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L'incipit di FMA è ormai celebre: i fratelli Elric, orfani che portano sul loro corpo i segni di una trasmutazione alchemica pericolosa e proibita, vanno alla ricerca della mitica pietra filosofale, l'unico oggetto in grado di riportare i loro corpi alla normalità. Il famoso shounen della Arakawa parte da queste premesse per introdurci nel mondo di Amestris, fatto di alchimia, di segreti militari, basato su fondamenta oscure.
Dal classicissimo viaggio dell'eroe alla ricerca dell'oggetto magico si giunge ad una trama complessa, che vede due fronti impegnati con metodi e scopi diversi (da una parte i fratelli Elric e la loro banda di "emarginati" che contrastano dal basso lo strapotere della dittatura militare, dall'altra i fedelissimi del colonnello Mustang, che intraprendono una lotta strategica per minare il regime dall'interno) a combattere il temibile sodalizio fra i vertici dell'esercito di Amestris in combutta con gli Homunculus, esseri sovraumani - ma non troppo - la cui origine è strettamente legata alla nascita di Amestris stessa.

Una trama decisamente complessa, un mondo costruito nei minimi dettagli, la caratterizzazione della moltitudine di personaggi che compaiono nei volumi, uno studio intelligente della tradizione alchemica che fa sì che ben poco sia lasciato al caso, pur non sovraccaricando il tutto con un eccesso incontrollato di elementi mitici buttati a casaccio per fare scena, sono elementi che contribuiscono a rendere FMA un capolavoro.
A ben guardare, i personaggi si mantengono negli stereotipi del genere (il protagonista sbruffone, il nemico-amico donnaiolo, l'amica d'infanzia esuberante…) ma li rivoluziona, li approfondisce, dà loro un'identità, rendendo ciascuno di loro davvero vivo. Tra gli aspetti notevoli di FMA vi è l'abilità della Arakawa di riuscire a rendere quei personaggi inizialmente nati come comparse degli elementi importanti negli sviluppi della trama, specialmente nella costruzione delle vicende finali.
La mediazione intelligente fra combattimenti (ma anche battaglie campali), lotte politiche, momenti più rilassati e gag divertenti (non ridicole!) rende la narrazione affascinante, coinvolgente, solo leggermente sofferente nel finale un po' precipitoso. Nei volumi conclusivi, infatti, vengono introdotti nuovi elementi in maniera decisamente improvvisa, tentando di chiarire punti fino a quel momento rimasti oscuri in un modo che purtroppo li rende forse ancora meno chiari, e se ne introducono altri che avrebbero meritato un po' più d'attenzione. Inoltre, si vira pesantemente verso la componente "fantasy" del manga, in precedenza meglio diluita con elementi più "politici", o con combattimenti meno mirabolanti e a loro modo più realistici: insomma, se prima l'alchimia era qualcosa di meccanico e in un certo senso vincolata a limiti insuperabili, se umani ed armi potevano avere un ruolo decisivo anche in un mondo di "maghi", se i combattimenti non erano semplici scontri tra superuomini, nelle sue ultime battute la vicenda sfugge al controllo e si arriva proprio al punto di assistere ad una battaglia finale un po' troppo "appariscente".

La vicenda si conclude con un finale che, a mio parere, manca un po' di epicità: la "baruffa" conclusiva è semplicistica, lo scontro con il cattivo finale si risolve in poche scene che mancano di tensione; insomma, se il vol. 26 mi aveva confuso con il grande numero di scazzottate ed effetti speciale dell'ultimo minuto, il vol. 27 ritorna alla scorrevolezza propria della serie, guadagnando in chiarezza ma perdendo qualcosa a livello di tensione ed emozioni. Nonostante ciò, il finale è ben fatto, non è forzato né stride nel contesto della serie, riesce ad essere positivo evitando il patetico: ad esempio, ho apprezzato molto il coraggioso sacrificio finale (coraggioso anche per l'autrice, che si preclude una seconda serie), e le parole sul sentirsi umani; alla fine, l'autrice usa bene qualche pagina per regalarci un dopo-storia piacevole, ma grazie al cielo non stucchevole.

Il disegno è gradevole, non eccelso ma adatto ad uno shounen per il tratto semplice, ma efficace nelle scene d'azione. Le persone sono proporzionate e i tratti somatici piuttosto vari, gli ambienti curati, belle le armi e gli automail.

Per quel che riguarda l'edizione (Panini), per FMA è stata scelta un formato molto classico, senza particolari pregi né difetti. Sconsigliatissima, da parte mia, la riedizione in formato Gold, che non rende bene il disegno e non offre nulla di più rispetto alla prima edizione.

Voto 9, per la trama e perché ci sono molto affezionata. Consigliato a chi… beh, consigliato a tutti: a chi ama l'azione, a chi cerca il colpo di scena, a chi apprezza elementi "fantasy" ben dosati. A chi non ha mai letto manga e non sa da cosa cominciare, a chi ha già letto molto, perché FMA non può mancare nella vostra libreria.