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Premetto che ognuno ha gusti e sensibilità diverse, quindi capisco e accetto che ad alcuni una serie possa piacere e ad altri no, ma da un titolo rimasto quasi sempre in testa alla classifica degli anime più 'spolliciati' della sua stagione, con pollici verdi su pollici verdi, mi aspettavo molto di più, almeno qualcosa che potesse più o meno mettere d'accordo buona parte degli spettatori sulla qualità dell'opera.

Violet è una ragazza (di quattordici anni, sigh!) che ha trascorso tutta la sua vita in guerra. Al termine di questa è costretta a ricominciare da zero, aiutata dal suo commilitone Claudia (sorvoliamo sull'assurdità della scelta del nome) che la fa lavorare nella sua società come Auto Memory Doll, ovvero come redattrice di lettere per persone non in grado di leggere e scrivere. Violet si impegna in questo suo nuovo ruolo nel tentativo di comprendere le emozioni umane, per lei indecifrabili, e soprattutto per comprendere il significato della dichiarazione di amore che le aveva rivolto il maggiore Gilbert, l'unica persona a cui Violet era realmente legata, scomparso a seguito del conflitto.

Puntata dopo puntata i personaggi secondari vengono abbandonati o accantonati, per focalizzarsi sul reale obbiettivo della trama, ossia la crescita di Violet, ma purtroppo è proprio lei a risultare un personaggio non credibile e non riuscito. La ragazza viene presentata (e parla di sé) come una persona del tutto anaffettiva, ed è proprio questo estremo punto di partenza che genera incoerenze su incoerenze sia nei suoi miglioramenti come Doll sia perché già da subito palesa evidentissime emozioni, salvo poi tornare un robot a momenti alterni, contraddicendosi in continuazione.

Il ritmo della narrazione è lentissimo, e la serie non riesce mai a cambiare registro: il sentimentalismo è talmente eccessivo e onnipresente, che non riesce alla fine neanche a far presa, anche a causa dell'impossibilità di empatizzare con un personaggio come Violet, e l'anime così risulta monocorde.

Parlando del comparto tecnico, invece, sembra di recensire una serie totalmente diversa. Visivamente l'opera è eccezionale, di sicuro la migliore che io abbia visto, e tutto, dal character design di ogni personaggio, anche di quelli secondari, alle animazioni, alle espressioni facciali, ai fondali, è perfetto. Dal punto di vista sonoro si nota una cura maniacale per rumori di fondo e OST, abbinati a una buona opening, mentre la ending risulta per me l'unica nota stonata dell'aspetto tecnico.

La cura di questi aspetti, però, lascia ancora di più l'amaro in bocca per il confronto con la qualità di storia, gestione dei personaggi e sceneggiature: un comparto tecnico impeccabile non può mascherare gli aspetti insufficienti o inesistenti di una storia, e viene da chiedersi se non si poteva lavorare così su altri titoli.