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Questa tetralogia di "Rebuild of Evangelion" ha preso "finalmente" una piega parzialmente divergente dalla serie originale. Scrivere "Rebuild" in gergo edilizio significherebbe "abbattere completamente la struttura, per poi ricostruire qualcosa anche di sostanzialmente diverso dalla struttura precedente".
Anno in questa operazione ha preferito l' "heavy refurbishment", ossia mantenere la struttura vecchia per fare un aggiornamento e cambiare la storia di "Neon Genesis Evangelion", mantenendone i cosiddetti "tratti salienti": personaggi, Eva e intrighi tra Nerv e Seele.

Il primo film andava interpretato in questo senso: in pratica un refresh tecnico della serie fino all'episodio 6.
Con il secondo, "Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance", già dall'incipit si ha la netta sensazione che Anno ha voluto fare il "refurbishment", dando in pasto agli spettatori una mera storia tipo alla "X Files". Alludo alla fortunata serie televisiva che faceva dei cold case a sfondo soprannaturale (fino alla cospirazione per l'occultamento degli alieni sulla Terra) il suo "leit motiv", mantenendo sulle spine i telespettatori con trovate spiazzanti condite da un comparto narrativo e tecnico di valore, oltre ad essere ben recitato.
In "Evangelion: 2.22 - You Can (Not) Advance" ha rinnegato la introspezione più o meno psicologica dei personaggi principali, che vengono trasformati abbastanza drasticamente e resi più "accettabili". Ma soprattutto abbandona l'allegoria della sua vita e delle sue difficoltà.
Basta pensare ai tre children. Shinji in "Neon Genesis Evangelion" è un personaggio contorto, al limite del comprensibile (basti pensare alla scena inziale di "The End of Evangelion", con Asuka priva di coscienza su un letto di ospedale), incapace di accettare sé stesso e gli altri e sempre in fuga da sé e dagli altri. Nel film diventa molto meno complicato e più positivo, fino ad assurgere al personaggio che desidera salvare Rei.
Asuka e Rei diventano più "tradizionali", fino a sembrare delle vere quattordicenni che possono nutrire sentimenti d'amore verso Shinji.
Mi fermo qui, per non ripetere considerazioni che sono già state espresse in altri commenti.

Ma allora è un film che merita la visione? Essendo venuta a mancare la introspezione emotiva dei protagonisti, il "refurbishment" di "Neon Genesis Evangelion" non mi ha entusiasmato, trasformandosi in un sci-fi mecha di stampo più classico, un po' banale e poco armonico a livello di trama per le innovazioni apportate, con trovate spiazzanti ma quasi immediatamente spiegate, facendo perdere all'opera anche quel "mistero" che costringeva gli spettatori alla massima attenzione anche ai particolari dei dialoghi.
Sul comparto tecnico nulla da dire, anzi...
Posso solo desumere che Anno con questa rivisitazione di "Neon Genesis Evangelion" sia riuscito a superare i suoi problemi e a non utilizzare le sue opere a meri fini "egoistici" per parlare solo di sé, ma per creare qualcosa più semplice e attento alle richieste del pubblico.