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8.0/10
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Tra i titoli presentati nel 2022 da "Disney plus", spicca il drama coreano "Snowdrop", composto da sedici episodi, che vede come protagonista la cantante del gruppo k-pop "Blackpink", Jisoo, qui alla sua prima esperienza come attrice protagonista, e l'attore Hae-in Jung, già fattosi notare nella serie tv "Something in the rain".

La storia è ambientata nel 1987, un anno segnatamente importante per la Corea del sud, un periodo, infatti, che ha visto nascere diverse lotte e proteste al fine di avere elezioni prive di raggiri e brogli elettorali.

In questo particolare contesto politico e sociale, Yeong-ro (Jisoo) e Soo-ho (Hae-in Jung) si incontrano e si innamorano.
Soo-ho è una studentessa universitaria e vive assieme alle sue compagne di studio presso il dormitorio della scuola. Le sue giornate corrono felici e spensierate, come lo sono tutte le giornate di qualsiasi ragazza della sua età. Si apre proprio così questo drama, con la fresca immagine di Soo-ho che corre divertita per i corridoi del dormitorio. Ma dietro l'angolo è in agguato un bel cambio di rotta ad interrompere questo suo placido equilibrio.
Ad un appuntamento al buio incontrerà Soo-ho e sarà un colpo di fulmine per entrambi. Tuttavia non aspettiamoci dichiarazioni plateali o smodate manifestazioni d'affetto. La nascita e crescita del loro amore verrà palesata lentamente e dolcemente, con un ritmo, se così vogliamo definirlo, squisitamente "asiatico". Sono i loro sguardi, sottolineati da bellissimi primi piani, e i loro gesti a comunicarci quello che stanno provando. Le parole non sono necessarie, soprattutto se si è nella posizione di non potersi parlare chiaramente e liberamente, e i due ragazzi presto si troveranno in quella condizione.
Anche Hae-in si presenta come uno studente, ma attorno a questo personaggio aleggerà da subito un alone di mistero, e nel corso della storia si scoprirà che la sua vera identità è legata ad un passato complesso e doloroso.
Dopo quel primo incontro, i due si incroceranno nuovamente nel modo più inusuale possibile: Soo-ho piomberà nel dormitorio della ragazza, più precisamente nella sua stanza, la n. 207, ferito e coperto di sangue. Da qui in poi inizieranno tutte le peripezie di questi due ragazzi che faranno di tutto per proteggersi reciprocamente, ma non mancheranno molti colpi di scena a sviare lo spettatore, legati soprattutto agli intrighi politici che fanno da contorno e che si intrecciano inevitabilmente con le storie personali dei due protagonisti.

I due personaggi principali sono davvero ben caratterizzati: Yeong-ro, dapprima scanzonata ed immatura, si trasfermerà in una donna coraggiosa, intraprendente, capace di far valere le sue idee rischiando anche la propria vita. A dare più valore a questo personaggio è stata l'ottima performance dell'attrice, Jisoo, che la impersona, la quale è stata capace di dominare la scena in più di qualche occasione. Non da meno il suo partner, Hae-in Jung, che impersona
Soo-ho, dando voce ad un personaggio misterioso e costantemente in conflitto con sé stesso, gli eventi in corso, e i propri sentimenti.
Tuttavia in questo drama ogni personaggio è ben calibrato, ed ha un motivo per essere dov'è e per agire in un certo modo: l'spettore di polizia Gang-mu Lee (Seung-jo Jange) e la sua fedele collega Han-na Jan (l'attrice Eugene Jung, già nota in "Something in the rain" e in "Romance is a bonus book"); tutte le amiche di Yeong-ro, tra cui Jeong-min Yeo, impersonata dall'attrice Mi-soo Kim, venuta a mancare poco tempo dopo le riprese della serie. Altri personaggi interessanti e plurisfaccetati sono quelli della enigmatica direttrice del dormitorio, Seung-hee Pi (Se-ah Yoon), la dottoressa Kang (Na-in Yoo, già nota in "Goblin") e di tutti i politici e le loro particolari mogli che, di primo acchito, sembrano far parte di un arco narrativo separato.

