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"The Quintessential Quintuplets" è un manga che, sebbene rientri nel classico genere rom-com, scolastico, harem e slice of life, presenta degli elementi che lo contraddistinguono dai classici stilemi del genere, ad iniziare dall’articolazione della narrazione (nell’incipit c’è il flash forward sull’esito della storia) e continuando con la narrazione e la bella caratterizzazione dei personaggi.

Del manga sono state ricavate 2 serie di animazioni di 12 episodi ciascuna (che coprono grossomodo i primi 10 volumi su 14 per un totale di 122 capitoli) ed è in programma l’uscita di un film a primavera 2022 che dovrebbe completare la versione animata. Da quanto ho potuto appurare il manga di Negi Haruba, uscito nel 2017 è stato completato nel 2020 ed ha conseguito un buon successo diventando una sorta di nuovo punto di riferimento del genere. Edito in patria dalla Kōdansha nella rivista Weekly Shōnen Magazine, il manga nel 2019 è stato tra i vincitori della 43a edizione dei Kodansha Manga Award, nella categoria Shonen.

Attenzione: la recensione contiene spoiler!

La storia in poche parole è un classico del genere: tralasciando appunto l’incipit (di cui scriverò a breve), narra le gesta di Futaro Uesugi, studente “modello” delle superiori al secondo anno che si pone come il classico “secchione” che non intrattiene rapporti con nessuno: a scuola, come nella vita privata, non ha amici o ragazza, mangia da solo cercando di risparmiare sempre il massimo, preferendo studiare durante la pausa pranzo. La situazione economica della sua famiglia è critica perché sono sommersi di debiti. Pertanto Futaro cerca di darsi da fare lavorando, dando ripetizioni ad altri studenti per aiutare la famiglia composta dal padre e dalla sorellina Raiha.

Durante una pausa pranzo in mensa Futaro si siede al tavolo una bella ragazza che cerca di fare amicizia: quando scopre la sua estrema bravura negli studi, gli chiede di poterla aiutare ma lui da stereotipo “asociale” rifiuta in modo anche maleducato. Peccato che il padre riesce a ottenere un lavoro da tutore per Futaro e come scoprirà con sua somma sorpresa dovrà proprio dare ripetizioni alla ragazza maltrattata in mensa e anche alle sue ulteriori quattro sorelle gemelle! Ecco che inizia l’Odissea del povero Futaro nel cercare prima di accreditarsi come insegnante delle cinque gemelle ricche, svogliate e anarcoidi per portarle a migliorare il loro rendimento scolastico che era veramente pessimo: nei test non riuscivano a raggiungere la sufficienza in alcuna materia.

Ma come ho anticipato, l’opera si apre con quello che sarà l’esito della trama: si tratta di una proiezione nel futuro a cinque anni dagli eventi narrati nel manga e si vede Futaro che sposa una delle cinque gemelle, lasciando al lettore il dubbio sulla sua identità, visto che sono tutte perfettamente uguali. E il manga si sviluppa, alternando sapientemente i flashforward e i flashback a spiegazione della trama per fornire al lettore gli elementi per cercare di ipotizzare chi sarà la prescelta. L’anime prende così corpo e diventa intrigante e avvincente: la lettura scorre veloce non solo per divertirsi delle innumerevoli gag e situazioni comiche tipiche del genere dell’opera ma anche per indovinare chi sarà la gemella oggetto del desiderio di Futaro. Il mangaka utilizza “sapientemente” gli episodi, gli indizi, gli avvenimenti, le spiegazioni del passato delle gemelle e di Futaro (che, come si vedrà, sarà un elemento fondamentale), e le proiezioni sul futuro per stimolare e alimentare le ipotesi del lettore che si baseranno anche sui gusti e le simpatie personali.
Le cinque gemelle (Ichika, Nino, Miku, Youtsuba e Itsuki) oltre ad essere uguali nell’aspetto fisico, si differenziano (e di molto...) dal punto di vista caratteriale e nei gusti nell’abbigliamento; pertanto, per chi legge non è difficile simpatizzare nel corso della storia con l’una o l’altra a seconda anche dei gusti e preferenze personali. Spesso giocano a scambiarsi i “ruoli” (un po’ come tutti i gemelli) e creeranno più di una situazione di equivoco e imbarazzo per il povero Futaro...

In dettaglio:
Ichika, la prima delle gemelle, è la più indipendente, riflessiva e in apparenza matura: dopo l’iniziale diffidenza è la gemella che cerca di aiutare Futaro nel conquistare le gemelle e a unirle sotto la sua guida nella missione di andare bene a scuola. E’ l’unica che “sfida” Futaro nel senso di costringerlo a convicerla che sia la persona giusta per lei e le sue sorelle ed è l’unica che comincia ad aprirsi e a confidarsi (vedi quando rivela a Futaro le sue aspirazioni alla carriera di attrice), iniziando ad innamorarsi di Futaro e a scontrarsi in modo sempre più esplicito con Miku di cui ha intuito i sentimenti... Purtroppo si rivelerà nel corso del manga anche come quella con meno “scrupoli” che, pur di conquistare Futaro, arriverà a spacciarsi come una delle sorelle (Miku) pur di tagliarla fuori dai giochi e fare in modo che Futaro sapesse dei suoi sentimenti o da sfruttare l’ingenuità di Yotsuba sempre per favorire le sue interazioni con Futaro.

