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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione e storia

È una storia all'apparenza strana, dal ritmo molto lento, ma graduale e costante, e che rivela piano piano molte più cose di quelle che sembrano. La storia di due nazioni rimaste in pace per molto tempo, una pace che però rischia di andare in frantumi a causa del fatto che qualche spia di una delle due nazioni si introduce nel territorio del regno e scatena un incidente che funge da miccia per una nuova guerra. La situazione prende una deriva preoccupante e i regnanti delle rispettive nazioni sono obbligati a fare fronte, per fare in modo di difendere gli interessi dei rispettivi popoli. A tutto ciò si aggiunge la tresca amorosa tra i figli dei regnanti, che getta ulteriore scandalo nelle corti dei due regni. Infine, vi è una terza fazione apparentemente neutra, ma all'interno della quale vi è un giovane rampante desideroso di far strada ed elevare se possibile il proprio status. Questi viene persuaso e comprato da un funzionario del regno di Paro e fa in modo che il regno di Itra subisca un'inondazione per via del collasso della diga che lo protegge, causandone la distruzione. A ciò si aggiunge il fatto che Jill, il principe di Paro, e Anhas, la principessa di Itra, assistono alla morte dei rispettivi genitori e sono costretti ad assumere il titolo di re e regina del rispettivo regno e a combattersi e uccidersi a vicenda. Alla fine di tutto anche Izu, il giovane rampante, capisce che è tempo di tornare a casa, poiché una delle spie del regno di Paro riceve l'ordine di ucciderlo. Torna a casa con la speranza di riabbracciare la sua amata Marin, ma scopre con orrore che ella è morta a causa dell'inondazione che ha devastato non soltanto Itra ma anche Paro. Alla fine deve rassegnarsi al fatto che il suo orgoglio, come quello dei regnanti dei due regni, li ha portati all'autodistruzione.

Grafica

La grafica è curata molto bene, con contrasti di luci e ombre ben distribuiti che conferiscono alla vicenda un realismo molto efficace e persuasivo. Le ambientazioni sono ben curate e il loro stile ricorda le città di Venezia e Roma, per quanto concerne il regno di Itra (abbiamo le tipiche piazzette de la "Serenissima" e l'Acquedotto Claudio come rimandi principali). Le animazioni sono fluide, dinamiche, scorrevoli, senza interruzioni inopportune, e rendono molto la profondità della trama, la quale è quindi in grado di mostrarsi in tutta la sua intensità e potenza narrativa. C'è però un particolare che non riesco a capire, ovvero la navicella in cielo: cosa rappresenta? Inizialmente non è chiara la sua funzione, e neppure alla fine del film questa viene proprio svelata del tutto.

Personaggi

I personaggi sono ben realizzati, ciascuno dotato di una personalità ben definita che combacia con il ruolo che recita: c'è chi dimostra di essere valoroso e audace, chi invece prova a capire le ragioni che stanno dietro questo conflitto insensato e prova a prevenirlo. Tutti i personaggi hanno quindi un ruolo ben definito; eppure tutti loro patiscono un destino miserabile che li trascina quasi tutti nell'oblio. Nessuno di loro in effetti si salva, anzi tutti loro sono distrutti e segnati dal fato stesso, e non hanno via di scampo.

Messaggi

Il messaggio principale che indubbiamente sorge da questa trama è che l'orgoglio e il tradimento portano alla distruzione di tutto, dalle famiglie ad interi regni e imperi. Quindi questa pellicola vuole essere una sorta di denuncia contro la futilità della guerra e anche un piccolo manifesto sull'amore. Infatti qui assistiamo a due storie d'amore, una ispirata a Romeo e Giulietta di Shakespeare e l'altra forse ad Orfeo ed Euridice, quindi anche qui la tradizione classica si ritaglia uno spazio non indifferente e influenza pesantemente la trama. Un altro aspetto che viene denunciato è come il potere cambia le persone, molto spesso o quasi sempre in peggio: Jill, ma anche Anhas, intraprende una guerra in cui ci si distrugge a vicenda. Izu verrà corrotto dal denaro e dal potere che ha nel comprare tutto e tutti, paga anche lui il suo prezzo.

Giudizio finale

Una storia dal potenziale narrativo enorme, ma che sa comunque prendersi il suo tempo per manifestarsi nelle sue sfumature e senza avere troppa fretta. Questa storia invita lo spettatore a riflettere su quanto avviene e sul sapere dare agli eventi il loro giusto significato, valore e funzione.

Voto: 8,5