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10.0/10
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Coerenza, chiarezza, pathos, coinvolgimento: è con queste parole che potrei descrivere l'anime che mi accingo a recensire, ovvero "Steins;Gate".
Uscito inizialmente nel 2009 sotto forma di visual novel e adattato in versione animata nel 2011, "Steins;Gate" rappresenta uno dei migliori anime sci-fi degli ultimi tempi, in grado di coinvolgere appieno lo spettatore grazie a una storia al tempo stesso semplice e in apparenza banale, ma che, con il progredire della narrazione, si fa sempre più appassionante.

Ma partiamo con ordine, dalla trama. Ci troviamo nella Akihabara dei giorni nostri, precisamente nel piccolo studio in cui ha sede il "Laboratorio di gadget futuristici", i cui membri sono il nostro protagonista, Rintarō Okabe (meglio conosciuto come Kyōma Hōōin), Daru e Mayuri. La storia prende avvio quando Okabe, recatosi a una conferenza incentrata sulle macchine del tempo, scopre, in una stanza al settimo piano del palazzo ospitante la conferenza, il cadavere di Kurisu Makise, giovane ed emergente scienziata. Okabe invierà un'email a Daru per informare quest'ultimo dell'omicidio, e sarà proprio questo messaggio a far innescare tutto. In particolare, la storia si focalizzerà sul "microonde telefonico", un apparecchio in grado di poter inviare email nel passato.

A prima vista, ciò può sembrare l'incipit dell'ennesima opera di fantascienza, magari piena zeppa dei cliché tipici del genere. "Steins;Gate", invece, rielabora tutte le convenzioni in modo originale, realizzando una trama chiara e coerente. La coerenza è uno dei principali pregi di quest'anime: a differenza di molte altre opere dello stesso genere, "Steins;Gate"si mantiene coerente in ogni linea di universo che viene esplorata, senza incappare in buchi di trama, forzature o spiegazioni non argomentate. Ogni mistero, dal più insignificante al più oscuro, ci viene spiegato, senza lasciare nulla al caso e senza lasciare quesiti aperti allo spettatore.
I personaggi sono il secondo punto di forza di "Steins;Gate": folli, ognuno con la sua particolarità o stranezza, ma allo stesso tempo umani, capaci di grandi sacrifici e grandi cambiamenti, specialmente nelle decisioni più gravi e sofferte da prendere.
Personalmente considero "Steins;Gate" una sorta di viaggio del protagonista Okabe. Il passaggio dalla sua condizione iniziale di "scienziato pazzo", che prende alla leggera la sua invenzione più grande, alla condizione finale di ragazzo consapevole delle scelte che ha fatto e dei rischi che ha corso, è una delle più grandi evoluzioni personali che mi sia capitato di trovare in un'opera di animazione.
Gli altri personaggi non sono da meno: nonostante non abbiano un'evoluzione così marcata come quella di Okabe, sono caratterizzati in modo ottimo, e nessuno di loro si trova nella narrazione per caso, ma ha un ruolo ben preciso. Menzione d'onore per Makise, una delle poche tsundere che la sottoscritta abbia adorato alla follia in tutti gli anime che ha visionato.
"Steins;Gate", inoltre, può anche essere considerato un anime di divulgazione scientifica, o comunque di teorie pseudo-scientifiche circolanti all'inizio degli anni 2000. Da John Titor al SERN, dalle ipotesi fisiche alle citazioni filosofiche mai inserite a caso, questo anime rappresenta un'ottima visione non solo per gli appassionati di fantascienza, ma anche per gli amanti della fisica o delle teorie di Titor. Il tutto, anche in questi casi, spiegato in modo comprensibile anche per uno spettatore completamente ignorante in questi campi.

Infine, per quanto concerne la grafica, essa mantiene standard piuttosto alti per tutta la durata dell'anime, arricchito da una colonna sonora molto ben fatta (opening ed ending soprattutto).

In conclusione, ritengo di dover dire ancora una volta che "Steins;Gate" è una delle opere migliori che siano mai state create, e merita di essere vista almeno una volta nella vita: sarà un viaggio che difficilmente scorderete.
El Psy Congroo.