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Non ricordo da quanti anni, non visionavo in maniera così accanita e divertita una serie animata longeva tratta da uno shonen manga. È successo fortunatamente con <i>Katekyo Hitman REBORN!</i> (conosciuto in Italia come <i>Tutor Hitman REBORN!</i>), fortunata serie trasmessa da TV Tokyo e realizzata dallo Studio Artland.

<b>LA STORIA</b>
Ci viene presentato Tsuna, un ragazzo nella media come tanti, forse anche un po' al di sotto della medesima dato che non ha attitudini fisiche particolari, che viene preso in giro dai compagni di classe e additato come imbranato. La sua vita cambia in maniera esponenziale quando entra in scena Reborn, il Tutor ufficiale della Famiglia Mafiosa Vongola, con lo scopo di addestrarlo per trasformarlo un giorno in colui che diventerà il Boss della X generazione. Catapultato in una realtà incredibile e a tratti spaventosa, Tsuna si ritroverà ad affrontare ardui combattimenti con avversari devastanti ma si circonderà di alleati incredibilmente in gamba. La bravura di Amano infatti si manifesta in diversi modi come i sopracitati comprimari ed avversari: vengono infatti descritti bene i Picciotti e i Guardiani della Famiglia di Tsuna quali l'auto-proclamato braccio destro Gokudera, scorbutico con tutti fuori che con Tsuna stesso, lo svampito ed atletico Yamamoto, fissato con baseball e residente in un mondo fantastico nel quale pensa che tutto attorno a lui faccia parte di un ambiente di gioco, il demenziale Lambo, un bambino dal curioso costume di Mucca che arriva in Giappone con l'obiettivo principale di uccidere Reborn per poi finire a vivere con Tsuna stesso neanche fosse il suo fratellino, e il freddo e silenzioso Hibari, che sembra aver a cuore solamente la pace dell'istituto e i combattimenti con fortissimi avversari. I nemici non hanno nulla da invidiare alle più popolarissime serie shonen: la Gang di Kokuyo capitanata dallo spietato Mukuro Rokudo, abile nelle tecniche illusorie, nel combattimento corpo a corpo e con un odio contraddistinto per la Mafia, nonché Xanxus e i temibili Varia che mirano ai Vongola Ring, sistema di controllo e rilascio energetico.

<b>TRA RANMA E DRAGONBALL</b>
Se mi doveste chiedere com'è questa serie, direi che si giostra tranquillamente tra le due serie citate nel titolo del paragrafo. Infatti, le numerose storie autoconclusive prettamente di stampo demenzial-romantico dove personaggi riconoscibili per caratteristiche più o meno stereotipate portate all'estremo e il caos totale in costante crescita, rievocano molto le atmosfere comiche del miglior <i>Ranma Nibunnoichi</i> di Rumiko Takahashi, per poi dar spazio a combattimenti con colpi energetici ed adrenalinici corpo a corpo tipici di <i>Dragonball</i> di Akira Toriyama. Se però nel manga le storie autoconclusive e comiche continuano solo per i primi otto volumi dando spazio poi a saghe lunghe e concatenate con combattimenti, tecniche speciali e power-up costanti, nell'anime queste storie vengono dilazionate tra una saga seriosa e l'altra sia per spezzare i ritmi serrati carichi di tensione di cui la serie poco per volta gradualmente si permea, sia per guadagnare tempo sull'adattamento cartaceo da cui la conversione animata è tratta. Va detto però che se la serie subisce quest'evoluzione non è da considerarsi una sconfitta né tanto meno una snaturalizzazione della medesima a carico della giovane autrice: infatti, i siparietti comici in KHR non mancano ed anzi, sono onnipresenti sia tra gli eroi così come i cattivi.

<b>UN SUCCESSO ANNUNCIATO? MA ANCHE NO</b>
Nonostante un successo iniziale ed una tiepida accoglienza di pubblico, KHR è stato spesso a rischio cancellazione ad un certo punto del suo svolgimento a causa della ripetitività delle storie autoconclusive, motivo per cui la Amano ha ben pensato col suo editor di focalizzare le storie su ritmi serrati e combattimenti, guadagnandosi il favore del pubblico. In ambito animato, la serie che doveva inizialmente contare 26 episodi, parte con un design altalenante e di dubbio gusto, poco fedele alla conversione originale, per poi esser rinnovata una seconda stagione e così via per i successivi 4 anni. La conversione animata, complice la pressoché quasi totalitaria assenza di filler e la fluidità migliorata delle animazioni e del design, ha dato vita a numerosi Audio CD, DVD Extra e addirittura manifestazioni teatrali che segnavano il tutto esaurito chiamate Rebo-Con, dove i doppiatori dei personaggi interagivano col pubblico in sala con siparietti comici, giochi e canzoni.

Nel giro di un paio d'anni, KHR è diventato il quarto titolo più seguito su Jump, preceduto solo rispettivamente da <i>One Piece, Naruto</i> e <i>Bleach</i>.