La serie, infatti, si sviluppa in diversi piani narrativi: i personaggi sono inizialmente separati in vari gruppi e sembrano seguire linee narrative completamente differenti. La scelta di questo espediente può confondere lo spettatore e portarlo a distrarsi, a non comprendere chiaramente tutti i legami tra i personaggi e gli intrecci tra i vari accadimenti. A penalizzare il tutto è la durata di ogni singolo episodio (di quasi un'ora e mezzo ciascuno), un po' più lunga rispetto agli standard a cui si è abituati. Tuttavia, superati i primi episodi, già sono chiari tutti i nodi e le relazioni tra i personaggi. Inoltre, con l'avanzare del tempo, ogni pezzo di puzzle andrà al proprio posto e l'intero quadro prenderà una forma chiara e definitiva.

A far da palcoscenico a questa vicenda è il dormitorio universitario, un grande complesso dall'ambientazione un po' gotica e cupa. È soprattutto qui dentro che si muovono tutti i nostri attori per la maggior parte del tempo. Belle scene in esterno ci sono, ma sono notevolmente inferiori rispetto a quelle girate "in studio", tuttavia bastano a dare quella giusta boccata d'aria fresca ogni tanto, prima di farci rituffare in quel buio dormitorio dove accadrà di tutto.

A smorzare queste scure atmosfere, non è solo la dolcezza dei due due protagonisti, ma anche un buon commento musicale: "Friend", sigla iniziale, e le canzoni "If you’re with me", "Wishes", "Looks like a real thing", accompagnano ogni episodio con le loro melodie facilmente orecchiabili, rendendo ancora più godibili le scene a cui sono abbinate.
"One way ticket", brano del 1979 degli Eruption, dalle sonorità tipiche dei primi anni ottanta, è invece la canzone scelta per celebrare l'incontro dei due ragazzi e del loro innamoramento.
Sempre con la funzione di alleggerire la drammaticità degli eventi, ad ogni fine episodio ci vengono presentate scene "extra", e sono tutte da non perdere. Sono scene che vogliono essere un'appendice a ciò che si è appena visto, che non aggiungono nulla all'evoluzione della trama, ma aiutano ad empatizzare con questo e quel personaggio. Per esempio, in uno di questi "bonus", l'attore protagonista Hae-in Jung prende in mano una chitarra e canta una canzone.

La serie, svolgendosi durante il movimento democratico del giugno del 1987, è stata inevitabilmente bersaglio di critiche e contraversie. Accusata di non rispettare fedelmente la storia coreana, e che avesse chiare intenzioni di distorsione della realtà, ne è stata chiesta la sospensione. Ciononostante, la rete televisiva JTBC Studios, che trasmetteva in Corea del Sud la serie in questione, tentó di ribadire la falsità delle accuse accelerando la messa in onda dei primi episodi per dimostrare che i contenuti non potevano essere contestati. Tuttavia le polemiche non si fermarono.
Nonostante in patria l'uscita del drama sia stata parecchio travagliata, nel resto del mondo sembra aver avuto un ottimo impatto, tanto da farla arrivare al primo posto su Disney Plus.

Malgrado le polemiche che hanno bersaglio questa serie, forse questa nuova tematica storica che qui si affronta, ha comunque il vantaggio di incuriosire lo spettatore sulla storia della Corea e di avvicinarvisi in maniera più approfondita. Tuttavia, questa rimane pur sempre una storia romanzata, d'amore, dal sapore dolce amore, i cui punti di forza vanno assolutamente attribuiti all'ottima caratterizzazione di ogni singolo personaggio, nonché all'ottima intesa tra tutti gli attori.

"Snowdrop", ossia, "Bucaneve", un titolo azzeccato se lo si vuole associare alla leggenda del Bucaneve, la quale narra che le lacrime della principessa Primavera, a contatto con le impronte lasciate sulla neve del suo amato, Bucaneve, il principe dell'Inverno, fecero spuntare un piccolo fiore bianco, dando felicità e speranza alla giovine.

Consigliato a chi vuole godersi una delicata storia d'amore, ricca di colpi di scena e costellata da inaspettati intrighi politici. E a chi non ha troppa fretta: un'ora trenta per sedici episodi possono stancare a volte, ma sono necessari per collocare l'ultimo pezzo di puzzle al posto giusto.