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Eccomi qua, dopo un bel rewatch dell'intera serie, pronto per l'attesissima terza stagione, pieno di energie e di bei propositi, per mettere nero su bianco la mia opinione su quest'opera.
La verità è che ho così tante cose da dire, che non so neppure da dove partire...
Diciamo che più che una recensione fine a sé stessa, voglio provare a scrivere qualcosa che faccia capire cosa bisogna aspettarsi da "Re:Zero". Sì, perché si tratta sicuramente di un capolavoro unanimemente riconosciuto a livello mondiale (ha vinto anche un sacco di premi), ma, leggendo vari commenti e recensioni, ho notato che non tutti hanno compreso fino in fondo quest'anime, o forse tanti si aspettavano qualcosa che effettivamente non hanno trovato in quest'opera.

Partiamo da una premessa: esistono anime leggeri che vogliono far ridere, altri romantici, altri che puntano sull'azione e così via. "Re:Zero" vede il suo punto di forza, o di debolezza per alcuni, sulla caratterizzazione psicologica dei personaggi. Non aspettatevi però una semplice crescita personale, magari condita con qualche flashback o addirittura con pensieri più filosofici. Qui vi troverete davanti episodi in cui i personaggi parleranno tantissimo, anche per decine di minuti, senza la minima scena d'azione, "solo" per far capire i punti di vista l'uno dell'altro, approfondire le vicende o più semplicemente dare una loro impronta all'atmosfera di quella particolare scena. Si arriva a valutare ogni sfaccettatura dei protagonisti arrivando a renderli più che umani.
Il protagonista, Subaru, è l'esempio perfetto di quello che sto dicendo. Amato e odiato da tanti, è lo specchio di tutti noi. Sì, perché mi dispiace rovinare i vostri sogni, ma le probabilità di finire in un altro mondo nei panni di uno slime con mille abilità, di un re dei demoni ultra over-powered o anche più banalmente di un "semplice" abitante con potenzialità magiche fuori dal comune è incredibilmente improbabile. Lo so, lo so, qui stiamo parlando di un'opera che dovrebbe far sognare, divertire e farti uscire per qualche minuto dallo schifo di vita che magari ti tocca sorbirti giorno per giorno. Bene, se è questo che cerchi, ti consiglio di evitare "Re:Zero". La verità è che una volta morti rimarremo tali e quali ad ora (se va bene), solo in un mondo sconosciuto a dover prima di tutto sopravvivere a un'infinità di cose incomprensibili, per poi sperare di fare qualcosa di eroico.
Ecco chi è Subaru, uno qualunque di noi, forse leggermente più 'sfigato', ma poco cambia, che per un motivo particolare (stranamente per un isekai, utile alla storia) si ritrova di punto in bianco in un mondo simil-fantasy a cercare di capire perché diavolo sia finito li. E ancora di più perché 'sto poveraccio non sembra avere il minimo potere, arma leggendaria o capacità fuori dalla norma.
Da quel momento partiranno una serie di eventi che lo porteranno a combattere per trovare uno spazio dentro questo nuovo mondo. Scoprirà di avere un dono sì potentissimo, ma che si rivelerà presto una maledizione, e che lo porterà a cadere sempre più in basso in un'involuzione senza fine.
Ovviamente, non sarà solo lui a subire nel bene e nel male tutto ciò. Anche gli altri personaggi avranno moltissimo spazio e saranno più che fondamentali per lo sviluppo della trama. Non essendo un anime prettamente action, anche se ovviamente di combattimenti e scene adrenaliniche ce ne sono un po', gli autori hanno dato molto spazio ai rapporti che si creano tra i vari attori, facendo allo stesso tempo attenzione ai vari modi di parlare, muoversi e comportarsi di ciascuno di loro.
Ne è nata un'opera che su questo lato non esito a dire perfetta, ma che effettivamente può risultare pesante. Nonostante le centinaia di anime che ho visto, non riesco a trovare un termine di paragone appropriato, vista l'unicità di "Re:Zero". Se dovessi azzardare, direi "Code Geass" o "Death Note", anche se in questi casi si parla più di dialoghi filosofici o astrusi, mentre qua sono più umani e applicabili ai sentimenti provati dai singoli personaggi.

