logo GamerClick.it

-

“A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni.” (A. Baricco)

"Nodame Cantabile" è la prima di tre serie di anime ("Nodame Cantabile", "Nodame Cantabile: Paris Hen" e "Nodame Cantabile: Finale", cui si aggiungono tre special tra il 2007 e il 2009) di ventitré episodi trasmessa nel 2007 e tratta dall'omonimo manga josei di Tomoko Ninomiya, pubblicato tra il 2001 e il 2010 in ben venticinque volumi e 150 capitoli.
Oltre agli anime sono stati realizzati anche tre serie TV, due film, uno special e anche un videogioco. Pertanto, è facilmente intuibile come l'universo di "Nodame Cantabile" sia stato nel periodo a cavallo della prima decade degli anni 2000 un fenomeno molto apprezzato dal pubblico.

Le motivazioni possono essere comprensibili: per me che sto terminando la serie finale, credo che non mi sia mai capitato di vedere un anime così divertente, spensierato ma non superficiale, e brillante a tema musicale. La mia esperienza sul genere non è amplissima, tutt'altro: tendenzialmente non sono un amante del genere, e dopo aver visto "Your Lie in April" e "Blue Orchestra", non avevo grandi aspettative su "Nodame Cantabile", e ho iniziato la visione per curiosità.

E invece l'anime prodotto dallo Studio J.C. Staff per Fuji TV mi ha favorevolmente impressionato per un aspetto che non ho ritrovato in altri anime: l'equilibrio. Intendo quel giusto mix di drama, commedia, romance/sentimentale, introspezione psicologica e anche, e soprattutto, qualità musicale.

Su quest'ultimo aspetto c'è poco da scrivere: quando negli episodi utilizzi i brani dei compositori più famosi (e non sono un conoscitore esperto, pertanto non mi esprimo sulla qualità della esecuzione nei brani nell'anime), il tutto dipende da come li rappresenti nell'animazione.
E, nonostante sia un'opera del 2007 con un utilizzo della CG nelle sequenze di orchestra, devo ammettere che sono tutto sommato realizzate bene, perché riescono a trasmettere nei primi piani degli esecutori, nonostante un chara design un po' "piatto", il trasporto, il piacere e le emozioni che i vari personaggi provano durante le esibizioni musicali.

Ho scritto di equilibrio come dote migliore dell'intera serie (e non solo della prima), forse perché, trattandosi di un anime tratto da un manga josei, i personaggi sono ragazzi studenti universitari o di conservatorio, e pertanto non è ambientato nella solita scuola superiore (o media). Pertanto, i temi trattati e le modalità di narrazione sono un pelo più "adulti", senza 'psicodrammoni' portati all'eccesso dalle turbe ormonali adolescenziali, e raccontati con uno stile più leggero, positivo e anche molto comico.

I protagonisti della intera serie sono due: Megumi Noda (soprannominata Nodame - la ragazza che ispira il titolo del manga e della serie) e Shiniki Chiaki. Sono due persone diametralmente opposte, con il secondo che rappresenta il classico stereotipo giapponese. Talento e passione per la musica con l'inclinazione, maturata anche sulla base delle esperienze fatte fin da bambino, a ricoprire il ruolo di direttore d'orchestra. Figlio di un famoso pianista che poi ha abbandonato moglie e figlio, quando vivevano in Europa, ha avuto la possibilità di dedicarsi allo studio di pianoforte e violino, in cui eccelle. Insomma, il classico inquadrato, determinato oltre ogni immaginazione, perfetto per le scuole di musica che allevano talenti perché tutti dedizione e sacrificio per la musica... una sorta di "Vivo per lei" (cit. il brano degli O.R.O. del 1995). Tale approccio si percepisce appieno in tutto ciò che Shiniki fa e vive: un perfezionista sicuro di sé ma non portato all'eccesso, tanto da risultare anche simpatico, un po' infantile e dolce in certi frangenti, almeno fino a quando non si mette a repentaglio il suo obiettivo principale, ossia diventare direttore di orchestra.

