logo GamerClick.it

-

Sulla scia dei precedenti progetti originali targati Key, "Angel Beats!" e "Charlotte", Jun Maeda torna alla riscossa con "Kami-sama ni Natta Hi", meglio conosciuto come "The Day I Became a God", anime della stagione autunnale 2020, composto da dodici episodi, realizzato dalla P.A. Works e prodotto da Aniplex.

Yōta Narukami, durante una giornata estiva come tutte le altre, incontra Hina, una strana ragazza che si proclama il dio supremo dell'antica religione nordica, Odino, preannunciando una terribile profezia: "Il mondo finirà tra trenta giorni". Il ragazzo, inizialmente incredulo, non convinto, quindi, delle sue parole, ben presto si renderà conto della realtà dei fatti, scoprendo la vera natura dei poteri della piccola dea, in un crescendo di emozioni, sentimenti, ma anche di mistero.

Come intuibile dalla trama, l'opera pone fin dal principio i presupposti per una storia malinconica che consegue il suo climax di tristezza proprio nelle battute finali, raggiungendo dei livelli di realismo e drammaticità raramente visti in altri prodotti di questo tipo. Infatti, se da una parte rispecchia il medesimo schema narrativo dei suoi predecessori, scandito da un ritmo incalzante che fa molto leva su un effetto "rollercoaster", dall'altra si discosta nettamente da altre celebri produzioni della Key, spesso caratterizzate da un finale stranamente buonista non sempre azzeccato, o perlomeno oggetto di innumerevoli discussioni tra i fan del rinomato studio di visual novel, soprattutto quando ci si riferisce agli adattamenti animati di "Clannad" e "Little Busters!". "Kami-sama ni Natta Hi" ci propone, invece, una splendida conclusione dolceamara, che si sposa divinamente con i temi maturi affrontati dalla serie. Si intravede, comunque, un barlume di speranza, che lascerà lo spettatore con le lacrime agli occhi, ma allo stesso tempo con un'espressione di sollievo in volto.

Uno dei punti di forza della Key, che riesce a sviluppare meglio, risiede nella raffigurazione delle emozioni della vita quotidiana. Un'ottima storia non può essere composta esclusivamente da momenti drammatici e seri, se poi non esiste alcuna interazione tra i personaggi oppure questi ultimi appaiono poco sfaccettati. Degna di menzione l'evoluzione che subirà il rapporto tra Yōta e Hina, ma anche tra Kyōko e il padre. Questi elementi di carattere slice-of-life colpiscono anche persone che, come me, non si ritengono grandi estimatori del genere in questione.

Tecnicamente impeccabile, i disegni e i fondali sono una vera gioia per gli occhi, il character design risulta curato nei minimi dettagli, nonostante non denoti estrema originalità. Anche sul versante sonoro l'anime si difende molto bene, effettivamente le OST svolgono un lavoro eccellente sia nel rappresentare le atmosfere spensierate che quelle più tese.

Le aspettative sicuramente elevate e difficili da soddisfare, visti la fama e il successo riscosso dalle precedenti produzioni, sono state ampiamente superate. Lo stile inconfondibile di Jun Maeda riesce ancora una volta a fare breccia nei cuori del suo pubblico. Il cast indimenticabile e il finale memorabile difficilmente non vi rimarranno impressi. Se avete apprezzato altre opere dello stesso autore, "Kami-sama ni Natta Hi" è una visione obbligatoria, un capolavoro assolutamente imperdibile.