logo GamerClick.it

-

Due ragazzi, studiosi di alchimia, tentano di fare tornare in vita la madre, morta qualche tempo prima. Alla base dell’alchimia sta il principio dello scambio equivalente. Ma la trasmutazione umana – così si chiama - è un tabù e presto i ragazzi se ne accorgeranno. Un ragazzo perde l’intero corpo, l’altro una gamba e, nel tentativo di recuperare l’anima del fratello, perde un braccio. Dopo questa esperienza, i due, Edward e Alphonse Elric, cercheranno di recuperare la pietra filosofale, un oggetto in grado di permettergli di recuperare i loro corpi attraverso l’alchimia.

Sono queste le premesse di una serie che lascerà un bellissimo ricordo. Full Metal Alchemist – Brotherhood non è la solita serie shounen fatta di avventura, scontri corpo a corpo e poteri sovrannaturali, ma è una sorta di romanzo di formazione, che accompagna il viaggio di Ed e Al nella loro ricerca.
La serie è sorretta da una sceneggiatura molto complessa, ricca di colpi di scena e con una struttura pressoché perfetta. Sono veramente poche le scelte discutibili nel corso della vicenda. Se alla base di una buona storia secondo me sta una scelta che i protagonisti devono compiere, FMA-B rappresenta un manuale di storie, perché nel corso delle 64 puntate sono numerosissime le scelte che sono poste davanti alle azioni dei nostri eroi. E non solo a loro.
I dialoghi poi sono ciò che di più importante regge il tutto, perché non solo ci permettono di capire come stanno le cose e come funziona il mondo inventato da Hiromu Arakawa, ma anche di partecipare alle emozioni dei protagonisti. Sono numerosi i momenti in cui ci si commuove e ritengo davvero raro che una storia possa creare tanta empatia pure per i cattivi. Anche qui vi commuoverete. Sicuramente!

I protagonisti sono moltissimi e a ognuno è dedicato il giusto spazio e, anche per quelli meno importanti, il fruitore potrà scorgerne le sfumature della psicologia.
I disegni sono ottimi e grazie allo splendido lavoro dello studio Bones (ancora una volta) le animazioni sono ugualmente ottime e trasportano lo spettatore direttamente nella vicenda. Infatti è raro incorrere nei tipici fondali utilizzati per gli anime. La maggior parte delle volte, lo sfondo rimane l’ambiente “reale” in cui i personaggi agiscono.

Parlando del tono della serie, si può benissimo considerare FMA-B una serie che si distingue dal genere di cui fa parte. Oltre alle solite caratteristiche tipiche, l’opera di Arakawa affronta tematiche importanti, a volte molto serie e “da adulti”, inoltre non ci viene risparmiato il tema della morte che si presenta già dalle prime puntate, ma che nel corso delle ultime sembra tingere di rosso ogni momento. La gente muore, a volte anche male e noi lo vediamo.
Ma non mancano i momenti divertenti. Alcuni siparietti, posti per sdrammatizzare certe situazioni particolarmente tese, sono davvero irresistibili e alleggeriscono il peso delle tematiche affrontate o la tecnicità di alcuni dialoghi. In particolare quando si parla di alchimia e di problemi etici.
Insomma, Full Metal Alchemist – Brotherhood è un’opera completa che merita di essere vista. Voto 9,5.