurati così come altri videogiochi disponibili da anni ma che ha ignorato fino a oggi, in molti invece si chiedono come non siano diventati pirati leggendo L'isola del tesoro, ladri comprando Diabolik oppure vandali/drogati giocando a Super Mario che rompeva blocchi di mattoni e ingeriva funghi.
Smetteranno mai queste sterili polemiche o dovremmo farci il callo? Che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.