Nino è un po’ la tsundere delle cinque gemelle. Inizialmente avversa Futaro nel suo compito in ogni modo possibile (anche se lo salva dalle dimissioni imposte dall’inflessibile padre qualora le ragazze non avessero ottenuto la sufficienza in tutte le materie nel primo test). La sua presenza è utile soprattutto per creare le situazioni di tensione nel gruppo (alleandosi con Itsuki) anche se alla fine resta sola contro Futaro... E’ la gemella più “stilosa”, decisa e iperprotettiva verso le sorelle e forse per questo mal digerisce l’ingresso nella sua famiglia di Futaro. Ha un carattere tanto forte quanto insicuro e quando è “tesa” aggredisce chiunque. Si innamora per ultima di Futaro ma è anche quella che si dichiara esplicitamente senza tanti preamboli e indecisioni. Il personaggio durante la narrazione si evolve e (a mio avviso) rivaluta in positivo: lei vuole Futaro, ma non lo fa e farebbe mai a scapito delle altre sorelle con cui continua a mantenere il solito atteggiamento protettivo sebbene un po' accecato dalla passione per lui.

Miku è l’imbranata, sognatrice, dolce, indecisa e ipersensibile del quintetto. Ha sempre un’espressione amorfa e vive nel suo mondo. Tuttavia è anche la prima che si invaghisce di Futaro anche se il suo approccio è quello classico degli anime: sguardi, incomprensioni, balbettamenti, imbarazzi, indecisioni... E Futaro che non capisce (o non vuole capire) tale situazione non fa altro che creare in lei ripensamenti, palpitazioni, equivoci, ecc. Anche nella gita a Kyoto era quasi arrivata a dichiararsi (tanto da far dire a Futaro che lo sapeva) salvo poi con uno stratagemma sviare la dichiarazione verso le sue sorelle che stavano assistendo nascoste alla scena. Entra in competizione con Nino nel cercare di imparare a cucinare e alla fine riesce a diventare brava (gestendo con la sorella una pasticceria/bar). E comunque anche lei al termine della scuola diventa più decisa e matura.

Yotsuba è la più scarsa a scuola e per come è rappresentata sembra la meno femminile e carina delle cinque gemelle (si fa per dire, perché tutte e cinque sono disegnate in modo che è impossibile che non piacciano). È la più diretta, infantile, ottimista, entusiasta, attiva e sportiva: non a caso è quella che eccelle in qualsiasi disciplina sportiva in cui si cimenti... ma è anche quella che si dichiara come la più scarsa nello studio e sembra non curarsi di ciò, facendola sembrare come poco sicura di se e facilmente trascinabile e influenzabile. Tuttavia è l’unica che non creerà mai problemi a Futaro e lo seguirà in ogni attività proposta, appoggiandolo e supportandolo sempre e incondizionatamente senza tuttavia andare contro le sorelle. Come una sorta di regista “occulta” suo malgrado, cerca sempre con positività di trascinarle e a spingerle verso di lui. Di sicuro a primo acchito sembra quella che piace di meno per la sua ingenuità, goffaggine e stupidaggine, ma alla fine il suo inguaribile ottimismo la porta sempre ad essere un punto di riferimento latente per tutti. Tali caratteristiche la rendono irresistibile soprattutto coi bambini (vedi la sorella di Futaro). Lato affetto verso Futaro, gli dichiara il suo amore “per scherzo” all’inizio del manga (la scena della indigestione delle crocchette fatte da Miku) ma poi resta sempre nell’ombra: non darà mai adito a Futaro di pensare che sia interessata a lui, nonostante sia sempre presente per lui. E verso la seconda metà del manga si capirà anche il motivo per cui non entra in competizione con le sorelle: lei era stata la causa del cambiamento di scuola di tutte le sorelle a causa delle sue insufficienze rimediate a causa della sua scarsa applicazione. Le altre sorelle pur promosse hanno deciso di seguirla per non separarsi e tale situazione aveva ingenerato in lei una sorta di debito nei confronti delle altre, tale da bloccarla dall’intromettersi in competizione con loro su Futaro... nonostante una circostanza del passato quando era alle medie ...

Infine Itsuki, l’ultima per nascita, ma anche la prima che cerca di interagire con Futaro. Ha un carattere complesso che alterna momenti di profonda maturità e intelligenza ad altri di estrema cocciutaggine e orgoglio. Molto permalosa, basta una parola sbagliata per indisporla ma è anche la persona che per intelligenza, senso di responsabilità e dovere verso se stessa e le sue sorelle, fa un po’ da chioccia cercando di ergersi come guida nel superare le “difficoltà” che accadono ai protagonisti cercando sempre di mediare e trovare una soluzione. Insieme a Ichika è la gemella che cerca di guidare le altre ed è quella che dimostra di essere attenta non solo alle sue esigenze e necessità ma anche a quelle delle sorelle e del prossimo... Sotto certi aspetti è la gemella meno caratterizzata, nel senso che sembra il personaggio più equilibrato, sotto certi aspetti maturo o meno stereotipato. È l’unica che non sembra manifestare un profondo innamoramento per Futaro ma piuttosto un affetto misto a stima e gratitudine per quello che lui ha fatto per tutte le sorelle sebbene in alcune circostanze sembri allineata con le sorelle nel cercare di accalappiarlo...

