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"Uchu Kyodai - Fratelli nello spazio" è una serie anime del 2012-14, tratta dall'omonimo manga e della bellezza di novantanove episodi, che racconta la storia di due fratelli, i quali sognano fin da bambini di diventare degli astronauti.

Ambientata nel futuro, rispetto al periodo di uscita, ma contemporanea per chi vi si approccia alla visione in questo decennio "pandemico", la storia si focalizza principalmente sul grande sogno di questi due ragazzini: andare sulla Luna.
Mutta è il maggiore tra i due e sembra, fin da subito, quello più maldestro e meno portato al raggiungimento di questo obiettivo. Invece Hibito, il minore, appare più motivato e dotato. Sarà quest'ultimo ad essere il vero sprone per Mutta, che nel corso della serie vedremo cambiare, maturare e trasformarsi nel vero protagonista di questa splendida serie. È Mutta il traino di questa storia. Egli è goffo, insicuro, demotivato, ma si trasforma in una persona sicura, affidabile e preparata. È stato divertente osservarlo per tutti questi episodi, perché Mutta è un personaggio poliedrico, dalle mille sfaccettature, e come ti fa crepare dalle risate (le sue uscite, e le sue facce, sono davvero esilaranti!), ti fa anche provare forti emozioni.

Nonostante questa mia personale osservazione, il punto di forza di questa serie è comunque la buona caratterizzazione di tutti i personaggi e le relazioni tra di loro.
Hibito è solare, spensierato, al contrario di Mutta, gli riesce tutto quello che fa con apparente facilità (ma in corso d'opera vedremo anche lui mostrare qualche debolezza). Traspare subito il forte legame tra i due fratelli, rafforzato maggiormente da quel sogno comune. Devo, però, fare una piccola critica: nel corso della storia mi ha un po' deluso l'evolversi del loro rapporto. Ci sono momenti in cui i due difficilmente si aprono l'uno all'altro, o ad essere completamente sinceri. E non è chiaro se sia per non deludere o preoccupare il fratello, o per un imbarazzo tipicamente "giapponese" nel lasciarsi andare a confidenze, debolezze e preoccupazioni. Tuttavia Mutta salva sempre capre e cavoli, e si rivela infine, in tutto e per tutto, un buon fratello maggiore.
Cito anche i genitori di questi, personaggi fuori dal comune, soprattutto la madre, che in quanto ad essere bizzarra se la gioca con il primogenito.
E poi c'è Sharon, personaggio focale, senza il quale i due ragazzini non avrebbero maturato l'idea di poter realizzare i loro sogni. Sharon è una studiosa, una ricercatrice astronoma, che vive e lavora in un osservatorio non lontano da loro. Sarà lei, nelle giornate in cui i ragazzi sono soliti andarla a trovare per giocare o curiosare, a trasmettere loro l'amore per le stelle e l'universo. Un gran bel personaggio, che subirà anch'esso cambiamenti radicali, frutto di eventi che non voglio rivelare.
E come non citare Serika?! Serika è l'amore a prima vista di Mutta! I suoi pensieri su di lei, nel corso di tutta la storia, fanno dei voli pindarici che non hanno eguali! Non svelerò se i suoi tentativi di conquista andranno a buon fine, ma vi posso assicurare che sarà uno spasso vederlo sbavare per lei! Anche Serika è un personaggio ottimamente costruito, la ragazza è un medico e vuole ad ogni costo diventare astronauta per poter far ricerca e sperimentazione scientifica. Nobile e ben raccontato il motivo per il quale è determinata in questo suo progetto. Aggiungo che il personaggio di Serika si sposa benissimo con quello di Mutta: i due sono perfettamente compatibili, Mutta non potrebbe desiderare una donna più adatta al suo fianco! È solare, dolce, buffa e una buona forchetta. Ma è anche seria e determinata.
E poi ci sono Kenji e Nitta, gli amici/rivali; Brian, l'astronauta-icona; Vincent, il tutor pragmatico; Apo, il cane fedele e... Molti, molti altri ancora. I personaggi che si incontreranno via via sono numerosi e varrebbe la pena di spendere due parole su tutti, ma sono davvero troppi e lascio allo spettatore il divertimento di scoprirli uno ad uno, ognuno con una loro peculiarità, un loro interessante background, elementi spesso rivelati tramite l'uso di mirati flashback.

