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8.0/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Premetto che adoro "Tokyo Ghoul", ma comunque in questa recensione cercherò di essere il più obbiettivo possibile.

La trama in generale, di questa prima stagione, è abbastanza fedele all'opera originale, con il giovane Ken Kaneki che finisce preda della ghoul Rize... ma per via di quello che sembrerebbe essere un semplice gran colpo di fortuna Rize finisce per essere schiacciata da alcune travi precipitate da un cantiere lì vicino. Il medico, per salvare Kaneki, decide di trapiantare gli organi della ghoul ormai deceduta nel corpo di Kaneki, trasformando così il ragazzo in un mezzo ghoul. Questo è l'evento che mette in moto tutte le vicende di "Tokyo Ghoul".

I personaggi sono veramente ben caratterizzati ed è facile affezionarsi a loro: tra tutti, quello che spicca di più è senza alcun dubbio il protagonista Kaneki; sono comunque presenti dei personaggi poco approfonditi, ma in linea di massima la caratterizzazione dei personaggi è ben fatta.
Al inizio sembrerà di assistere alla solita battaglia tra bene e male, infatti i ghoul vengo descritti come dei mosti mangia-uomini, ma in realtà scopriremo che non è affatto così, e la lotta tra bene e male è proprio uno dei temi che colpirà Kaneki dopo essere entrato nel mondo dei ghoul.
Altro tema molto affascinante di "Tokyo Ghoul" è la lotta psicologica di Kaneki tra le due identità che coesistono all'interno di lui: infatti, dopo essere stato catturato da Aogiri e torturato all'estremo da Yamori, Kaneki finisce per accettare il suo lato ghoul. Questa scena è veramente bellissima, di sicuro la migliore dell'anime.
Oltre ai pregi, a "Tokyo Ghoul" non mancano di sicuro i difetti: oltre ad alcuni personaggi messi più in secondo piano, pecca anche in alcuni punti narrativamente, alcuni eventi non vengono approfonditi come dovrebbero e non mancano i buchi di trama.

Il lato tecnico è abbastanza buono, i disegni e le animazioni sono nella media, visivamente sono godibili. Le OST sono ottime, bellissime "Unravel", "Schmetterling", "Licht Schatten", giusto per fare qualche nome.

In conclusione, questa prima stagione di "Tokyo Ghoul", ovviamente (come quasi tutti gli anime), non regge il confronto con la sua controparte cartacea, che è un opera di ben altro spessore, ma comunque riesce ad appassionare (quest'anime mi ha spinto a leggere il manga); di sicuro si sarebbe potuto fare di più, ma comunque "Tokyo Ghoul" è qualcosa che merita di essere visto.