Prima di passare a Futaro, potrei scrivere la “mia” sulla gemella che a me è piaciuta maggiormente: conoscendo l’esito della trama, intuendo/condividendo in parte i gusti del protagonista, sarebbe facile scrivere che concordo con la scelta, atteso che ha delle qualità che anche io prediligo nel lungo periodo (l’altruismo e l’affidabilità)... ma se dovessi ragionare come un adolescente al primo “amore” come Futaro … la logica applicata dall’autore alla trama sa troppo di fiabesco e troppo adulto/astratto. Gli riconosco comunque il merito di non essere invece scaduto nella “soap opera” o nel grottesco come in altre storie simili.

Ad ogni modo, senza spoilerare la “prescelta” già dalla fine del 10° volume e soprattutto dall’11° al 13° saranno svelati tutti gli “arcani” senza risposta nei primi 10 volumi del manga (l’incontro a Kyoto tra Futaro bambino e l’identità della gemella, il motivo per cui le gemelle si sono trasferite nella scuola di Futaro, l’approfondimento della storia di Yotsuba e del suo carattere/comportamento, la morte della madre delle gemelle, l’identità del loro padre-adottivo, il ritorno del padre naturale, il rapporto tra il padre di Futaro e quello delle gemelle, ecc.). Insomma tutti i tasselli del puzzle verranno svelati e messi a posto man mano per il gran finale: il festival scolastico ove Futaro, dopo aver dichiarato all’inizio che amava tutte e cinque le gemelle, dà loro appuntamento al termine del festival per svelare la sua scelta (beato lui! Scegliere tra quel ben di Dio!). E qui il protagonista Futaro arriva a scegliere in modo razionale e accorto, tanto da non generare nelle “scartate” risentimento o vendetta, sia tra le sorelle sia nei suoi confronti. Anche se poi la “prescelta” non capitolerà subito... se non dopo essere maturata ulteriormente dal suo complesso di “inferiorità” e di debito nei confronti delle sorelle … e chi ha orecchie per intendere … intenda...

Futaro, il protagonista, non è il classico “Baka” (idiota), sfigato, secchione e imbranato tipico degli harem: è un personaggio che si impegna tantissimo, ha le sue idee che persegue senza compromessi, dimostra di avere del coraggio in alcune scelte, si evolve e cresce nel suo percorso di precettore delle gemelle nonostante tutte le difficoltà incontrate: in primis quella di diventare una persona accettata e riconosciuta nel ruolo dalle gemelle anarcoidi (che in assenza di un punto di riferimento familiare – il padre praticamente lo conosceremo un pochino solo al termine del manga – hanno innanzitutto bisogno di una guida più che di un insegnante).

Futaro è un personaggio costruito abbastanza bene: purtroppo sconta un po’ di dabbenaggine costruita ad arte per creare ad hoc alcuni episodi e gag comiche ma è tutto sommato meno stereotipato di tanti altri personaggi di storie simili... ho avuto modo di apprezzare alcuni dialoghi e interazioni tra lui e la prima delle gemelle Ichika, l’unica che a mio avviso lo ha sempre messo in difficoltà mettendone a nudo i suoi limiti ma anche dandogli gli spunti giusti per risolvere i vari problemi... non stiamo parlando di dialoghi e interazioni particolarmente profondi... ma sotto-sotto nella infatuazione di Ichika si vede una ragazza matura, sicura di sè stessa e delle sue decisioni (“controcorrente” quella di diventare attrice – poi rivelatasi giusta) anche quando queste possano mettere a repentaglio il rapporto con le sorelle... significativo il dialogo tra lui e lei durante il festival in cui Ichika “sfida” Futaro chiedendogli a bruciapelo le sue emozioni dopo il bacio “inaspettato” (unica delle gemelle a fare tale domanda)…

Ma la storia ha anche un altro risvolto interessante: la crescita e maturazione delle gemelle e del loro rapporto “simbiotico”. La presenza di Futaro (e il loro interesse per lui) non fa altro che accelerare il processo di distacco tra loro affinché ciascuna la smetta di dipendere dall’altra in ogni sua scelta in modo tale che poi ciascuna possa vivere la propria vita secondo le proprie aspirazioni (significativo in tal senso il processo di evoluzione di Miku)

Concludendo: potrei terminare la recensione parafrasando un libro (e film) degli anni 80: “Sotto il vestito c’è qualcosa di interessante” e non il solito “niente” di altre opere appartenenti allo stesso genere… Nulla di trascendentale, ma riesce ad unire il lato “scherzoso” di una trama harem ad ambientazione scolastica con quello un po’ più intimistico del difficile percorso di crescita degli adolescenti/studenti pur se in una visione un po’ fiabesca e positiva.