E arriviamo a Megumi. Genio e sregolatezza allo stato più puro della fanciullezza più ingenua. Non mi è mai capitato di trovare un personaggio del genere in un anime, e ammetto che sia difficile non amarla per lo spettatore. Anche Shiniki non può fare a meno di prendersene cura e alla fine provare qualcosa di importante per lei... Per sintetizzare l'immagine di Megumi, si potrebbe definire un "Peter Pan" epicureo nel campo musicale.
Cerco di spiegarmi: Megumi ha una visione della realtà tutta sua che sembra ispirarsi un po' al motto "siate felici, godetevi la vostra vita, siate contenti di essere come siete", senza vergognarsi di essere anche "infantili". Tutto ciò che rappresenta un impegno che una ragazza della sua età dovrebbe rispettare, le regole del comune vivere e anche quelle più banali della igiene e cura personale e degli ambienti in cui vive, sono sistematicamente disattesi: non si cura più di tanto del suo aspetto (fino anche a non lavarsi), non si cura dell'ambiente in cui vive (la casa in cui risiede da sola sembra un mondezzaio di un hikikomori), non si cura dell'opinione di chi la circonda e la osserva e giudica. Per come si comporta, sembra una disadattata incapace di provvedere a sé stessa in autonomia. E i suoi continui "gyaboh" e "mukya", inseriti anche furbescamente al termine di molte frasi che pronuncia, oltre a suscitare ed esaltare l'ilarità per le scene, danno anche la misura della puerilità del personaggio.
Tuttavia, Megumi rappresenta l'imprevedibilità assoluta mista alla originalità collegata anche al suo enorme (e inespresso, aggiungo) talento musicale nel suonare il pianoforte. Un rapporto "odi et amo" con la musica da parte di Megumi legato in apparenza al suo precettore del passato, ma che in realtà non è completamente sviscerato in questa prima serie, nella quale si trovano dei piccoli indizi.
Ma resta il suo genio nel (re)interpretare in modo "giocoso" e "personale" i brani musicali, e un grande conoscitore della musica come Shiniki (ma anche gli istruttori del conservatorio) resta folgorato dalle emozioni che riesce a trasmettere Megumi nel suonare il piano, tanto da esserne quasi rapito e affascinato, nonostante i limiti caratteriali di Megumi, che sono ascrivibili principalmente alla sua profonda insicurezza in sé stessa e nei suoi straordinari mezzi, dovuta anche all'incapacità di adeguarsi anche minimamente ai rigidi schemi educativi e di istruzione in campo musicale.

Ovviamente, non poteva mancare la parte sentimentale che caratterizza fin quasi dall'inizio la trama. In ossequio al suo carattere estroverso e a suo modo "folle", Megumi si infatua di Shiniki, e dopo aver scoperto di essere anche vicini di casa (solito cliché per creare il pretesto), Shiniki prende a cuore le sorti di questa ragazza in apparenza fragile e fuori contesto. Le loro interazioni sono quasi surreali oltre che molto comiche (quasi demenziali in alcuni casi), perché sono come lo Yin e lo Yang, il giorno e la notte, e comunque non riescono in molti casi a fare a meno l'una dell'altro. Ammetto che, quando interagiscono, mi sono sbellicato dalle risate, quando vedo le espressioni di Shiniki alle esternazioni più o meno improbabili e assolutamente imprevedibili di Megumi.
A maggior conferma della bontà della trama e dei personaggi, si percepisce anche un certo character development dei due personaggi principali che, imparando a conoscersi, iniziano ad evolvere non solo sul lato sentimentale ma anche su quello caratteriale.

Ho scritto dei due protagonisti, ma nella serie (e anche in quelle successive) si troveranno anche molti altri personaggi, alcuni anche ben caratterizzati, utili allo svolgimento della storia (uno su tutti il maestro e direttore di orchestra Stresemann).

"Nodame Cantabile" è una commedia nel senso classico del termine, come non ne vedevo da tempo. Dal lato tecnico, il world building e i fondali hanno uno stile molto particolare con colori e sfumature 'pastellate' o acquarello, che rendono un effetto molto tenue e delicato. Le animazioni tutto sommato sono discrete, e nei momenti "climax" delle esibizioni artistiche sono utilizzate delle inquadrature statiche e simil-cartolina che richiamano molto quelle introdotte da O. Dezaki in "Ashita no Joe" e "Versailles no Bara". Un po' stride l'utilizzo della CG. Tuttavia, mi sento di osservare che in una serie simile come "Blue orchestra" del 2024 l'effetto meccanico e poco realistico è rimasto, segno che ancora non si investe abbastanza sotto questo punto di vista.

Al netto dei pochi difetti enunciati, credo che "Nodame Cantabile" meriti la visione non solo di coloro che amano la musica classica, ma anche di tutti quelli che apprezzano le classiche commedie brillanti, divertenti e sentimentali.