logo GamerClick.it

10.0/10
-

Mi ero imbattuto in un trailer di Gris e avevo intuito potesse essere un gioco interessante, ma come sovente accade me ne ero velocemente dimenticato. Alla fine sulla mia Switch di ottimi platform ne ho a bizzeffe, tanti ancora da finire o, peggio, da iniziare. Mi sono ricordato di Gris solo quando l’ho trovato in offerta a pochi euro tra le nuove uscite: “questo mi pareva buono, lo scarico”. Le mie intenzioni erano di parcheggiarlo lì e metterlo tra quelli che giocherò in un indeterminato futuro. Ancora non sospettavo come mi avrebbe sballato la domenica, “costringendomi” quasi a perdere una notte di sonno.

Il giorno dopo, prima di coricarmi a letto, mi sono trovato ad assaggiarlo, per vedere perlomeno la “presentazione”, che in realtà non c’è visto che si viene subito proiettati nel gioco. Gris non vi spiega nulla, non lo fa sicuramente all’inizio quando vi trovate con il vostro personaggio in mezzo ad un fondale spoglio a muovervi lentamente verso sinistra o verso destra. Incuriosito decido di essere accondiscendente, anche in quanto lo stile grafico nella sua semplicità risulta veramente piacevole, soprattutto se abbinato al sonoro e alle eccezionali musiche che decido di godermi al meglio usufruendo di alcuni auricolari. Nel mentre succede qualcosa che mi invoglia a vedere qualcosa in più e, prima che mi accorgessi, Gris mi aveva rapito.

Non credo che sia una buona idea parlarvi della trama, anche in quanto è così astratta che non è che ci abbia capito poi molto: si tratta del viaggio di questa strana creatura che siete incaricati di guidare attraverso un mondo svuotato dei suoi colori e della sua essenza, che andrete a ricostruire in modo delicato e armonioso, come una leggiadra farfalla che serenamente lo attraversa. In Gris non avrete nemici da sconfiggere o pericoli da affrontare, vi limiterete a saltare qui e là, senza temere di farvi del male anche in caso di cadute, a risolvere una serie di enigmi e far evolvere la vostra creatura, che lentamente avrà sempre più controllo sul mondo circostante. Oltre ad acquisire nuove abilità sarà lo stesso mondo ad evolversi e a mostrare parti prima celate dall’assenza dei colori: se ne ritroverete uno vi verranno mostrati nuovi dettagli e creature, rendendolo il panorama più articolato, complesso e affascinante.

Non credo che si possa descrivere a parole in cosa Gris riesca a spiccare in modo così netto, alla fine a livello di gameplay risulta molto semplice, immediato e non è nemmeno difficile, affrontabile da tutti in relax e, nonostante l’assenza di istruzioni su cosa fare, non avrete probabilmente modo di bloccarvi. Identificherei in questo il suo primo grandissimo pregio: offre una fluidità rara, il tutto risulta naturale e intuitivo, eppure intrigante. Se a livello di gameplay in lavoro fatto è di certo meritevole di lodi, Gris non mi avrebbe preso senza il mirabolante lavoro artistico che lo contraddistingue. Lo stile grafico scelto, minimale e pulito, si sposa alla perfezione con il sonoro impeccabile e con le musiche di stampo classico, capaci di rendere le sequenze chiavi memorabili, coinvolgenti e accattivanti. A volte si ha l’impressione di aver a che fare con un dipinto ad acquerelli animato, già eccezionale di suo, ma che viene proiettato oltre il livello d'eccellenza se abbinato al impeccabile colonna sonora che lo avvolge.

Gris è una vera e propria opera d’arte, evocativo e in grado di infrangere lo schermo e catturare il giocatore in un’esperienza audiovisiva interattiva in grado di fargli dimenticare il mondo che lo circonda. E’ significativo che in un’epoca in cui tra VR e grafiche mozzafiato, sia stato un gioco con una grafica bidimensionale sul piccolo schermo della mia Nintendo Switch a farlo meglio di tutti, con il solo aiuto di un paio di auricolari che mi hanno permesso di godermi al meglio i perfetti sincronismi grafici e sonori in cui Gris eccelle.

Potrei chiudere avvertendovi che potreste trovarlo corto, a spanne direi 3 ore, ma oserei dire che ha durata che deve avere, e che forse il gameplay può risultare semplice, gli enigmi seppur geniali non sono mai eccessivamente impegnativi, pur avendoli trovati sempre gratificanti. Ma sapere che vi dico? Chissenefrega: Gris è arte allo stato puro, giocandolo ho provato più volte brividi e il mio corpo si è riempito di pelle d’oca. Fatico a descriverlo a parole, a far capire il perfetto binomio grafica e musica che offre: Gris va giocato.

+ grafica artisticamente evocativa
+ effetti sonori e musiche classiche eccellenti
+ perfetta sincronia tra animazioni e sonoro
+ ambientazione evocativa ed onirica
+ gameplay fluido e intuitivo
+ enigmi semplici, ma gratificanti
+ coinvolgente e appassionante
- come tutte le opere d’arte, potrebbe non essere capito
- dura il giusto, che non è molto