Sebbene gli episodi siano tanti, non ho rilevato episodi con grandi cali di interesse, a parte qualcuno centrale che sostanzialmente era un riepilogo: tre episodi riassuntivi e consecutivi mi sono parsi di poca utilità e anche noiosi da seguire. Ma per il resto, son stati tutti episodi piacevoli e scorrevoli.
Un plauso particolare va a quell'episodio che vede Hibito protagonista, che vive finalmente la sua prima missione. Non posso dilungarmi molto nei commenti, perché rischierei di cadere in spoiler, rovinando così la bellezza di quella puntata. Vi basti sapere che l'atmosfera creata è davvero eccezionale e ben si percepiscono i sentimenti e le sensazioni dei protagonisti. Lo reputo l'episodio più bello di tutta la serie, anche a livello grafico e sonoro. È stato davvero molto emozionante seguirlo!

Il comparto grafico è luminoso, con un buon uso dei colori caldi. Gradevole il character design dei personaggi, e buone anche le animazioni, anche se, qua e là, ho osservato un calo sulla loro fluidità. Ottima la colonna sonora che accompagna bene i momenti divertenti e sottolinea altrettanto bene le situazioni più cariche di tensione.
Le sigle d'apertura e chiusura sono tutte piacevoli e orecchiabili, e per gran parte degli episodi avremo anche un siparietto finale con foto reali e relativa descrizione che riguardano astronauti o missioni famose, realmente avvenute. Questi brevissimi intervalli, con il passare degli episodi, verranno sostituiti da altri siparietti della durata di qualche minuto che vedranno come protagonista la caricatura di Hibito, formato coniglio, e tutto il suo gruppo della missione, sotto spoglie di altre forme animali. Inizialmente l'idea mi era piaciuta, e l'avevo trovata simpatica, ma, alla lunga, annoia e, ad essere sincera, il più delle volte l'ho saltata a piè pari, notando quanto, in realtà, portasse via tempo e spazio all'episodio originale.

Il finale, anche se l'ho trovato piuttosto realistico, un pelino mi ha deluso. Rispetto alla lunga storia, dal ritmo ben calibrato, la conclusione mi è parsa non bene bilanciata, anzi, un po' troppo spiccia, direi. A fine episodio mi è rimasta la sensazione che ci fosse ancora altro da dire e che quella parola "fine" non ci stesse troppo bene. Forse ciò è anche dovuto al fatto che, andando verso la conclusione, si è persa la continuità con certe vicende legate ad altri personaggi, non meno importanti. Ed è stato un vero peccato perché alcuni di questi, visto il legame importante con i nostri protagonisti, meritavano di sicuro più spazio e ulteriore approfondimento. Ovviamente mi astengo dal dire a quali personaggi mi riferisco, ma è facile intuirlo.
Nonostante tutto, rimane un'ottima serie che ha saputo tenermi buona compagnia per lungo tempo.

Detto ciò, non resta che tuffarvi nello spazio, nel futuro davvero prossimo, e conoscere Mutta, Hibito e tutti i loro amici!
Novantanove episodi sono troppi e vi scoraggiano? Vero, come darvi torto! Io stessa per molto tempo ho desistito, ma ho trovato un espediente che mi ha spronato a iniziarlo e proseguirlo. Quale? Ebbene... È giunto il momento di svelare l'arcano: ho scelto di vedere un episodio ogni volta che mi cadeva il turno di reperibilità al lavoro. In genere non sono molto felice quando sono reperibile, ma, con questo piccolo escamotage, una vocina allegra dentro di me diceva: "Beh, dai, perlomeno oggi mi tocca la puntata da vedere!". Ho pure usato dei simboli che stavano a significare se quel turno era passato, o meno, indenne. E così facendo, con un po' di fantasia, son trascorsi quasi due anni, e puntate e reperibilità sono volate!
Ora, di serie lunghe ne ho in corso altre due, una mi sprona sempre "la reperibilità", l'altra... sveleró il nuovo arcano alla prossima recensione!
Quindi, il mio consiglio è questo: per motivarvi a guardare serie lunghe, usate qualche trucchetto personale per motivarvi. Io ho usato le reperibilità lavorative per controbilanciare il mio poco entusiasmo nel doverle affrontare, voi potreste scegliere i giorni in cui siete obbligati ad andare a cena dalla suocera!