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8.0/10
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Ryuji Takasu è un diciassettenne con l'aspetto da teppista ma l'animo del buon samaritano. E' amico di Kitamura ed è segretamente innamorato di Minori Kushieda. Taiga Asaka ha l'aspetto di una bambola, piccola e minuta com'è, ma in realtà ha un carattere irascibile e permaloso. E' la migliore amica di Minori ed è segretamente innamorata di Kitamura. I due ragazzi frequentano la stessa classe e sono vicini di casa; quando scoprono i rispettivi amori segreti decidono di combinare le forze per cercare di far avverare i loro sogni. Ma non tutto va come dovrebbe...

Detta così, Toradora sembra la "solita" serie su amori adolescenziali ambientata in un liceo, fra divise scolastiche e club studenteschi. Invece non è così. Toradora è questo e molto di più. Alterna sapientemente momenti divertenti, leggeri, ironici e sempre di buon gusto, ad altri più profondi, malinconici, quasi filosofici. I protagonisti s'interrogano spesso sui loro sentimenti, su quello che provano, sul loro futuro, il tutto con una lucidità inaspettata per una serie tutto sommato "leggera". Tecnicamente è a mio parere un piccolo gioiellino: riesce ad essere innovativo (si nota soprattutto nelle scene drammatiche) pur mantenendo un tratto classico. Molto bella anche la colonna sonora: sigle di testa e coda deliziose ed orecchiabili e commento all'interno sempre puntuale e mai invasivo. Il doppiaggio italiano a me è piaciuto, pur non essendo voci particolarmente conosciute. Non avendo sentito l'originale, non posso però fare un confronto.

Consigliato a tutti. Un avvertimento finale: chi arriverà a vedere l'ultima puntata non si fermi alla sigla finale: il bello viene dopo...