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E' una storia fantasy lievemente sentimentale che narra la storia di una ragazza, una comune umana, Aoi Tsubaki, capace di vedere il mondo degli spiriti (demoni, yokai e quant'altro), che, per saldare il debito del nonno defunto, viene rapita da un orco che la reclama come sposa e la porta nel mondo 'nascosto'... ma la fanciulla non accetta di sposarsi e preferisce lavorare nella locanda celeste (Tenshin'ya), per pagare il debito.

Trovo che sia una storia piuttosto originale, per il modo che ha di affrontare e sviluppare una vicenda che si immerge nel mondo del folklore giapponese legato al culto degli spiriti.
La vicenda ha un lato sentimentale più suggerito che palesato, ma che si delinea con una certa forza e suggestione che non diventa mai melensa, ma piuttosto si evolve sottilmente e si costruisce lentamente nel tempo in un modo che mi ha davvero incantata.

La protagonista è una ragazza abilissima in cucina, capace di sperimentare e cercare piatti dai gusti unici o particolari, ed è attraverso questa sua abilità che cerca di riscattarsi; è un'eroina determinata, combattiva, mai disposta ad arrendersi, che grazie a questo suo talento riesce ad arrivare spesso al cuore dei suoi clienti (tengu, spiriti volpe ecc.) e, se serve, curarne lo spirito e donare forza spirituale attraverso il cibo.
La cucina e il cibo hanno davvero una parte importante in questo anime, direi quasi predominante, e la cosa, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non annoia affatto; è un elemento che crea un legame, un ponte tra i vari protagonisti, e che sviluppa le dinamiche di tutte le relazioni tra i vari personaggi. Metaforicamente, si può dire che Aoi prende tutti per la gola. Naturalmente all'inizio ci sono delle difficoltà, perfino i primi approcci tra Aoi e il ragazzo/orco che la rapisce non sono proprio amichevoli, anche a causa del fatto che Aoi è la nipote dell'uomo che in passato portò scompiglio e conflitti nel mondo degli spiriti, e lei è un po' vittima del pregiudizio che suscita in chi ha conosciuto suo nonno Shiro, da qualcuno malvisto e da altri considerato un amico.
Aiutata da Ginji, un demone volpe, ad aprire un ristorante, i primi successi nella sua attività la faranno avvicinare lentamente alla divinità orco che si farà conquistare da lei; come un vero marito premuroso le darà il suo sostegno e il suo supporto, presentandola sempre come la propria moglie, nonostante i dinieghi quasi costanti di lei, circondandola di attenzioni e aiuti, in una sorta di corteggiamento fatto talvolta di allusioni delicate e gesti appena accennati.
Questo lato sentimentale della vicenda mi è piaciuto molto, mi è parso originale, autentico e anche piuttosto insolito, nulla di plateale (a volte quasi ingannevole, ti aspetti quello che poi non succede) ma comunque intenso. L'avvicinamento tra i due sarà lento, ma costante, al punto che Aoi avrà completa fiducia in lui.

L'anime è composto da ventisei puntate che dividono la serie in due parti; nella seconda parte entreranno in scena altri personaggi e un'altra sfida attenderà la protagonista, trasportata in un altro regno, in una locanda rivale dove verrà vista un po' come una nemica, finché non si rivelerà una preziosa alleata.
Aoi è un bel personaggio, una ragazza di carattere, forte e volitiva, coraggiosa, ma onesta e sincera, gentile e pronta a dare il meglio di sé, senza risparmiarsi, e dal suo essere verranno i riconoscimenti al suo valore. L'orco è un personaggio positivo, un po' misterioso a volte, suscita simpatia e ha il suo fascino, ma è la volpe Ginji quello forse meglio tratteggiato e sfaccettato, insieme al cane/volpe fratello e amico d'infanzia Ranmaru.

L'animazione è suggestiva, i fondali stupendi, le sigle accattivanti e quelle di chiusura variano di volta in volta.
Mi pare che in patria la light novel sia ancora in corso... chissà se faranno un'altra serie, perché tutte le dinamiche non sono chiuse, e restano interrogativi ancora aperti.