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"Più le persone accettano il futuro scelto per loro, meno invecchieranno", così si presenta 'Digimon Adventure: Last Evolution', al suo pubblico.

Attenzione: la recensione contiene spoiler

Un film che ha il profumo agrodolce di un saluto, ma non di un addio.
Guardiamo a dove tutto è cominciato e guardiamo dove siamo arrivati. Siamo cresciuti, i Bambini Prescelti sono cresciuti con noi e noi con loro, e con i loro inseparabili Digimon.
Ma sono davvero inseparabili come credevamo?
Questa è la domanda di cui 'Digimon Adventure: Last Evolution' si fa forte per omaggiare questi venti anni trascorsi assieme. Questa è la domanda che ci pone, se siamo pronti a rinunciare. Perché crescere, per certi versi, significa questo.

Taichi e Yamato sono più che mai i nostri fili conduttori, i capri espiatori di una durissima realtà, appunto quella della rinuncia. L'ennesima minaccia si palesa alle porte del mondo con il nome di Eosmon e i Bambini Prescelti saranno come sempre chiamati a rispondere, ma questa volta il prezzo da pagare sarà più alto che mai. E quasi a smascherare la dura realtà, ci verrà domandato di capire se ne sarà valsa la pena. In un imponente spettacolo pirotecnico, di impatto immenso se proposto sul grande schermo, ci sarà ribadito per l'ennesima volta che Digimon adora scavarci nel profondo, quasi a voler capire che scelta avremmo fatto al loro posto, perché chiunque, quando si tratta di crescere, non riesce a non tentennare. E se siamo veramente cresciuti con Digimon, allora non ci sono dubbi su quale sarà la nostra scelta.

Digimon ci ha insegnato sin dall'inizio che a dare un senso alla vita sono i nostri sogni, che ci accompagnano da sempre e per sempre, proprio come i Digimon con i loro amatissimi amici. Ma sempre sin dall'inizio ci ha insegnato che come esiste il momento della vita, esiste anche il momento dei saluti, che il tempo non è infinito. La dura realtà è questa, saremo tutti chiamati a salutare, e più di una volta sarà doloroso. Solo Gennai ci lascia intravedere uno spiraglio di luce, che rimane lieve e quasi invisibile.

Digimon ci saluta, e lo fa nel modo migliore possibile, insegnandoci ancora una volta. Non si resta bambini per sempre, non si può, sarebbe un errore scegliere di farlo, ma altrettanto sbagliato sarebbe salutare ciò che essere bambini ci ha donato. Essere Bambini (anche se non Prescelti) ci ha donato i Digimon, ci ha donato i sogni e le speranze di una vita intera, la nostra vita.
Quel dolore altro non è che la nostra testimonianza, che quel legame tanto speciale da voler essere irreversibile oltre ogni misura non ha lasciato un vuoto dentro di noi, bensì un segno, e quello sì che è irreversibile.
"Non sapete quanto sia bello per noi vedervi crescere e diventare adulti".

I Digimon erano e sono i nostri sogni, e ci hanno salutato così.