<b>MAFIA PER BAMBINI</b>
La serie rivisita la Mafia come una cosa buffa, dove uno dei killer e cecchini più esperti, è un bimbo di un anno (?!), e i proiettili danno vita a super-poteri e colpi devastanti, quando nel nostro paese sappiamo benissimo che è una piaga sociale ben radicata nella storia dello stivale, guadagnandosi una brutta nomina nel mondo (ed esercitando un qual fascino specie negli Stati Uniti), seminando morte, panico e distruzione nel dolore di diverse famiglie; eppure in Giappone la serie è stata pensata e riadattata per un pubblico di giovanissimi adolescenti, come l'orario di messa in onda lascia immaginare, sabato mattina. La conversione animata a dispetto dell'edizione cartacea soffre infatti di pesanti censure quali:

- la trasformazione di Leon in pistola di Reborn, anziché assegnare a Reborn una pistola vera e propria;
- proiettili di luce che colpiscono Tsuna quando questi muore, anziché di proiettili veri e propri che lasciano scie di sangue una volta ucciso il protagonista;
- tolto a Gokudera il vizio di fumo, creando il gap in cui i candelotti di dinamite del ragazzo si accendono da soli (combustione spontanea?!);
- Lambo non ha più bisogno di colpirsi col <i>Bazooka dei 10 Anni</i> per evocare il suo alter-ego futuristico, ci si tuffa proprio all'interno;
- il sangue nei combattimenti così come gli arti mutilati vengono cancellati completamente, edulcorando di molto lividi e ferite;
- le motociclette usate dai protagonisti diventano futuristiche airbike.

E così via.
Tuttavia, se la serie viene demenzialita molto nei primi episodi, va detto che successivamente la Mafia viene mostrata esattamente ciò che è: criminalità. Infatti, il bimbo che davanti allo schermo guarda la serie, s'accorgerà che i mafiosi non son guerrieri dotati di super-poteri che combattono mafiosi più cattivi, ma - almeno nel caso dei Vongola, la famiglia del protagonista - dei vigilanti che vogliono sovvertire l'ordine mafioso mondiale cancellandolo dall'esistenza. E Tsuna, protagonista assoluto dell'opera, a più riprese si dichiara reticente ad ereditare una carica di Boss.

<b>SERIE LUNGA SENZA FILLER? NO, PERO'...</b>
Con all'attivo poco più di 30 volumi, com'è possibile realizzare una serie tanto longeva senza rischiare interruzioni o ricorrere a filler? Semplice, ricorrendo a simpatici stratagemmi quali:

- Haru-Haru Interviste: siparietti comici in cui il personaggio di Haru intervista tutti gli altri dando vita a scene esilaranti in super-deformed;
- Oroscopo: viene stilata una classifica dei tre segni zodiacali più fortunati della settimana con relativi messaggi d'incoraggiamento dei personaggi facenti parti dello zodiaco;
- Monster-Tamer Tsuna: una sidestory superdeformed in perfetto stile GDR, in cui Tsuna assolda membri di un gruppo con cui stanare un demonio cattivissimo.

Oltre a questo si è pensato inoltre ad un metodo innovativo quale richiedere all'autrice di approfondire alcuni concetti e personaggi solo vagamente accennati nell'opera originale per poi dar loro maggiore spazio nella conversione animata. Da qui ecco quindi due archi narrativi inediti lunghi giusto mezza stagione a testa, 13 episodi: Arcobaleno e Primo Family. Molti personaggi hanno avuto più spazio e sono comparsi talvolta addirittura prima nell'anime che nel manga, venendo così considerata la serie come una sorta di storia originale 2.0 riveduta e corretta.

<b>CITAZIONI A GO-GO</b>
È facile scorgere anche l'amore e la passione che Amano dimostra nei manga in generale: Hayato Gokudera assomiglia molto ad Hayato Shingu, omonimo co-protagonista della serie <i>ARMS</i> (di Kyoichi Nanatsuki e Ryoji Minagawa) con cui condivide nome, carattere, taglio e colore di capelli, nonché Takeshi Yamamoto, che riporta nome, taglio e colore di capelli dell'altro co-protagonista Takeshi Tomoe. A questo aggiungiamo anche l'aspetto di I-Pin, che riporta un codino ed un abito rosso molto simile allo stile e abbigliamento di <i>Ranma</i> (di Rumiko Takahashi) protagonista dell'omonima serie, senza contare che una delle tecniche speciali usate da Tsuna stesso richiama molto una delle pose dei personaggi di <i>Dragonball</i> (di Akira Toriyama), TenShinHan.

<b>IN DEFINITIVA</b>
La serie non è un capolavoro assoluto, ma ne vige che nell'ambito degli shonen, nella sua conversione animata risulta senz'altro più gradevole dei ben più noti <i>Bleach, Naruto,</i> e <i>One Piece</i>: risate, emozioni, sentimenti, approfondimenti, colpi di scena, combattimenti mozzafiato, innovazione, originalità e quant'altro sono gli ingredienti che hanno reso quest'opera estremamente valida e di successo agli occhi dei fan di tutto il mondo. La bellezza di ascoltare personaggi pronunciare con un italiano grammaticalmente scorretto nomi di tecniche speciali solitamente inflazionate tra lingua madre giapponese ed inglese, il fascino di un design accurato ed approfondito in costante miglioramento, viaggi nel tempo, trasformazioni, invocazioni, card game, corse, giochi, combattimenti, angeli, dinosauri, armi e viaggi nel tempo, sono solamente alcune delle chicche che non faranno altro che entusiasmarvi, specie a noi italiani che mai come in questa serie ci sentiremo tanto esaltati nell'esser chiamati in causa.

KHR è uno shonen molto valido che dev'essere tassativamente seguito se siete fan del genere. Per maggiori approfondimenti su storia, personaggi e novità dal Giappone sulla serie, vi invito inoltre a visitare il <a href="http://famigliavongola.altervista.org/">mio sito</a>.

Ciaossu!