logo GamerClick.it

7.0/10
-

“Afro samurai”. Beh che dire, questo è un cult della fumettistica nipponica, e devo dire che mi ha sorpreso sotto vari punti di vista.

La trama si baserà sull'esistenza di due fasce, la fascia del numero uno: una sorta di Dio sceso in terra con la facoltà di poter fare ciò che vuole. E la fascia del numero due, la quale ha la peculiarità di permettere al suo possessore di poter sfidare il portatore della prima fascia, mentre chiunque ha la possibilità di sfidare il portatore della seconda fascia. Afro, il nostro protagonista, assisterà all'uccisione del proprio padre, il numero uno di quel momento, da parte del suo sfidante. Da qui in avanti cercherà vendetta contro il nuovo numero uno, per vendicare il padre.

Lo so, la trama non è delle migliori, abbastanza scontata e comune, ciò nonostante ho apprezzato il modo in cui è stata raccontata, seppur in maniera rapida calcolando la durata dell'opera. Le tematiche saranno davvero semplici: vendetta e crudeltà sono la base di questo racconto. Spesso assisteremo ad atti cruenti da parte dello stesso protagonista, credo sia una sorta di critica dell'autore dell'uomo che perde la sua umanità nel vano tentativo di raggiungere il suo scopo. Altra tematica che ho trovato interessante è stata la componente politica che la fascia del numero uno concede. Infatti essendo paragonato ad un vero e proprio Dio, il numero uno controlla il mondo. La parte interessante sta nell'utilizzo politico di tale privilegio da alcuni suoi sottoposti. Per quanto riguarda i personaggi è difficile apprezzarli a causa dello scorrere della storia davvero molto rapido. Gli unici degni di nota sono "Ninja ninja" che si manifesta come una sorta di guida che accompagnerà il nostro protagonista. Davvero difficile allocarlo precisamente calcolando le rivelazioni che avremo su di lui durante lo scorrere della trama. Ovviamente non poteva mancare un approfondimento di Afro che impareremo a conoscere meglio lungo la storia. Afro non è un eroe, neanche lontanamente, anzi forse è quello che più si allontana dal poter essere considerato un eroe. Afro è solo, un cane rabbioso e divorato dalla vendetta. Il nostro protagonista non parlerà tantissimo ma le sue azioni parleranno per lui, mostrandoci un personaggio molto più vicino all'essere umano medio di quanto si possa immaginare, e credo sia questa la caratteristica che ha reso famosa quest'opera.

I disegni sono gradevoli senza far gridare "al miracolo", azzeccatissima la scelta del rosso del sangue per enfatizzare le scene più crude. In conclusione l'opera non ha nulla di nuovo od originale, avremo un maestro di spada di colore che cercherà di vendicare il padre. Tanti combattimenti, sangue e avversari differenti che, nonostante lo sforzo dell'autore, non riescono a regalare nulla di nuovo. Eppure la lettura è abbastanza rapida, leggera e travolgente da far trepidare il lettore in attesa dello scontro finale.

L'unica cosa che mi ha un po' stranito è stata la confusione del contesto storico, sembra infatti che il tutto si svolga in un Giappone medievale, ma di colpo poi troveremo androidi, protesi robotiche, esplosivi che un po', a mio avviso, stoneranno. L'opera è violenta e non azzarda minimamente tratti più gentili rendendola una lettura adatta ad un pubblico abbastanza maturo.

Opera che consiglio vivamente agli appassionati di combattimenti senza grosse pretese.