Ripeto, se supererete la fastidiosa e debole umanità esagerata di Subaru, entrando in modalità empatia al 200% e prendendo seriamente e con attenzione ogni minuto di quest'opera, la troverete semplicemente fantastica. Se volete fantasticare e staccare la spina, lasciate stare!

Oltre che alla caratterizzazione dei personaggi, le lodi vanno anche alla regia e alla sceneggiatura. Certo, faccio fatica a non pensare che l'autore non sia un sadico frustrato che riversa sui personaggi tutto l'odio che ha verso il mondo, ma in fondo il risultato è perfetto, quindi amen.
Perchè scrivo questo? Vi dico solo che quello che succede a Subaru e continuamente agli altri lo augurerei solo al mio peggior nemico.
Per non parlare dei "cattivi", che qua prima ti ammazzano, e poi magari iniziano a parlarti. E quando invece sono loquaci fin dall'inizio, è meglio che scappi a gambe levate!
Ah, giusto, stavamo parlando della trama... Da quel che ho letto, come molti anime è stato tratto da una light novel, ma in questo caso l'adattamento ha ripreso gran parte dell'opera originale senza modifiche. Questo vuol dire una storia molto, molto articolata, piena di dettagli e non facilissima da seguire. Ogni parola, oggetto, movimento o situazione può essere una parte fondamentale per lo sviluppo e comprensione della storia. Nel bene e nel male questo vuol dire che dovrete sempre far attenzione a quello che succede, perciò di relax neanche a parlarne.
La storia inoltre è molto complessa e viene mostrata dagli occhi di Subaru. Praticamente, quello che scoprirete voi andrà di pari passo con la sua comprensione degli eventi. Oddio, lui non è propriamente uno dei personaggi più svegli in assoluto, ma dubito che io avrei fatto molto di meglio in un mondo decisamente ostile come il suo. Inoltre, a causa del suo maledetto dono, la narrazione si farà estremamente complessa fin dall'inizio e non migliorerà andando avanti (sempre nel bene e nel male).
La regia stessa fa i salti mortali per stare dietro a una trama così particolare, ma fortunatamente il lavoro di adattamento eccelle pure su questo lato. Il regista riesce a tirar fuori il massimo da ogni scena, rendendole sempre molto divertenti, romantiche, dolci, tragiche o misteriose. Effetti sonori e musiche aiutano tantissimo in questo senso, entrando sempre nei momenti clou e impattando al 100%.
La scelta poi di iniziare e finire solo alcuni episodi con le sigle (comunque semplicemente bellissime) incrementa ulteriormente il senso di panico, frustrazione, indecisione o sorpresa che caratterizzano l'inizio e la fine di ogni episodio.
A proposito poi delle sigle, al di là della loro bellezza, sono accompagnate da immagini che rappresentano appieno lo stato d'animo di Subaru e più in generale dell'intera serie. Pollice in su inoltre per il fatto che non vengono mostrate nei primi episodi, per evitare i fastidiosi spoiler che tanto odio.

Che altro dire? Mi dilungo un attimo sulla qualità grafica, a mio parere molto buona, nonostante alcuni storcano il naso. In realtà io ho trovato i colori molto brillanti quando necessari e al contrario estremamente cupi nelle situazioni più drammatiche. I disegni sono buoni, così pure le animazioni. Considerando che gli episodi durano in media ventotto minuti senza sigle, si può capire quanto il carico di lavoro sulle spalle dei disegnatori fosse pesante.
Personalmente, ho trovato in ogni caso molto piacevole la visione dell'anime, superiore sicuramente a molte altre opere anche più recenti.

In definitiva: regia 9; sceneggiatura 9 (difficile, impegnativa, ma incredibilmente soddisfacente); caratterizzazione dei personaggi 9,5 (ripeto per la milionesima volta, empatia al 200% per Subaru o odierete l'anime, in fondo siete voi allo specchio, mi spiace...); design 8; sonoro 9 (effetti da brivido e sigle veramente belle, peccato si sentano poche volte).